Disposizioni per la lotta elettorale

Comunicato ai Comitati federali

Abbiamo chiesto con lettera circolare ai Comitati federali comunisti copia esatta della lista definitiva dei candidati (nome, cognome, professione), nomi dei componenti i Comitati elettorali di circoscrizione che certo saranno già stati nominati, sede dei Comitati stessi. Tutto ciò deve esserci comunicato immediatamente. Prenderemo provvedimenti contro i Comitati ritardatari.

Ripetiamo che il Comitato Esecutivo non può affatto provvedere alla stampa di schede, manifesti, opuscoli. I Comitati dovrebbero sapere in quali condizioni il CE compie il suo lavoro.

Il CE, indicando i nomi dei candidati per le preferenze, intende che i Comitati elettorali di circoscrizione organizzino le preferenze perché il risultato sia come è stabilito dal CE. L'ordine definitivo delle preferenze sarà pubblicato con le liste fra pochi giorni. I Comitati elettorali attendano questa nostra pubblicazione prima di stampare i manifestini recanti i nomi dei candidati.

Ai comitati elettorali provinciali

Giungono con grande frequenza al Comitato Centrale richieste di appoggi finanziari onde poter affrontare le spese della lotta elettorale. Ciò, nonostante che replicate volte si sia pubblicata una comunicazione del CC, con la quale si rendeva nota l'assoluta impossibilità di rispondere favorevolmente a richieste di tale genere.

Il CC vive e svolge la sua attività esclusivamente con i mezzi che gli sono forniti dalla vendita delle tessere e dalle sottoscrizioni; in tale situazione sarebbe più logico che dalle Sezioni e dalle Federazioni affluissero i mezzi necessari al suo lavoro, anziché le richieste pressanti di aiuti e di sussidi.

Partecipare alle elezioni è impegno imprescindibile di tutte le Federazioni che hanno presentato la lista: e poiché la nostra lotta non deve condursi a base di manifesti, ma con una attiva propaganda orale, le spese si riducono quasi esclusivamente alla fornitura delle schede. Poche migliaia di lire a questo scopo sono sufficienti: non si può ammettere che quest'ostacolo non possa essere superato da tutte le Federazioni. Il sacrificio finanziario è il minore dei sacrifizi che i comunisti devono fare per il loro partito per la lotta del proletariato.

Resta dunque stabilito:

  1. Che il CC non può concedere sussidi per le elezioni.
  2. Che nessuna Federazione può, col pretesto di insufficienza finanziaria, abbandonare la lotta elettorale.

Liste definitive

Pubblicheremo nel prossimo numero e sull'Ordine Nuovo le liste definitive dei candidati comunisti in tutte le circoscrizioni in cui sono state presentate. Le liste, per la maggior parte, non corrispondono perfettamente a quelle già pubblicate mano mano che venivano approvate dal Comitato Esecutivo, e le ragioni ne sono molteplici.

La preparazione elettorale nel suo primo periodo ha presentato notevoli difficoltà, in molti compagni ed organizzazioni del partito si era manifestata una vivissima avversione alla partecipazione alle elezioni. Siamo lieti di poter assicurare che questa, salvo che in rarissimi casi, non ha avuto origine dalle inammissibili considerazioni che hanno reso molti socialdemocratici astensionisti di occasione, come la paura di superare pericoli ed ostilità avversarie, o la evidente coartazione da parte della borghesia della cosiddetta volontà del corpo elettorale, bensì nella preoccupazione che l'attività elettorale non avesse a turbare, nell'attuale momento di sviluppo, il lavoro e la funzione del nostro partito, che ha dinanzi a sé un così vasto compito specificatamente rivoluzionario.

Il Comitato Esecutivo, forte anche dell'unanime decisione del Comitato Centrale, ha adoperato la massima energia per garantire la osservanza da parte di tutti i compagni della disciplina internazionale e degli impegni programmatici del partito; e le proposte astensioniste sono state universalmente ritirate.

Tuttavia la particolare situazione in cui si trova in molte plaghe il nostro movimento, tuttora in corso di organizzazione; il fatto che i più abili manipolatori elettorali sono, con la scissione, rimasti nelle file del Partito Socialista, partito professionalmente elettorale; la complicazione burocratica che presenta la procedura per la presentazione delle liste; tutto ciò, malgrado la buona volontà dei compagni, e a causa soprattutto della brevità dei termini concessi per presentare le liste, ha impedito di far passare ufficialmente le liste deliberate dal partito e costretto a sostituzione di candidati, e in certi casi impedito di presentare liste bloccate.

