Contro la pace fascista

Il Partito Comunista d'Italia, coerente ai principii ed alla tattica comunista, non ha bisogno di dichiarare che nulla ha di comune con le intese tra socialisti e fascisti, dai primi ammesse e smentite soltanto in quanto si riferisce ai termini dell'accordo. Denunzia al proletariato il contegno dei socialisti, del quale si riserva d'illustrare il vergognoso significato.

Poiché la Confederazione Generale del Lavoro, secondo voci corse e non smentite, s'assumerebbe di rappresentare, nelle trattative e negli impegni che ne seguiranno, anche i comunisti sindacalmente organizzati nelle sue file, il PC dichiara assurda la pretesa di dirigenti confederali di rappresentare sul terreno di un'azione nettamente e squisitamente politica la minoranza comunista, che milita nelle sue file con l'obbiettivo di debellare l'indirizzo opportunista e controrivoluzionario di essi dirigenti.

Da "Il Comunista" del 10 luglio 1921.

Archivio storico 1921 - 1923