Disposizioni per l'inquadramento delle forze comuniste
Il partito politico proletario di classe deve assolvere colla sua organizzazione ad un molteplice compito, e deve formarsi gli organi adatti per tutte le sue funzioni.
Un primo compito del partito è di natura ideologica e politica, consiste nella formazione di una coscienza sociale e storica dell'avanguardia della classe lavoratrice, che critica ed interpreta gli avvenimenti per trarne le esperienze utili ai suoi fini rivoluzionari. Nella funzione di tracciare le conclusioni generali a cui si perviene, il partito appare come un organo di discussione e di deliberazione (nella sua rete internazionale) ed a questa corrisponde una struttura organizzativa a base di democrazia interna con criterio di prevalenza del parere delle maggioranze che si determina nelle sezioni e quindi nei congressi provinciali, nazionali ed internazionali.
Da questo compito di ordine consultivo e deliberativo si passa per logica concatenazione ai compiti esecutivi, come dalla teoria del partito e dai principi generali che ne reggono la tattica si passa all'esplicazione dell'azione. Qui intervengono criteri organizzativi di disciplina e di gerarchia che vanno sempre più accentuandosi in quanto, per lo sviluppo della lotta proletaria, dall'epoca della critica teorica si passa a quella della propaganda e del proselitismo, e infine a quella dell'azione e del combattimento rivoluzionario.
In questo secondo ordine di funzioni e di organi può intervenire ancora una utile distinzione risultante da quanto abbiamo or ora detto. Finché il partito non è in presenza della necessità immediata di un'azione "militare" basterà che esso abbia una rete esecutiva di cariche disciplinari e gerarchiche che curino la propaganda, il proselitismo, la stampa, l'attività sindacale, elettorale e simili. A tale uopo ogni sezione avrà un suo CE che dirigerà tutta l'azione sulla base dei deliberati delle assemblee e dei superiori congressi, ed un CE sarà pure emanazione dei congressi periodici provinciali, nazionali, internazionali. Non è però sufficiente, come è stato finora universalmente ritenuto nei partiti tradizionali, demandare l'esplicazione dell'attività del partito a questi comitati, e ad altri comitati speciali (redazioni, ecc.) e occasionali (per le elezioni o altre agitazioni). Anche questa prima rete esecutiva normale deve essere completata da un più esteso inquadramento che utilizzi, sotto la dirigenza dei comitati competenti, l'opera di tutti gli iscritti al partito secondo le loro capacità. Al concetto borghese che il militante di un partito si limiti ad impegnare la propria adesione ideologica ed il proprio voto politico, e a pagare una quota periodica in danaro, si sostituisce quella che chi aderisce al Partito Comunista è tenuto a dare in modo continuo la sua attività pratica secondo le esigenze del partito. Ciò si realizza con l'inquadramento di tutti gli iscritti al partito ed alla Federazione Giovanile, effettivi o candidati, in gruppi locali anche più ristretti delle sezioni, che nominano un loro capo, salvo conferma da parte del CE della sezione. Questi gruppi, composti da compagni che abitano un villaggio, un rione o un gruppo di case contigue, per mezzo del loro capo sono a continua disposizione del partito per il lavoro di propaganda, distribuzione dei giornali e stampati del partito, proselitismo, attività elettorale, informazione, partecipazione a dimostrazioni di partito, ecc.
Tutte le sezioni comuniste, d'intesa con le sezioni giovanili, che già non l'avessero fatto, sono tenute a provvedere alla suddivisione dei loro soci, senza distinzione di sesso, età ed attitudine fisica, in questi gruppi che devono nominare i rispettivi capi. Una convocazione di questi, da parte dell'Esecutivo sezionale, deve sempre essere possibile in termine brevissimo, in modo da poter sicuramente in poco tempo chiamare a determinate azioni tutti i soci del partito. Questo deve potere al più presto contare su questa sua rete di inquadramento.
- Inquadramento militare: la organizzazione sarà divisa per province, zone, compagnie e squadre.
