Circa le elezioni politiche
Delle liste da noi già pubblicate, alcune – come annunciammo nel comunicato precedente – sono aperte. Quasi sempre ciò è accaduto per lo speciale ostruzionismo delle autorità governative. Nostri compagni designati come candidati furono all'ultimo momento sequestrati dai fascisti o arrestati dalla polizia, e la loro presentazione non poté essere regolare.
Le circoscrizioni nelle quali è stata presentata lista aperta sono le seguenti:
Bari-Foggia, candidati 15 su 18 posti.
Bologna-Ferrara-Forlì-Ravenna, candidati 18 su 20 posti.
Catania-Messina-Siracusa, candidati 18 su 24.
Firenze, candidati 11 su 14 posti.
Per la circoscrizione di Caserta, dove pure è stata presentata lista aperta, il Comitato esecutivo ha deliberato il ritiro dalla lotta.
Circoscrizioni nelle quali il Partito Comunista non scende in lotta.
Nel comunicato precedente annunciammo che in alcune circoscrizioni il CE aveva deciso di non partecipare alle elezioni, sebbene in taluna di queste i compagni locali fossero pronti ad intervenire. Sono le seguenti: Trento, Bolzano, Padova, Potenza, Salerno, Zara, Benevento. In altre circoscrizioni la lista comunista non fu presentata per ragioni che non possono essere indipendenti da trascuranza dei compagni del luogo, e che verranno accertate per i provvedimenti del caso, ma in taluni casi la presentazione fu impedita dalla violenza fascista o dalla stessa autorità di polizia.
Il CE ha disposto per indagini su ognuno di questi casi. Le circoscrizioni nelle quali non si lotta, malgrado le disposizioni dell'Esecutivo, sono le seguenti: Cagliari, Palermo, Parma Perugia, Udine.
Dove non vi è lista comunista.
Per le circoscrizioni nelle quali – per qualsiasi ragione – non vi è lista comunista, i compagni sono impegnati a partecipare ugualmente alla campagna facendo propaganda dei principii e del programma comunista e per l'astensione dal voto. Tutti i compagni sono strettamente tenuti a segnalarci casi di infrazioni che si verificassero, per i provvedimenti del caso.
Il CE del PC d'Italia
Da "Il Comunista" del 12 maggio 1921.