L'Esercito Rosso

Un gruppo di compagni in casacca grigio-verde del presidio di Asti, riuniti la sera del 15 corr. pregano la direzione di cotesto giornale Avanguardia a volerci pubblicare il seguente Ordine del giorno:

"Un gruppo di soldati, nella ricorrenza del secondo anniversario dell'assassinio dei due martiri della Rivoluzione Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg, mentre innalzarono ad Essi il giorno in cui, seguendo la via dai medesimi tracciata, gli schiavi in casacca grigio-verde, con un gesto ardito di ribellione sappiano distruggere tutte le ingiustizie del sistema borghese e conquistare quella Libertà che è nel cuore di ogni uomo civile.

Stamane 16 corr. sui tetti della caserma del 9° regg. Bersaglieri apparve un rosso vessillo inalberato.

Solo verso le ore 9 l'aiutante maggiore fu il primo a scorgerla. In un attimo tutti gli ufficiali del suddetto reggimento furono in cortile ed avviliti si guardavano in faccia l'un con l'altro senza essere capaci di pronunziare una parola.

Dopo trascorsi pochi minuti però, un ufficiale con un atto energico chiamò un soldato mentre passava, e di corsa… lo mandò a toglierla e depositarla al comando.

Si vede ormai che anche i compagni nostri soldati non dimenticano l'anniversario di Liebknecht e di Rosa Luxembourg, dei due nostri grandi maestri, e li ricordano inalberando la caserma con un nostro simbolo: la Bandiera Rossa.

A quanto pare lo spirito non ci manca anche se domani si dovesse combattere questi famosi dittatori militari i quali mandano molti dei nostri buoni compagni alla compagnia di disciplina per la colpa di essersi mostrati dei sovversivi.

Tutti i soldati hanno uno spirito ed una coscienza rivoluzionaria la quale li spinge sempre più a combattere strenuamente l'attuale sistema borghese per sostituirlo col sistema proletario: i Soviet.

Compagni avanti, proseguiamo a questo passo e la vittoria sarà nostra immancabilmente".

Un compagno

Roma 23 gennaio 1921

Archivio storico 1921 - 1923