Alla testa della organizzazione militare in ogni provincia sarà un fiduciario nominato, d'intesa fra il CE della Federazione adulta e quello della Federazione giovanile, nella persona di un compagno di provata fedeltà al partito e di competenza tecnica adeguata.
Le squadre sorgeranno presso tutte le sezioni del Partito e della Federazione giovanile.
A tale uopo tutte le sezioni (di intesa fra la giovanile e la adulta quando in uno stesso luogo vi siano entrambe), nomineranno a mezzo dei loro CE un fiduciario locale provvisorio che si occuperà della scelta degli elementi da organizzare nelle squadre. Esse saranno costituite da tutti i compagni adulti e giovani che non avessero reale impedimento fisico a tale funzione, siano essi effettivi o candidati, e da simpatizzanti non iscritti ad altro partito politico, politicamente fedeli al nostro partito ed impegnatisi formalmente alla più stretta disciplina.
Sarà compito del fiduciario provinciale dividere la provincia in zone e nominare, con ratifica dei comitati provinciali riuniti, i capizona. D'intesa con questi il fiduciario provinciale procederà a raggruppare in compagnie le squadre sorte in ciascuna zona e a nominare i comandanti di compagnia.
Le squadre non possono avere più di 10 componenti. Le compagnie possono comprendere da cinque a dieci squadre. Nel periodo di organizzazione dell'inquadramento sono ammesse composizioni di effettivi diverse, salvo la sistemazione definitiva. Possono avere i gradi di caposquadra in sopra i soli soci effettivi del Partito e della Federazione giovanile. La nomina del fiduciario provinciale deve essere ratificata dai CE nazionali del Partito e della Federazione giovanile.
Le grandi città sono considerate come zone, e il capozona può essere lo stesso fiduciario provinciale.
Più precise disposizioni sull'inquadramento verranno opportunamente comunicate alle federazioni e alle sezioni. Fin da ora si stabilisce che esso deve fondarsi sulla disciplina più severa e sullo spirito di sacrificio di quanti vi partecipano. Deve dovunque essere sistematicamente organizzata una vera istruzione tecnica delle squadre, con periodiche esercitazioni per completare la loro preparazione ad ogni specie di movimento. Quando la rete si sarà sufficientemente diffusa, tutti gli ordini del partito si trasmetteranno per la stessa via da essa costituita dal centro alla periferia, così per le precise norme regolamentari come per gli obbiettivi della azione da svolgere. I fiduciari provinciali ed i comitati esecutivi riceveranno precise indicazioni sui limiti delle iniziative che sono autorizzati a disporre.
Nessun socio del Partito o della Federazione giovanile può far parte di altre organizzazioni similari che non siano quella costituita e diretta dal Partito.
Attendiamo che in questo campo tutti indistintamente i compagni si pongano al lavoro col massimo slancio, per dare al Partito una forza reale e una capacità effettiva di azione. Il proletariato non può contare, per la propria emancipazione, che sulla sua forza, sulla organizzazione e sul disciplinamento di essa
Sebbene debbano apparire superflue a chiunque conosce anche lontanamente le direttive programmatiche comuniste, pure il Partito Comunista tiene a fare le seguenti brevi ed esaurienti dichiarazioni intorno alle pubblicazioni della stampa circa la cosiddetta pacificazione dei partiti.
Né nazionalmente né localmente i comunisti non accedono né accederanno ad iniziative per la "pacificazione" e il "disarmo", siano esse provenienti dalle autorità governative o da qualunque partito politico. La comunicazione in tal senso fatta dal Partito Socialista è stata senz'altro respinta.
L'affermazione di una corrente politica di non voler trattare coi comunisti cade nel ridicolo, perché mai i comunisti hanno espresso l'assurda intenzione di scendere a patti con chicchessia su questo terreno.
Ove ve ne fosse bisogno, serva anche questa comunicazione di norma alle organizzazioni locali del partito.
Fonte | Il Comunista n. 44 del 21 luglio 1921 | ||
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Autore | Comitato Esecutivo della Federazione Giovanile del PCd'I | ||
Archivio n+1 | Copia dattiloscritta | Rif. | |
Livello di controllo | Rilettura X | Confr. Orig. | Rev. critica |