La Frazione Giovanile Astensionista alla gioventù italiana

Compagni!

Il programma della Federazione Giovanile Socialista Italiana è ancora quello desunto dall'ordine del giorno Vella, votato nel 1907 al Congresso Giovanile di Bologna. Esso è oramai sorpassato dalle crisi che d'allora ad oggi hanno travolto il regime borghese, esso più non risponde al periodo rivoluzionario che attraversiamo. Periodo che, nel Partito Socialista Italiano e nella Federazione Giovanile Socialista, non è affatto caratterizzato da un chiaro cambiamento di tattica, da un nuovo atteggiamento pieno di decisione ma è, viceversa, purtroppo caratterizzato dall'equivoco elevato a programma di partito, e, conseguentemente, dalla indecisione e dalla slegatezza d'ogni pratica azione, dall'ondeggiare continuo tra la socialdemocrazia più evidente e un comunismo solamente ed esclusivamente parolaio, cui affatto non corrisponde né la teoria né la pratica comunista. Il programma Gennari-Serrati è miseramente fallito e così pure il compito principale che esso assegnava agli organi centrali del nostro Partito: la costituzione dei soviets, è miseramente fallito del pari. Gradatamente i soviets, da organismi di opposizione agli organi del potere borghese, si sono trasformati, attraverso la propugnata collaborazione coi comuni, sia pure socialisti, in organismi di riforma e di collaborazione, poi, mano mano, la costituzione di questi stessi organismi riformisti e collaborazionisti è stata limitata allo esperimento, e oggi, alla sordina, l'esperimento stesso si è messo a dormire fra l'indifferenza colpevole dei socialisti italiani. Oggi l'ex-massimalismo non ha quasi più caratteri per distinguersi, toltone il rivoluzionarismo demagogico verbale, dal riformismo di Turati e Treves. Oggi gli ex-massimalisti della direzione del nostro Partito sono contro l'espulsione dei socialdemocratici, inneggiano sull'Avanti! alla vittoria elettorale degli indipendenti tedeschi, da Lenin bollati con l'epiteto di social-rinnegati, sono fuori delle direttive della III Internazionale di Mosca. La gioventù comunista vorrà ancora prestar mano all'equivoco?

E' stato indetto per referendum un Congresso nazionale dei giovani. Da esso occorre uscire con un preciso programma, che non ammetta cavillo alcuno e alcuna tergiversazione.

I giovani comunisti oggi sono chiamati a compiere l'opera più grandiosa che compier si possa: quella di trasformare il vecchio Partito Socialista di Turati e di Treves, in un giovane, compatto, vigoroso Partito comunista di fatto e di nome, che s'incammini decisamente sulla via della rivoluzione. I giovani astensionisti, che per primi hanno sentito questo compito e sperato in questa trasformazione, pongono sin da ora il loro programma al vostro esame ed alla vostra discussione.

Il programma

1) La gioventù proletaria, sin dalla sua fanciullezza, è presa ed attanagliata nell'ingranaggio fatale del sistema capitalistico di produzione, che la colpisce duramente nel suo sviluppo fisico ed intellettuale e crea in essa una coscienza di classe, alimentata e favorita dalla speciale sua psicologia ribelle e generosa.

2) Questa speciale psicologia rende opportuna una speciale organizzazione: l'organizzazione giovanile, la quale racchiude in sé la parte più vigorosa ed entusiasta del proletariato, l'avanguardia eroica e pugnace del partito comunista, disposta ad ogni sacrificio e ad ogni abnegazione, pronta a coprire i posti più perigliosi nella durissima lotta.

3) Compito della organizzazione giovanile comunista è l'educazione marxista della gioventù lavoratrice, è l'utilizzazione delle energie in essa racchiuse per il raggiungimento degli scopi comuni.

4) La gioventù comunista tende a colpire l'organizzazione statale del potere borghese nei suoi puntelli più forti e perciò dà parte non lieve della sua attività alla propaganda antimilitarista, fondata non su vaghe teoriche umanitarie e pacifiste, ma sulla disgregazione dell'apparato di difesa dello stato borghese, sulla preparazione dell'esercito di difesa dello stato del proletariato.

