Francisco Ascaso
Prendiamo dal Bulletin d'Information della CNT e della FAI del 24 luglio 1936 l'articolo che segue:
"Francisco Ascaso nacque nel 1901 ad Almudevar, provincia dì Hesca. Giovanissimo partecipò al movimento anarchico. La prima volta che fu arrestato fu a Saragozza durante uno sciopero a carattere molto violento. Fu condannato ma graziato per la sua giovinezza.
Nel 1923 la reazione rinacque in Spagna più violenta che mai. A Saragozza l'anima del movimento reazionario era il cardinale Soldevila che fu ucciso in un attentato. Ascaso, sospettato d'aver partecipato a questo attentato, fu arrestato; l'attendeva la garrota, ma poté fuggire all'estero prima del processo.
All'epoca del "pronunciamento" di Primo de Rivera si scatenò in Spagna una persecuzione sanguinosa. Non c'era denaro per pagare gli avvocati e venire in aiuto dei perseguitati e delle loro famiglie. Ascaso decise di procurarsene, costasse quel che costasse; le autorità spagnole cominciarono allora una vera caccia all'uomo contro il nostro compagno. Egli s'imbarcò per l'America del Sud. In Argentina, nel Cile, in Messico, a Cuba, ecc., impiegò senza interruzione la sua attività rivoluzionaria. In Argentina, una nuova condanna a morte pesa su di lui. Fu dunque obbligato a fuggire ancora una volta e fuggì in Europa. Nessuna nazione europea voleva accordare il diritto d'asilo a questo "anarchico pericoloso". Espulso dalla Francia, respinto dalla Germania, il mondo intero parlava degli exploit rivoluzionari di questo giovane anarchico spagnolo. Ascaso, con i suoi amici Buonaventura Durruti e Gregorio Jover, formavano un inseparabile "trifoglio rivoluzionario". Finalmente il Belgio gli concesse un asilo provvisorio.
La rivoluzione del 14 aprile 1931 gli permise di ritornare in Spagna. Subito si gettò nella lotta. Lo si trovò sempre in prima linea, a fianco del suo amico Durruti, nei diversi movimenti rivoluzionari che scoppiarono dopo il 1931. Oratore e militante, si amava in egual misura la sua parola chiara ed energica e il suo coraggio di lottatore rivoluzionario. Fu uno dei migliori elementi della CNT e della FAI.
Alla mattina del 19 luglio 1936 i gruppi rivoluzionari lottavano con un eroismo senza pari contro i militari trincerati nella caserma di Atarazanas. Nelle barricate della Hambla de Sainte-Monique i compagni si battevano con furore. Sulla statua di Colombo i fascisti avevano installato una mitragliatrice che sputava con asprezza contro i nostri compagni.
Francisco Ascaso, che lottava là a fianco dei suoi compagni, è caduto mortalmente ferito, il corpo trapassato dalle pallottole della mitragliatrice.
Tutti i compagni caduti nella lotta contro il fascismo ci hanno procurato rabbia e dolore, ma la morte di Ascaso ci incita a una vendetta rapida e senza esitazione. Noi lo vendicheremo, sì. Lo vendicheremo!
Barcellona, martedì 21 luglio 1936".
Benché divisi da divergenze profonde dagli anarco-sindacalisti, ci inchiniamo muti davanti alla morte di questo militante rivoluzionario, la cui vita, tutta dedicata alla causa del movimento proletario, resta un esempio per coloro che pretendono di rendersi degni della liberazione dei lavoratori e della fondazione della società comunista.
Da "Bilan" n. 33, luglio-agosto 1936