In tema di elezioni
Soli contro tutti
Si è detto da noi giovani e dall'Avanti! che la lotta per Amilcare Cipriani nel II Collegio di Roma deve essere l'esempio tipico di una battaglia socialista a fisionomia rivoluzionaria ed intransigente che rende necessario il nome prescelto per affermare solennemente il dissenso dei socialisti dal riformismo monarchico di Bissolati e il nuovo indirizzo assunto dal socialismo dopo essersi liberato dalla grave zavorra dei rinnegati. Questa lotta sarà la pietra di paragone della intransigenza proletaria, scoppiata nel collegio ove risiede il capo dello Stato borghese, proclamata contro chi con quello Stato intenderebbe collaborare. E' una questione di altissima dignità di Partito e noi socialisti giovani o adulti ne dobbiamo avere il monopolio, respingendo ogni intrusione. Non dobbiamo stare gomito a gomito con i repubblicani. Il socialismo non ammette alleanze neanche a scopo antimonarchico. Come ci lascia indifferenti l'invito dello stesso Bissolati ad un blocco antireazionario così dobbiamo esitare di affasciarci con i repubblicani per fare opera antimonarchica. Il socialismo è antimonarchico per sua natura e per se stesso come è anticlericale e antireazionario. Sono conseguenze della nostra concezione politica di classe. Perciò appunto non possiamo unirci agli eventuali anticlericali o antimonarchici borghesi.
E i repubblicani sono borghesi al pari dei monarchici. Si tratti della repubblica guerrafondaia di Barzilai, di quella conservatrice di Colajanni o di quella moralista di Chiesa, o di quella più o meno sociale accampata in certe polemiche confusionarie, noi non la distinguiamo gran che dal regime dinastico.
Per sbrigarci dei nostri transfughi non ci occorrono aiuti. Se Bissolati fosse o no socialista toccava a noi assodarlo, senza il concorso dei repubblicani. Egli è stato condannato dai socialisti con la stessa motivazione che ci permette di chiamare rinnegato Aristide Briand, ministro della repubblica borghese.
I repubblicani han voglia di votare Cipriani. Facciano pure. Il nostro scopo è fare della propaganda socialista - e dunque antidinastica - senza preoccuparci dei voti. Ma per stigmatizzare l'affinismo voluto dal Bissolati e dai suoi seguaci dobbiamo restare rigidamente intransigenti e denunziare le deficienze e gli errori di tutti i partiti borghesi.
Nei comizi pro-Cipriani si attacchi dunque senza riserve da parte nostra la democrazia monarchica o repubblicana, si accentui più che dovunque la nota del nostro splendido isolamento .
Sappiamo che qualcuno verrà ad opporre qualche nota affermazione dello stesso Cipriani intorno alla questione dinastica. Ma non ci mancherà tempo a discutere e ribattere le obiezioni. Non ha forse lo stesso Bissolati tentato di prenderci in un tranello retorico, gabellando per guerrafondaio Amilcare Cipriani? Noi andiamo per la nostra strada aperta e diritta. Al momento buono sapremo sempre mettere a posto chi ci vuole attirare nelle vie traverse.
Da "L'Avanguardia" del 26 ottobre 1913