Ai segretari federali

PARTITO COMUNISTA D'ITALIA
COMITATO ESECUTIVO
RISERVATA PERSONALE

Milano, Maggio 1921

AI SEGRETARI FEDERALI

Il CE ha il dovere di esporre ai compagni Segretari Federali la situazione interna del partito disciplinare ed amministrativa.

Il Partito Comunista d'Italia è sorto per ragioni note e ben precise. Esso non può né deve rimanere a compiere opera di critica e di polemica, ma deve accompagnare tale opera intellettuale e di propaganda alla preparazione rivoluzionaria del proletariato. Il nostro partito può dirsi costituito da pochi giorni. Il lavoro di costituzione dei suoi organi, compiutosi fra difficoltà non indifferenti e fra l'infuriare della reazione, ha proseguito ininterrottamente. Dirigenti uccisi, o fuggiaschi o imprigionati, compagni occupati a difendere le proprie persone o le sedi dei nostri organismi: tali episodi hanno certamente rallentato il lavoro oneroso dell'inquadramento delle file comuniste. Ad ogni modo noi abbiamo un'organizzazione di partito, noi siamo un partito. Chiuso il periodo di ordinamento interno, si affaccia a noi il problema nuovo e delicato della organizzazione rivoluzionaria. Il CE sta studiando nei suoi particolari la nuova organizzazione con l'intendimento di accelerarla nell'eventualità della reazione dello stato borghese ci costringesse a sciogliere il nostro partito legale. Non è questo che intendiamo qui parlare. L'argomento non può essere sviluppato che nella sua sede competente – il CE – e non può essere attuato nella sua applicazione che in limitata cerchia di compagni fiduciari, ciò che interessa rilevare è il concetto di disciplina da diffondere sempre fra i compagni. Senza disciplina non è possibile pensare a nessuna organizzazione rivoluzionaria. Sebbene la disciplina del nostro partito abbia avuto maggiore ossequio di quanto non ebbe mai nel partito Socialista, pure esso è tra di noi lontana da potersi considerare quale quella che è indispensabile ad un partito comunista. Lo sgradito ed inopportuno episodio elettorale ha servito a mostrare non pochi casi di indisciplina nelle nostre file. Molti compagni non hanno compreso quali e quante responsabilità pesano sul nostro partito. Il CE è deciso a colpire severamente tutti coloro che non mostrarono di comprendere la dottrina e la tattica COMUNISTA. Le Sezioni che si permisero di votare ordini del giorno per l'astensione elettorale; i singoli che fecero propaganda d'astensione o si rifiutarono di accettare la candidatura dagli organi del partito e – peggio – coloro che proposero blocchi con i rinnegati della INTERNAZIONALE. Qualora sia dimostrato che mancarono con piena conoscenza delle direttive della INTERNAZIONALE COMUNISTA e delle disposizioni del CE del partito, del resto prevedibile da ogni compagno che segua la vita della INTERNAZIONALE COMUNISTA, devono essere allontanati dal partito. Il CE ha dovuto rilevare il formarsi tacito e spontaneo di una tendenza opportunista di destra in seno al partito. Questa tendenza fa opera subdola di disfattismo nelle file del partito contro la stragrande maggioranza del partito stesso la quale è schiettamente comunista ed accetta incondizionatamente i princìpi ed i metodi della TERZA INTERNAZIONALE. Gli opportunisti di destra mantengono contatti con il partito Socialista sognando prossime fusioni, accettano diversi punti di vista socialisti, o ventilarono persino un'astensione dal Partito Comunista dalla battaglia elettorale nel caso che i Socialisti avessero disertato le urne. Costoro oggi partecipano alla così detta vittoria Socialista confondendo i voti ottenuti da quel partito con quelli raccolti dalle liste Comuniste sopra un programma di chiara e recisa opposizione alla Socialdemocrazia. Costoro nelle questioni sindacali, nell'interpretazione dei fatti politici che si svolgono ogni giorno non condividono il pensiero della maggioranza del partito che il CE è sicuro di interpretare. A parte il fatto (che non si verificherà) che la situazione effettiva di una frazione non è possibile, opponendovisi la disciplina accentratrice del partito, dobbiamo richiamare i Segretari Federali, perché seguano, e studino la tendenza destraggiante del partito impedendone, con il controllo continuo e con l'intervento, eventuali azioni disgregatrici e demoralizzatici. Il CE vuole rilevare in modo particolare la necessità di questo compito, ed è sicuro che i Segretari Federali, suoi Fiduciari, opereranno nel senso d'impedire che il lavoro dei destri possa portare nocumento alla compattezza ammirevole di tutto il partito.

Il CE non detta norme: lascia ai Segretari Federali il compito di agire intelligentemente, di accentuare nell'assemblee, nella stampa, nella propaganda il valore dei princìpi fissati nel II Congresso INTERNAZIONALE.

Il CE ha pure il dovere di comunicare che le condizioni finanziarie del partito non sono punto floride. In alcuni compagni s'è andato formando il convincimento che il partito venga largamente sussidiato dalla INTERNAZIONALE COMUNISTA. Questo convincimento, diffuso, ha fatto sì che i compagni si astenessero dal fare quella propaganda fra le masse intesa a rafforzare finanziariamente il partito e permettergli di assolvere a tutti gli impegni della propaganda e della organizzazione. La sottoscrizione per il quotidiano non ha dato risultati soddisfacenti. Fino ad oggi la richiesta delle tessere non è stata che lenta e scarsa. Molte sezioni che risultarono a noi aderenti, non ci hanno mandato la richiesta delle tessere. Le sezioni non curano la rivendita della nostra stampa, delle nostre pubblicazioni. In queste condizioni il CE non può garantire un funzionamento del partito – nelle sue attività molteplici – tale necessario per conquistare al comunismo le masse lavoratrici. Anziché inviare abbondantemente denaro, le Federazioni ci chiedono sussidi che noi sistematicamente rifiutiamo. Qualche Segretario Federale – non abituato a lavorare senza mezzi come all'epoca della primitiva organizzazione – ha perfino minacciato di dimettersi dalla carica ove non sia soddisfatto nel suo desiderio di avere un sussidio mensile dal CE. Alcune Federazioni fanno sacrifici inutili per mantenere in vita i periodici destinati a morte sicura e precoce. Circa la stampa periodica daremo presto e pubblicamente norme per una sistemazione razionale. Quel che importa è di fare economia di sforzi per volgerli al lavoro proficuo e redditizio. La sottoscrizione per il quotidiano del partito deve essere ravvivata. Passato il periodo elettorale i compagni si adoperino per procurare i mezzi di lotta al nostro partito. Le loro iniziative indicheranno quali sono i più acconci modi di raccogliere fondi. Senza danaro le belle idee (ed anche le semplici ed urgenti necessità) non possono realizzarsi. I compagni Segretari Federali diano tutte le disposizioni opportune per quanto è contenuto nella presente circolare.

Con saluti Comunisti

IL COMITATO ESECUTIVO

N. B. La presente circolare è riservata alla persona del Segretario Federale. Questi dopo averla letta attentamente deve lacerarla.

Fonte ACS/PS
Autore CE del PCd'I
Archivio n+1 Copia dattiloscritta Rif. 1205
Livello di controllo Rilettura X Confr. Orig. Rev. critica

Archivio storico 1921 - 1923