Appello del Comitato Sindacale comunista per le elezioni politiche

Lavoratori!

Mentre la reazione infuria, mentre la borghesia con la violenza tenta la distruzione di tutte le vostre istituzioni e sparge il terrore, incendia le case di chi si è dedicato al movimento proletario, e approfittando della vostra temporanea condizione di debolezza tenta di togliervi tutto quanto fu costretta a concedervi – il Governo, a capo del quale è l'uomo più turpe di Italia, indice le elezioni.

Ciò è logico. Questa convocazione dei comizi dopo tale… preparazione elettorale dimostra ancora una volta come non sia altro che una finzione il cosiddetto suffragio universale; ancora una volta ottiene riconferma la nostra affermazione che il proletariato nulla deve sperare dal Parlamento borghese, ma deve fidare soltanto nelle sue forze; ancora una volta vien dimostrato, che non già pacificamente per mezzo degli istituti democratici borghesi il proletariato conquisterà il potere, ma lo conquisterà solo per mezzo dei Consigli degli operai e dei contadini, imponendo violentemente la sua dittatura.

Lavoratori!

Queste cose vi furono dette anche dal Partito Socialista nelle elezioni del novembre 1919; queste cose erano scritte nel programma massimalista del PSI. Ha questo partito tenuto fede al suo programma? No. Il PSI dimenticò il suo programma nei meandri di Montecitorio, nella gara degli esibizionismi, non si tenne mai sul terreno veramente rivoluzionario.

Fu per questo, lavoratori, che voi nulla otteneste. Fate il bilancio, ricordate gli sforzi compiuti, i sacrifici sopportati; confrontateli col risultato ottenuto, e dite se il PS riscuote ancora la vostra fiducia. Rispondete: NO. E cotesto partito oggi apertamente rinnega il suo programma del 1919.

Ma i comunisti tengono fede a quel programma, al programma della III Internazionale. Il Partito Comunista d'Italia, mentre altri ne usciva, è rimasto aderente alla III Internazionale di Mosca.

Il suo simbolo è il glorioso emblema dei Soviety; il suo motto è: "chi non lavora non mangia".

I comunisti scendono in lotta, non già facendovi mirabolanti promesse, per poi non mantenerle, ma dicendovi: "chi vota per noi vuol essere un milite della rivoluzione mondiale".

Compagni!

Intorno a noi tutto è terrore; in tutti gli Stati i comunisti sono al bando della civiltà borghese; in Italia le loro sedi o sono distrutte o sono occupate dalla polizia, i loro migliori o sono uccisi o arrestati o perseguitati in ogni modo, il Comitato Centrale non può regolarmente funzionare, perché la sua sede fu occupata dalla polizia, i dirigenti sono quasi tutti sotto processo. È in queste condizioni che lotta il Partito comunista, né si lagna, nulla chiede o rimprovera alla borghesia, che deve agire così, perché così vuole il suo interesse. I comunisti si rivolgono a voi, lavoratori, e dicono: proletari! il fatto stesso che la borghesia ci perseguita con tanto accanimento dice quanto essa ci tema, quanto giusta sia la strada da noi scelta. Datele voi la degna risposta.

Ed aggiungono: lavoratori! la scissione dal PS non fu capriccio di pochi uomini, ma necessità. Quando apparve alla evidenza che il PS non sarebbe stato mai un partito rivoluzionario, i rivoluzionari se ne staccarono: i comunisti.

Votando la scheda del Partito Comunista, voi dimostrerete che l'emblema dei Soviety è ancora il vostro emblema.

Viva il comunismo !

Viva la Russia dei Soviety!

Viva la rivoluzione !

Il Comitato Sindacale Comunista

Da "Il Comunista" dell'8 maggio 1921.

Archivio storico 1921 - 1923