Lettere ai compagni

Le "Lettere ai compagni" uscirono con cadenza irregolare dal 1981 al 1999 e furono sostituite dalla rivista "n+1". I primi venti numeri non compaiono in questa pagina perché rappresentano materiale di discussione interna fra compagni di diversi paesi e località in vista del futuro lavoro organizzato. Gli argomenti  variano dalla questione del partito alla natura del lavoro comunista e al rapporto teoria/prassi.

Chi fosse interessato ad averle ci scriva: mail quinterna

40. Globalizzazione (1999)

"Il termine non può essere utilizzato solo per definire una condizione di internazionalizzazione dello scambio di merci e di capitali, un'accresciuta interdipendenza dei paesi o una facilità di elaborazione e comunicazione tramite i computer, i satelliti, le reti informatiche, ecc. La globalizzazione è certamente anche tutto ciò, ma è soprattutto molto di più: l'intero complesso del lavoro mondiale, socializzato ad un punto più alto di quanto potesse scorgere Lenin al suo tempo, rappresenta il punto cui è giunta la naturale tendenza dell'organizzazione umana a superare gli ostacoli che frenano il divenire di specie, cioè a trapassare dall'insieme di organizzazioni parziali che mettono in conflitto gli uomini tra loro, e questi con la natura, al sistema organico globale, che mette in armonia uomini e natura. Se vogliamo usare l'espressione di Marx, è un riflesso del comunismo in quanto movimento reale che distrugge lo stato di cose presente" (4 file, 327K totali)

39. Il comunismo non è un'idea, ma una forza materiale che anticipa il futuro (1998)

"Marx non si pose l'obiettivo di descrivere le leggi governanti l'economia capitalistica per criticarla e giungere alla conclusione che era meglio un altro tipo di società. In tutti i suoi scritti egli si pose il problema di quale fosse la dinamica di tutta la storia,compreso il capitalismo, e di quale potesse essere lo sbocco di questa storia. Per questo poté vedere nel capitalismo gli elementi anticipatori della nuova società" (5 file, 355K totali)

38. Padania e dintorni (1998)

Dove i "dintorni" sono rappresentati dal mercato globale. Una continuazione del lavoro sulla "questione italiana" con particolare riferimento alla ristrutturazione locale del capitale dovuta al peso schiacciante del Capitale che si muove senza frontiere. Analisi delle manifestazioni politiche della piccola e media borghesia sulla base della riorganizzazione incessante dell'industria, del sempre più ramificato controllo (centralizzazione capitalistica) della proprietà e delle necessità logistiche dei nuovi distretti industriali non solo in Italia ma nel mondo (5 file, 316K totali)

37. Utopia, scienza, azione (1997)

Le relazioni ad un incontro generale tra compagni e lettori. Che cosa sono i Quaderni Internazionalisti. Dall'utopia alla scienza. La famigerata "analisi della situazione", ovvero che cos'è la prassi rivoluzionaria. Nazioni e classi nell'età della globalizzazione: la geopolitica e il nostro concetto di area geostorica. La svalorizzazione degli elementi del capitale costante e di quello variabile e la sopravvivenza del capitalismo. Il processo di smaterializzazione delle merci (6 file, 420K totali)

36. Doppia direzione (1997)

Una raccolta di corrispondenze in una "Lettera ai compagni" un po' diversa dal solito. Dai giovani che si avvicinano alle considerazioni dei militanti da lunga data. Alcuni riflessi del lavoro interno in esempi di discussione organica tra compagni (4 file, 315K totali)

35. Il feticcio dei mercati. O il mercato dei feticci (1997)

Che cosa sono questi famigerati "mercati" cui si inchinano governi, partiti e sindacati? George Soros, il grande "speculatore" vede il capitalismo dall'alto del suo potente apparato e ne diagnostica le patologie. La marcia verso la moneta unica europea come risposta alla concentrazione e soprattutto alla centralizzazione del capitale mondiale (4 file, 297K totali)

34. Astratti, schematici, rigidi e pure settari (1996)

Una intervista ad Amadeo Bordiga poco prima della sua scomparsa nel 1970. Bilancio di sessant'anni di lotta per il comunismo contro le ricorrenti ondate degenerative del movimento operaio. Rivendicazione ironica e sprezzante di tutte le accuse rivoltegli dagli opportunisti nell'incessante battaglia per il rigore teorico e tattico (2 file, 154K totali)