Rifiuti di accettare candidature

Ha anche notevolmente, in molti casi, influito il rifiuto da parte di compagni proposti ad accettare la candidatura. Il Comitato Esecutivo dichiara inammissibile nei membri del partito il diritto di rifiutare di essere candidati, e, oltre ad emanare taluni provvedimenti d'immediata espulsione che saranno resi successivamente pubblici, ha richiesto ai Comitati federali tutte le informazioni atte ad assodare le responsabilità di quelli che hanno rifiutato candidature. Il Comitato Esecutivo, su parere dei Comitati federali, ha riconosciuto giuste le ragioni avanzate da molti compagni, in tempo utile per provvedere alla sostituzione, e li ha esclusi dalle liste. Altri ne ha esortati alla disciplina, e moltissimi compagni hanno lodevolmente accettato, specie tra gli appartenenti alla corrente astensionista. Deve anche essere additato il contegno di qualche valoroso compagno, che, dopo aver senz'altro apposto per disciplina la firma alla dichiarazione legale, ha fatto presenti, e motivato, le ragioni che consigliavano di sostituirlo. Valga il contegno di questi compagni di esempio e di lezione per molti che, rifiutando senz'altro la firma agli ultimi momenti, hanno serbato una linea di condotta che potrebbe qualificarsi quasi un ricatto verso il Partito, e che non resterà senza le dovute sanzioni disciplinari.

Circoscrizioni nelle quali il Partito Comunista non scende in lotta

II CE aveva deciso di non partecipare alle elezioni in alcune circoscrizioni, sebbene in taluna di queste i compagni locali fossero pronti ad intervenire. Queste circoscrizioni erano le seguenti: Trento, Bolzano, Padova, Potenza, Campobasso, Salerno, Zara.

Per ragioni che non possono essere indipendenti da trascuranza dei compagni del luogo, e che verranno accertate per i provvedimenti del caso, in alcune circoscrizioni non si sono presentate liste comuniste.

Dove non vi è lista comunista, i compagni sono impegnati a partecipare ugualmente alla campagna facendo propaganda dei principii e del programma comunista e per l'astensione del voto. Taluni casi di appoggio alle liste socialiste sono stati già risolti con severi provvedimenti.

Dove la lista non è bloccata, i Comitati elettorali non devono distribuire schede sulle quali non siano indicate le preferenze indicate dal Partito, allo scopo di evitare che chi voterà per i comunisti possa servirsi del diritto di aggiungere nomi di altre liste. Se questa disposizione, sia pure di laboriosa esecuzione, non venisse applicata, non resterebbe all'Esecutivo che deliberare il ritiro della lista.

Preferenze

Le preferenze devono essere organizzate dai Comitati elettorali del partito, secondo le indicazioni che saranno date con apposita circolare in modo da assicurare la graduatoria come stabilita dal partito. Un quinto almeno delle schede – ferma restando la disposizione data più su pei casi di lista aperta – dovrà essere riempito coi nomi di preferenza. Non è nemmeno necessario dire che un lavoro per preferenze diverse da quelle ufficiali sarebbe caso di gravissima indegnità per i compagni che lo praticassero, siano o no candidati.

In tutto l'ingrato lavoro elettorale il Comitato Esecutivo si è fatto guidare dal criterio che il Partito deve dare un esempio di vera organizzazione e disciplina, scartando ogni considerazione tattica basata sulla probabilità di ottenere più larghe votazioni. Il CE è ben sicuro di essere seguito su questo terreno da tutto il Partito, in una magnifica dimostrazione di forza e di coscienza; è ben sicuro che l'avversione di tanta parte del Partito ad ingolfarsi tra le insidie dell'azione elettorale sarà utilizzata nel senso appunto di condurre la lotta con quel disinteresse e quella disciplina che sono ignote a tutti gli altri partiti.

Ogni combinazione proposta, sia di presentare compagni che non avessero i precisi requisiti statutari, sia di accordi con altre correnti estremiste, ed anche sotto pretesto di portare vittime politiche (che non mancano nelle nostre liste), è stata senz'altro respinta, prima che dall'Esecutivo, dalle organizzazioni locali del Partito. Se ciò è valso ad allontanare qualche elemento che non aveva il senso della disciplina di partito, non abbiamo che da allietarcene.

Tuttavia, tirate le somme, è possibile constatare che i casi che hanno richiesto sanzioni disciplinari sono in numero trascurabile, e che l'esperimento di partecipazione ad una forma di azione tattica così difficile come quella elettorale, soprattutto per le tradizioni dell'opera del vecchio partito socialista e tenuto conto di tutte le accennate circostanze, mostra già di dar luogo ad un bilancio soddisfacente da1 punto di vista della serietà e della compattezza del Partito Comunista e della sua preservazione da ogni debolezza opportunistica.

