La risurrezione del Lavoratore di Trieste
Diamo ai compagni d'Italia una lieta notizia: per effetto degli sforzi concordi dei compagni della Venezia Giulia e del Partito, col giorno 10 settembre, Il Lavoratore di Trieste, il valoroso giornale del proletariato rivoluzionario di quelle regioni che la guerra borghese ha conquistato alla borghesia italiana, ma le cui masse lavoratrici dettero sempre nobile prova d'internazionalismo, e nelle idealità internazionali classiste sono indissolubilmente legate al proletariato d'Italia lottante per la comune emancipazione; Il Lavoratore, incendiato dalla prepotenza, più che delle bande bianche nettamente tenute in iscacco dal valore dei nostri compagni, dalla sopravanzante forza delle armi statali borghesi; Il Lavoratore riprende, con migliorata preparazione e potenzialità, le sue pubblicazioni.
Anche le insidie frapposte all'opera difficile di risurrezione dalla sottile e obliqua ostilità degli opportunisti, da cui il movimento proletario triestino si è, meglio di ogni altro forse, saputo liberare, sono state superate.
Il Partito Comunista, vedendo in questa manifestazione una prova di forza ed una nuova promessa di sempre maggiori affermazioni e vittorie nell'avvenire, saluta la nuova bandiera rivoluzionaria, levata sui ranghi di una falange imponente dell'armata proletaria rivoluzionaria, saluta a nome di tutti i compagni d'Italia e dell'Internazionale i lavoratori comunisti, di Trieste e della regione.
Viva il risorto Lavoratore! Viva la rivoluzione proletaria!
Viva l'Internazionale Comunista!
Il Comitato Esecutivo
Da "L'Ordine Nuovo" dell'8 settembre 1921.