5) Essa tende a completare la coscienza di classe ed a elevare il livello culturale del proletariato e perciò cerca di liberarlo da ogni superstizione: anzitutto dalle infinite e grette superstizioni morali e politiche derivategli dal clericalismo, fedele alleato del capitalismo anche, e specialmente, nel tentativo di tenere nell'ignoranza più bieca la classe lavoratrice.

6) Essa sa che la lotta di classe è lotta di tutta la borghesia contro tutto il proletariato, sa che il trionfo finale del proletariato sarà dato soltanto dalla rivoluzione mondiale e perciò è riunita in organizzazione internazionale che ha il compito di allacciare e di coordinare il lavoro e gli sforzi di tutti i giovani comunisti del mondo.

7) La gioventù comunista, mentre, attraverso la lotta, elabora la sua educazione, divulga incessantemente fra il proletariato i canoni fondamentali della dottrina marxista, sia con la volgarizzazione dei canoni stessi e delle fasi storiche della lotta di classe, sia principalmente con la acerba critica a tutte le revisioni, le false interpretazioni, le molteplici degenerazioni della teoria marxista.

8) Essa combatte tutte le degenerazioni piccolo-borghesi del marxismo, dal riformismo al sindacalismo, pur comprendendo l'ufficio da queste forme esercitato nella genesi storica del movimento ascensionale delle classi lavoratrici. Del pari combatte tutte le forme del rivoluzionarismo anarchicizzante, che non ha nulla a che vedere con la base teorica e la realizzazione pratica del programma comunista.

9) Combatte tutte le forme (anche e soprattutto le equivoche forme avanzate) del socialismo parlamentare, da Marx ben definito idiotismo parlamentare, il quale, comunque sia fatto, in ultima analisi si risolve nel tentativo di ostacolare ad ogni costo lo svolgersi fatale delle crisi insanabili precipitanti nell'abisso il regime borghese.

10) Nel periodo storico rivoluzionario, in cui il proletariato d'ogni paese attende che da un momento all'altro scocchi l'ora della sua rivoluzione, la gioventù comunista reputa incompatibile la partecipazione delle cosiddette rappresentanze della classe oppressa negli organismi della classe degli oppressori, giacché è finita ogni opera di critica ed urge concentrare le energie del proletariato nella vigile preparazione.

11) Afferma che niente è più infantile della teoria che proclama l'atendenzialità del movimento giovanile, giacché della dottrina marxista non vi è un'unica interpretazione, ma appunto ogni tendenza politica rappresenta una revisione o una diversa interpretazione della dottrina marxista che noi abbiamo il compito di propagandare, presupponendo così la stessa azione della propaganda una interpretazione di questa dottrina e perciò una tendenza politica.

12) E' perciò in piena coscienza che la gioventù comunista afferma che la tendenza social-democratica è la peggiore degenerazione revisionista del sistema marxista, ed è la trincea ultima del regime borghese, e proclama decisamente la necessità di un omogeneo Partito Comunista e la assoluta incompatibilità nella Federazione e nella Internazionale giovanile dei non comunisti, appartenenti a qualsivoglia frazione di centro o di destra.

13)In linea particolare, nel presente momento politico, essa dichiara di cambiare la sua denominazione da Federazione Giovanile Socialista in Federazione Giovanile Comunista, ritirando la sua adesione al Partito Socialista Italiano fino a quando esso non avrà abbandonato le sue esitazioni procedendo alla eliminazione dei non comunisti, costituendosi in Partito Comunista, aderendo strettamente alla III Internazionale di Mosca.

14) Essa subordina a questa principalissima azione tutto il giudizio e l'appoggio all'opera che il Partito Socialista potrà esplicare per la preparazione rivoluzionaria, per la costituzione dei soviets, per ogni altra possibile azione, perché sa che nulla di tutto ciò sarà possibile fare, finché esso vorrà permanere nell'equivoco in cui si dibatte.

IL COMITATO PROVVISORIO

della

Frazione Giovanile Comunista Astensionista

N.B. - Le Federazioni, le Sezioni, i Gruppi che aderiscono a questo programma comunichino la loro adesione al Comitato provvisorio della Frazione Giovanile Comunista, Borgo S. Antonio Abate, 221 - Napoli.

Da il "Soviet" del 15 luglio 1920.

Archivio storico 1911-1920