Dopo la settimana russa

La settimana russa, che si è chiusa il 10 corrente, ha coinciso con la manifestazione militare dedicata al "milite ignoto". Per tale ragione essa non è riuscita come era da augurarsi. Ciò non toglie che – all'infuori dei trenta a quaranta comizi nei quali furono oratori compagni appositamente delegati dal CE – in moltissimi centri minori siano state tenute conferenze ed assemblee, nelle quali la rivoluzione russa fu celebrata degnamente. I comizi indetti per il 4 novembre furono vietati dalla polizia, perché in tal giorno si calunniava ufficialmente in Roma la memoria di un ignoto proletario caduto in guerra. Tale proibizione portò un increscioso contrattempo a quei compagni che avevano preparato un itinerario, e che perciò dovettero definitivamente rinunciare ad alcuni comizi. Il CE si impegna ad inviare – appena possibile – nelle località ove mancò il promesso oratore un compagno per tenervi una conferenza. Il significato della manifestazione nazionale, alla quale parteciparono anche i giovani comunisti, non ha mancato di apparire eloquente, dato che nel 1921 il solo Partito Comunista si è finalmente assunto il diritto di evocare il grandioso avvenimento della storia della rivoluzione proletaria. Nella settimana russa furono anche raccolte notevoli somme, inviate al Comitato comunista pro Russia, che verranno pubblicate a suo tempo nella nostra stampa. Il CE intende preparare una nuova settimana di propaganda da dedicarsi ancora alla rivoluzione russa, e che preparerà in modo che riesca una solenne dimostrazione di fede rivoluzionaria e di solidarietà con gli eroici lavoratori della grande Russia proletaria.

Il CE

Da "Il Commista" del 16 novembre 1921.

Archivio storico 1921 - 1923