L'"Avanti!" e la guerra
L'atteggiamento dell'"Avanti!" nelle presenti contingenze ci sembra non sia stato all'altezza dell'energica direttiva socialista impressa fin qui al giornale da Benito Mussolini.
Abituato negli ultimi eventi a farsi tracciar la strada dall"'Avanti!," il Partito si è un po' smarrito come una nave senza nocchiere. Se l"'Avanti!," coerente al suo indirizzo nettamente rivoluzionario antiborghese, antistatale, avesse affrontata la questione della guerra senza esitazioni e riserve di nessuna specie, il partito avrebbe risposto molto meglio con una vera agitazione antiguerresca. Ciò non è stato. Ci siamo sentiti dire da avversari e compagni che non dividono le nostre idee sulla guerra: "persino Mussolini..." Pareva a loro con quest'argomento di tagliare la testa al toro, specie dopo il discorso di Mussolini nell'assemblea della sezione milanese, discorso che ci ha veramente sorpresi per la sua intonazione.
Sinceri amici e, se si vuole, "ammiratori" di Mussolini, non esitiamo ad additare il pericolo grave che si nasconde nel crearsi degli idoli nel Partito, anche quando si tratta di compagni dotati di sicura coscienza e di vero spirito di sacrificio.
Il partito deve rendersi sempre più autonomo dalle singole persone: e lo stesso Mussolini lo ha tante volte sostenuto!
Da "Il Socialista" del 17 settembre 1914