Risposta di Bordiga al telegramma del Presidium dell'Internazionale e al comunicato della Centrale del partito

Napoli, 3 luglio 1925

Cari compagni,

Il Cd'I non tarderà a rispondere all'invito dell'Internazionale.

Chiedo di fare per il momento poche dichiarazioni, visto che la Centrale ha creduto di trasformare, come al solito, un articolo polemico che tornea intorno al sottoscritto in un comunicato ufficiale.

Premetto, in merito al telegramma del Presidium, che mai ho invocato un trattamento speciale agli effetti della disciplina e mai mi sono poggiato per questo sulla qualità di membro del CE dell'Internazionale, qualità al solito impostami e che non rifiutai solo per evitare l'inscenamento di uno dei soliti can-can.

Al CE ho diretto un telegramma che potete pubblicare se credete, facendo semplicemente una proposta al CE stesso, diritto che non mi si può contestare.

Venendo al comunicato della Centrale, che riceverà esauriente risposta nella discussione polemica, non posso ricambiare il complimento fatto alla mia serenità in confronto di altre dichiarazioni della sinistra, alcune delle quali ho scritto io stesso, mentre solidarizzo con tutte. E non posso ricambiarle, perché la Centrale continua nel sistema delle asserzioni senza fondamento, facendo delle divergenze tra noi e l'Internazionale una storia assolutamente mirabolante.

Smentisco per ora la più sballata di tali asserzioni, che cioè io abbia all'Esecutivo Allargato del giugno '22, dichiarato di abbandonare le tesi di Roma. I documenti già apparsi su Stato Operaio l'anno scorso dicono il contrario, ed io li citerò largamente in appresso.

Parimenti inesatta ed arbitraria è l'asserzione che segue, che cioè al IV Congresso mondiale la maggioranza dei delegati italiani abbia votato sempre contro la mia tesi.

Smentisco anche energicamente che compagni della sinistra parlino a favore della scissione del Partito, intenzione che non si potrebbe abbastanza indignatamente deplorare.

Ripeto che con questi sistemi non si fa che danneggiare e disgregare il Partito.

Con saluti comunisti.

Amadeo Bordiga

Da "L'Unità" del 22 luglio 1925

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