Socialismo cristiano?
Tra le tante bestialità che il deputato Federzoni ha eruttate alla Camera per sfogare i suoi rancori antisocialisti, egli ha avuto modo di muoverci un'accusa seriamente motivata. L'occasione gliel'ha fornita il neo-eletto di Gallipoli, Senape, col suo socialismo che ha adottato a simbolo una croce.
Anche ammettendo la piena buona fede, chi ha opinioni filosofiche cristiane dovrebbe filosofare ove meglio crede, ma non mai nelle file del Partito Socialista. Dire che noi deriviamo dai cristiani è altrettanto deplorevole - a parte oziosi apprezzamenti di indole morale - quanto la firma di un qualsiasi patto Gentiloni. Attendiamo i provvedimenti di chi di dovere.
Il noto giornaletto di propaganda Il Seme ha sempre fatto ricorso a quei motivi e argomenti di intonazione cristiana da noi deplorati, ma in uno degli ultimi numeri passa veramente i limiti, pubblicando una certa filastrocca intitolata: Il discorso di Gesù Cristo! Nello stesso numero è poi annunziato che… Cristo risorgerà nel Numero di Natale (!) con un articolo che presume di "spiegare ai lavoratori la questione sociale con parole semplici, dal punto di vista del vero cristiano".
Il distribuire questa roba tra i lavoratori è molto peggio che abbandonarli del tutto a se stessi. Bisogna che i giovani socialisti boicottino rigorosamente i giornali che seguono una così sciocca falsariga, fino a quando non avranno cambiato sistema.
Da "L'Avanguardia" del 21 dicembre 1913. Firmato: Amadeo Bordiga