Carlo Malato e la massoneria
Nostra intervista col rivoluzionario spagnolo
Carlo Malato, il noto e forte rivoluzionario spagnolo è partito in questi giorni da Napoli per Parigi. Presentati a lui dal carissimo amico Nicola Fiore abbiamo chiesto il suo parere sull'azione della Massoneria nella vita sociale moderna. Attendendo la partenza del diretto di Roma egli ci ha esposte le sue idee con quella gentilezza squisita che incorona la sua maschia figura di vecchio milite delle idee rivoluzionarie acconsentendo di buon grado alla nostra richiesta di comunicarle all'Avanguardia.
Carlo Malato ha fatto parte della Massoneria e ne è uscito all'epoca del processo Ferrer, indignato dal fatto che la Massoneria spagnola esortò le logge italiane a sospendere l'agitazione per Francisco Ferrer. Egli ritiene che vi siano tuttora tra le file dei massoni molti buoni socialisti, ed anche anarchici che godono specialmente in Francia la più grande libertà di opinione in seno alle logge. Non disconosce che la Massoneria si è evoluta, dal punto di vista filosofico, dal 1870 ad oggi. Particolarmente in Francia essa ha fatto molta strada dall'epoca della Comune. Il Grande Oriente di Francia ha ormai soppresso il grande Architetto dell'Universo: non così le logge del rito Scozzese, che tuttavia lasciano la più grande libertà nella interpretazione di quel concetto.
Però il Malato ritiene che la funzione storica della Massoneria come forza rivoluzionaria sia ormai compiuta. Se la sua opera fu utile nelle lotte per le conquiste politiche, non può esserlo egualmente per le lotte economiche dei nostri giorni.
Composta in prevalenza di elementi borghesi, ossia legati all'attuale stato di cose, essa, nella migliore ipotesi, farebbe da cuscinetto (tampon) in una lotta rivoluzionaria per le conquiste sociali delle classi povere, conseguendo lo scopo di diminuire gli effetti benefici della rivoluzione.
Sebbene la Massoneria sia internazionale, il Malato osserva che essa non eserciterebbe una azione decisiva per evitare conflitti tra le nazioni europee, perchè, pur facendo delle blande affermazioni pacifiste, molti massoni, in Francia, in Germania, ed in Italia alimentano i sentimenti di chauvinismo e, pure accettando tra loro dei rivoluzionari, negano ogni principio seriamente antimilitarista.
Ringraziando Carlo Malato lo pregammo di portare ad Amilcare Cipriani, che egli vedrà a Parigi, il saluto entusiasta dei giovani socialisti. E gli inviamo il nostro saluto commosso e reverente anche dalle colonne dell'Avanguardia, sicuri di interpretare il pensiero di tutti i giovani socialisti italiani.
Napoli
Da "L'Avanguardia" n.234 del 3 marzo 1912. Firmato Amadeo Bordiga