33. Militanti delle rivoluzioni (1996)

Il conflitto fra l’iscrizione individuale all’anagrafe di una società putrefatta e l’esigenza di mettersi in armonia con il cammino della umanità verso la vita di specie mediante il lavoro rivoluzionario. Il motore di una rivoluzione muove diversi attori sulla sua scena, e non è detto che i militi siano tutti coloro che ne hanno coscienza, mentre lo stile rivela il nuovo e denuncia il vecchio. (En français: Militant des révolutions)

32. La questione italiana (1996)

Le difficoltà in cui si dibatte la borghesia italiana non derivano da una politica apparentemente demenziale, al contrario è questa politica che deriva dalle difficoltà economiche e dall’esigenza di mantenere una posizione imperialistica fra i maggiori paesi capitalistici. Testo accompagnato da molti dati e grafici.

31. Demoni pericolosi (1995)

Marx e la necessità storica della sconfitta per eliminare dal movimento rivoluzionario le scorie dell’immaturità. Determinazioni che spingono l’individuo nel movimento comunista e situazione oggettiva del tardo capitalismo. Centralismo organico e comunicazione. La stampa come struttura del lavoro collettivo e suoi aspetti in rapporto alle nuove tecnologie.

30. Dieci anni (1994)

Dopo la dissoluzione del Partito Comunista Internazionale, il nostro lavoro sulla base del metodo della Sinistra e la crisi senile del capitalismo mondiale. L'esplosione della rendita e della finanza nella preparazione dei nuovi schieramenti imperialistici analizzata con i criteri dell'invarianza.

29. Come un logaritmo giallo (1993)

Dalle considerazioni di Marx sul costo del lavoro al protocollo governo-industria-sindacati sulla politica dei redditi e sul sostegno al sistema produttivo; le utopie riformistiche del capitalismo ultramaturo hanno bisogno di un governo forte e il territorio italiano si presta per ragioni storiche e geografiche a fare da laboratorio poitico.

28. Riunione di lavoro. Capodanno 1993

Argomenti di lavoro e discussioni in margine ad una riunione tra i compagni italiani e quelli "esteri". Un elenco di temi che fanno parte del nostro progetto complessivo.

27. Il 18 brumaio del "partito che non c'è" (1992)

La necessità borghese di darsi un esecutivo forte, la continuità con il fascismo, la reazione delle mezze classi e l'internazionalizzazione del problema italiano. Le difficoltà della "politica" tradizionale nei confronti dell'economia mondiale che sposta capitali alla velocità della luce con mezzi sempre più sofisticati.

26. La guerra del Golfo e le sue conseguenze (1991)

La presenza diretta americana nel Medio Oriente produrrà come risultato il declino di Israele come gendarme dell'imperialismo e soluzioni ibride quanto instabili alla convivenza fra le popolazioni dell'area.

25. La crisi del sistema bancario americano (1991)

La deregolamentazione bancaria di Reagan e le conseguenze sulla struttura finanziaria americana. Le ripercussioni internazionali. L'intervento dello Stato nel sistema finanziario e la legge marxista del valore in rapporto al sistema del credito.

24. Crisi del Golfo? (1991)

L'enorme dispiegamento di forze contro l'Iraq e la lotta per la ripartizione del plusvalore mondiale dimostrano la necessità di prevenire una crisi acuta dei mercati e l'esuberante capacità degli Stati Uniti di manovrare partigianerie a proprio vantaggio.

23. L'invasione del Kuwait e dell'Arabia Saudita (1990)

La preparazione della guerra americana nello scacchiere del Medio Oriente come tessitura del nuovo ordine mondiale ancora in fase preparatoria dopo il crollo dell'URSS.

22. Era ora: con il Muro di Berlino crolla miseramente la lunga mistificazione staliniana (1989)

Ragioni economiche e conseguenze della catastrofe nell'Europa Orientale. Il vantaggio della Germania nella penetrazione dei nuovi mercati che si aprono all'Occidente. L'inevitabile contraddizione fra la crescente potenza economica tedesca e il suo limite nella debolezza politica.

21. La legge del valore e la sua vendetta (1988)

Commento al crack borsistico del 1987. Considerazioni sulla ripartizione del plusvalore, all'interno dei singoli paesi e fra paesi di diverso peso economico mondiale, nella società capitalistica moderna. L'enorme distruzione di capitale (lavoro morto) e la sua necessità dimostrata dall'assorbimento indolore di una crisi quantitativamente simile a quella del '29.

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