Primo compleanno di Occupy Wall Street
Ci sembra utile, a poco più di un anno dalla nascita del movimento americano, fare qualche osservazione sulla sua natura e capacità di sopravvivenza, anche in considerazione del fatto che sono circolate direttamente o indirettamente alcune critiche a quanto stiamo dicendo e scrivendo. In poche parole, noi presteremmo troppa attenzione a un movimento "pacifista, democratico e piccolo borghese".
Nella nostra epoca ogni movimento sociale che finisca per somigliare a un parlamentino è morto. Già Lenin non diede eccessiva importanza ai primi soviet proprio per questa ragione e si beccò l'accusa di giacobinismo-blanquismo. Trotsky invece ne fu uno dei principali animatori con qualche concessione di troppo alla democrazia. I bolscevichi furono presentissimi entro i nuovi organismi, ma la parola d'ordine "Tutto il potere ai soviet" ebbe senso per loro unicamente quando significò "tutto il potere al partito della rivoluzione". Mentre i movimenti sociali europei, nella loro stragrande maggioranza, soffrono di eccessivo carico teoretico pseudo rivoluzionario, democratico e riformista, il movimento OWS non si esprime affatto attraverso strutture democratico-parlamentaristiche. Da questo punto di vista, è sicuramente peggiore la condizione degli europei. Per contro, nessun movimento sociale statunitense può contare su un retroterra teoretico rivoluzionario.
Per adesso il movimento americano è ancora forte, ma si avviterà certamente su sé stesso se mancherà una vera e generalizzata esplosione sociale. Il suo vantaggio è di non essere ri-formista e con-formista, almeno in senso classico europeo, e i suoi organi esecutivi globali e locali, le Assemblee Generali, ripudiano il meccanismo democratico-elettivo di stampo parlamentare. Sia la natura che la struttura OWS sono quindi inedite e più avanzate dei possibili esempi europei e latinoamericani.
Sulla composizione sociale di OWS secondo "il conto di classe" di Marx e della Sinistra s'è già detto: si tratta di un movimento a forte componente proletaria o proletarizzata per quanto riguarda la massa degli aderenti; mentre per quanto riguarda la rete organizzativa, essa è composta da tecnici che si occupano prevalentemente del buon funzionamento del "sistema informativo" comune. L'anonimato è una caratteristica peculiare e per il momento sembra che la struttura riesca a mantenersi leaderless, senza capoccioni politici, come recita il suo manifesto. Va sottolineato che gli occupier – citiamo ancora Marx – sembrano maneggiare con disinvoltura contro il capitalismo i mezzi messi a disposizione dal capitalismo stesso. Ogni società nascente adopera per consolidarsi alcuni caratteri della società morente. L'esempio maggiore è quello dello Stato, sia nell'antichità che nella futura transizione. Sta dunque faticosamente formandosi un movimento strano, che mostra effettivamente l'emergere di un potenziale anti-formista.
Questa è un'affermazione forse dura da digerire per i seguaci dei vari "marxismi", ma si possono rintracciare prove empiriche. Un esempio può essere riconosciuto nel manifesto di qualche mese fa per una campagna contro l'attuale parlamento, in cui si afferma a chiare lettere che i parlamentari non rappresentano altro che l'1% della popolazione, cioè i capitalisti. Si può ragionevolmente ipotizzare che, se prendesse davvero il potere, un movimento di questo genere pretenderebbe di essere rappresentato per quello che è. Trasferirebbe cioè la sua attuale Assemblea Generale nel Campidoglio di Washington. Ma l'AG, a differenza dei soviet e persino del POSDR non è un parlamentino da congressi. Per realizzare gli obiettivi del movimento non potrebbe che essere un organo esecutivo dittatoriale transitorio del tipo tratteggiato da Marx contro il Programma di Gotha, cioè un organo al servizio dei cittadini, come lo è adesso l'AG di Zuccotti Park, con tutte le sue embrionali iniziative anti-società-capitalistica. Un altro esempio lo ricaviamo dall'atteggiamento tenuto per le elezioni presidenziali: Occupy Wall Street non ha onorato la democrazia elettorale. Fino al giorno delle elezioni compreso, sui suoi siti internet non è comparsa una sola parola sulla competizione che tutti i media stavano trattando invece come evento epocale. Il giorno successivo ha diffuso un manifesto ufficiale in cui spiega senza mezzi termini di non essere interessato a questi aspetti della società attuale. Dice di essere in un altro universo, di essere una voce aliena che dal futuro chiama all'appello contro il capitalismo, che vuole dar vita pragmaticamente ad una società diversa, a cominciare dal mettersi a disposizione di tutti gli sfruttati. E lo fa: organizzando occupazioni di case per gli sfrattati, o catene di solidarietà, o truppe speciali per aiutare i lavoratori a realizzare picchetti, o scioperi generali in aziende dove i sindacati sono deboli o compromessi (porto di Oakland, porti della West Coast, Edison, Walmart, ecc.).