È impegno d'onore per tutti i compagni arrivare fino in fondo con inflessibile fermezza, con onore per il Partito e per la sua bandiera.

Scrutatori e rappresentanti di lista

  1. Provvedere immediatamente ad avere 1'elenco delle sezioni elettorali, e nel contempo quello dei compagni e dei simpatizzanti sicuri che siano elettori per capacità (terza elementare).
  2. Provvedere a far designare dai delegati di lista (quelli designati all'atto della presentazione delle liste) due rappresentanti di lista (uno effettivo e l'altro supplente in caso d'impedimento) per ciascuna sezione (o almeno quelle che interessano) e presso l'Ufficio centrale.

La designazione deve farsi dai delegati di lista con dichiarazione in carta libera ed autenticata dal sindaco o da un notaio. Tale dichiarazione deve presentarsi per le singole sezioni al segretario comunale, non più tardi del mezzogiorno di sabato 14 maggio, oppure al presidente del seggio prima che incominci la votazione. Per l'ufficio centrale, presentarsi alla cancelleria del Tribunale del capoluogo del collegio, non più tardi del mezzogiorno di domenica 15 maggio.

3. L'elenco dei compagni e simpatizzanti elettori per capacità, può essere utile anche per raccomandare i loro nomi alla Commissione elettorale che nomina gli scrutatori. Nelle sezioni, in cui si trovano compagni scrutatori, si potrebbe fare a meno di designare il rappresentante di lista.

Occorre poi trovare giovani e comunque volenterosi che distribuiscano le schede agli elettori. Nei grandi centri, ove non si abbiano locali propri disponibili, è bene creare uffici provvisori elettorali presso case di compagni e simpatizzanti nei quali si trovino possibilmente rifornimenti di schede, si raccolgono notizie, ecc. ecc.

Schede

La scheda tipo, autenticata da notaio, dev'esser presentata dai delegati di lista nominati all'atto della presentazione della lista (o da persona da essi autorizzata, in forma autentica, cioè con dichiarazione fatta avanti notaio) in un numero di esemplari corrispondente al numero delle sezioni del comune, a ciascun segretario comunale del collegio, che ne rilascia ricevuta, non più tardi del mezzogiorno di sabato 14 maggio. In mancanza di ciò può essere presentata, ma prima dell'apertura della votazione, al presidente di ciascun seggio.

La scheda tipo deve essere presentata anche alla cancelleria del Tribunale del capoluogo del collegio, che ne rilascia ricevuta, non più tardi del mezzogiorno di domenica 15 maggio.

Votazione

Le liste del Partito Comunista, essendo bloccate, non consentono voti aggiuntivi. Si possono soltanto porre dei voti di preferenza fra i candidati della lista: tali voti preferenziali si concedono scrivendo a penna, con inchiostro nero comune, soltanto il cognome dei candidati preferiti, sulle linee orizzontali tracciate nelle parti inferiori del cerchio, in cui si trova raffigurato lo stemma del Soviet. I voti preferenziali si possono dare nella seguente proporzione: un voto se i candidati non sono più di 5; due se sono più di 5 e non più di 10; tre se sono più di 10 ma non più di 15; quattro se sono più di 15.

Le schede che contenessero voti preferenziali indicati, oltre che con cognome, anche col nome, sono nulle, a meno che si tratti di evitare omonimie, così pure sono nulle le schede che dovunque contenessero cancellature, abrasioni, macchie, ecc.

L'elettore deve aver presso di sé il certificato elettorale; altrimenti non può votare. Gli scrutatori e i rappresentanti votano nella sezione in cui sono addetti, anche se iscritti presso altra sezione del collegio. Ogni elettore, per essere ammesso a votare, deve farsi riconoscere da uno dei membri del seggio o da uno dei rappresentanti la lista; può essere riconosciuto anche da qualsiasi elettore che abbia già votato.

In ogni caso può farsi riconoscere mediante presentazione di passaporto o tessera di riconoscimento con fotografia, rilasciati da autorità governativa, o di una speciale tessera con fotografia che si richiede alla Pretura del rispettivo mandamento.

Ogni elettore riceve dal presidente del seggio una busta; indi con quella si reca nella cabina appositamente costruita nella sala; quivi egli pone dentro la busta la scheda del Partito Comunista, rammentando che il simbolo è lo stemma dei Soviet (falce e martello con spiga di grano intorno) chiude la busta, e uscendo dalla cabina consegna al presidente del seggio la busta così chiusa.

Il CE del PC d'Italia

Da "Il Comunista" del 5 maggio 1921.

Archivio storico 1921 - 1923