È scritto mille volte nella nostra dottrina che la caratterizzazione primaria della società futura sarà la conoscenza di sé stessa tramite la contabilità in quantità fisiche e non di valore. Sarà l'indifferenza del valore nell'applicazione di energia sociale per la soluzione di problemi materiali e non ideali. Sarà l'applicazione dei principi della Comune di Parigi sul trattamento dei fiduciari della società, sulla loro revocabilità in qualsiasi momento, ecc. Ebbene, nonostante il movimento OWS si presenti dal punto di vista ideologico come un vero coacervo di luoghi comuni pacifisti, democratici e persino patriottici, tuttavia in certe sue espressioni oggettive ha superato i limiti di altri movimenti sociali. Oltre ad essere senza gerarchie di valore "politico", è già un movimento per soluzioni che prescindono dal valore e funziona organicamente strutturandosi a rete. Ha persino dimostrato di essere capace di superare gli errori "militari" tipici del movimento rivoluzionario operaio del passato. E la borghesia americana, più sveglia di certi nostri critici, ha subodorato il pericolo tanto che il suo stato ha già alzato il tiro. Finora i 5.700 arresti documentati sono stati motivati con l'occupazione di suolo pubblico e resistenza alla polizia. Da qualche tempo ricorre anche l'accusa di incitazione alla rivolta, accusa che per le leggi americane può molto facilmente scivolare sotto l'etichetta del terrorismo e quindi del famigerato Patriot Act. Per questo il movimento si è dato un'imponente catena di difesa giudiziaria ed economica.
Non si può definire comunista chi non vede nella dottrina delle transizioni in generale la struttura frattale della prossima transizione. Questo è un assioma della nostra corrente storica, dal 1848 ad oggi. Per il momento negli Stati Uniti si vedono solo sintomi di malessere, anche se, come abbiamo detto, con una coerenza complessiva che prefigura una strutturazione più salda del movimento. C'è un potenziale completamente diverso rispetto a quello dei movimenti precedenti contro la guerra, per i diritti civili, per rivendicazioni immediate. OWS è un movimento che nasce dai visceri della società più violenta e sfruttatrice della storia umana ed evidentemente ne riflette tutte le contraddizioni, ma rappresenta anche un'incrinatura dei rapporti di classe all'interno degli Stati Uniti, il cui allargamento è premessa per una rottura rivoluzionaria in tutto il mondo. In tal senso abbiamo affermato che l'accumulo di potenziale tellurico che ha incominciato a sconvolgere il mondo nel 2011 è un fenomeno unitario dovuto alla crisi senile del capitalismo. È arbitrario e quindi sbagliato collocare su piani diversi i movimenti di paesi come, ad esempio, Egitto e Stati Uniti. La legge soggiacente unitaria è quella della miseria relativa crescente, che Marx chiama "legge assoluta del Capitale" (vedi il n. 20 di questa rivista). Si dice che il movimento OWS ha molte probabilità di essere sconfitto o che addirittura lo sia già stato. Poniamo che sia vero. Finiranno con questo le determinazioni che l'hanno fatto nascere e diventare quello che è? Noi crediamo di no. Morto OWS, nascerà un altro movimento che ne raccoglierà il lascito fondamentale e butterà alle ortiche gli orpelli demo-pacifisti. Che comunque già dopo un solo anno stanno inquinando sempre meno.