Lettera della Frazione al Segretariato Internazionale

1. I promotori della conferenza hanno precisato che lo scopo di essa era di preparare l'unifica­zione dei gruppi d'opposizione su scala internazionale. A questo scopo, e con tali funzioni, un Segretariato è stato costituito.

L'importanza di questi avvenimenti non dipende dall'importanza e dalla forza dei gruppi con­vocati e rappresentati, ma dal fatto che la costituzione di un Segretariato per l'unificazione dei gruppi d'opposizione marca una tappa importante nel processo della crisi comunista, sicché una impostazione del lavoro iniziale, sia dal punto di vista programmatico e generale che dal punto di vista organizzativo, impostazione che non garantisce da un indomani di confusione e di sperdi­mento, può condurre a conseguenze funeste che aggraveranno il processo della crisi comunista (benché l'intenzione dei promotori è evidentemente la contraria).

In effetti l'unica salvezza al precipitare della crisi comunista, è fornita dal proiettarsi, nell'oriz­zonte delle lotte del proletariato, dello sforzo di reazione offerto dalla sinistra all'imperversare della truffa, delle manovre, degli imbrogli e degli assassinii dell'opportunismo, impadronitosi del­la direzione dell'Internazionale Comunista.

Marcare il difficile corso di sviluppo della sinistra comunista – su scala nazionale ed interna­zionale – con la convocazione di una Conferenza impostata su basi false, significa preparare le condizioni che faranno offuscare la visione della salvezza del movimento comunista attraverso una sua polarizzazione intorno alle frazioni di sinistra. L'unificazione eventuale di queste, essendo soggetta a crisi profonde, per gli iniziali errori, porterà – dopo un primo momento di sollievo ed anche di entusiasmo dell'avanguardia proletaria – ad una grave dispersione che, lungi dal farci avanzare, ci farà retrocedere nel compimento della nostra missione al servizio della causa rivolu­zionaria.

2. Lo svolgersi dell'attività dei gruppi di avanguardia proletaria è condizionato dall'esame dei rapporti di forza fra le classi, dal grado raggiunto dall'opportunismo nella sua funzione di corru­zione dell'avanguardia proletaria, di dispersione e di degenerazione del movimento proletario in generale.

La difesa del carattere comunista dell'Internazionale Comunista è certamente stata – per il proletariato – una questione che rappresentava difficoltà enormi, molto maggiori di quelle offer­te, ad esempio, dalla difesa del carattere proletario dei partiti della Seconda Internazionale. La vittoria rivoluzionaria in Russia ha rappresentato, e rappresenta tutt'ora, il punto di rottura del regime storico del dominio del capitalismo, non solo in Russia, ma nel mondo intero. Ad una fun­zione di così grandiosa importanza, dovevano corrispondere difficoltà e pericoli altrettanto gravi.

La marcia degli avvenimenti della lotta di classe, su scala mondiale, ha contrassegnato l'anda­mento ed il progredire delle soluzioni non comuniste nella Russia e nell'Internazionale.

Dopo il trionfante lavoro per la costituzione dei partiti comunisti, nell'atmosfera infiammata dell'immediato dopo-guerra, abbiamo conosciuto un successivo arresto in un periodo di attenua­zione passeggera delle manifestazioni della crisi del capitalismo. In questo periodo ha avuto inizio il processo di raccoglimento degli elementi e delle ideologie non comuniste, ed il principio della lotta contro le correnti proletarie e comuniste. Allora si verificava la disfatta tedesca, si prepara­vano le batterie della lotta contro il "trotskjsmo", e si metteva la Sinistra Italiana nella necessità di rinunciare alla direzione della lotta rivoluzionaria in Italia, benché la maggioranza stragrande del partito ve la avesse chiamata. La successiva riacutizzazione della crisi del capitalismo in Euro­pa e nelle colonie, ha trovato il processo di raccoglimento delle forze contrastanti nel seno della Russia e dei partiti comunisti, ad un punto di consolidazione, soprattutto per quanto concerne le forze dell'opportunismo.

Gli avvenimenti in Inghilterra, in Cina ed in Russia si svolgono sotto il segno di un impetuoso avanzare delle masse in Inghilterra ed in Cina, e di un imperversare della campagna dell'opportu­nismo contro la sinistra del partito russo, nel partito italiano e contro tutti i gruppi od elementi che negli altri partiti osavano levare la loro voce in appoggio del capo della sinistra russa, del com­pagno Trotskj.

Il fatto che in Inghilterra ed in Cina non esisteva una frazione di sinistra – o quanto meno una corrente capace di trasformarsi al ritmo degli avvenimenti in frazione e di prendere la guida dei movimenti delle masse – ha portato al successo, ad un tempo, del capitalismo e dell'opportu­nismo, ed alla disfatta delle masse e dell'azione della sinistra nel seno dell'Internazionale.

A questo periodo fa riscontro, nell'interno dei partiti, un'azione della sinistra tendente ad osta­colare i successi dell'opportunismo, ad operare un raggruppamento delle forze proletarie e comu­niste, nel quadro delle tendenze agenti nel rispetto della disciplina interna dei partiti.

Il XV Congresso del partito russo, il successivo Esecutivo Allargato dell'Internazionale, gli av­venimenti che avevano preceduto queste consultazioni, posero le tendenze di sinistra di fronte all'obbligazione di trasformarsi in frazioni aventi per obiettivo di raggruppare la parte più sana dell'avanguardia proletaria, affinché questa potesse resistere al dilagare dell'opportunismo e – intervenendo con posizioni politiche ed organizzative autonome a tutte le manifestazioni dell'at­tività dei partiti comunisti – potesse altresì incunearsi nella ripresa dei movimenti rivoluzionari come la base della rapida formazione della indispensabile direzione rivoluzionaria.

I successi del capitalismo fino al 1927, il più importante fra tutti quello del trionfo dell'oppor­tunismo nel seno dell'Internazionale, hanno reso estremamente difficile il lavoro di enucleazione delle frazioni di sinistra. Dall'altra parte le circostanze materiali, avendo messo in condizioni estre­mamente difficili di collegamenti internazionali, il gruppo della sinistra russa, il corso di queste difficoltà obiettive si è sensibilmente aggravato dal fatto che con obiettivi diversi da quelli di una frazione, con basi politicamente estremamente confuse, alcuni gruppi (Ruth Fischer, Contre la Courant, Redressement Communiste), hanno assolto il compito di centro di collegamento inter­nazionale. A tutte queste manifestazioni la Sinistra italiana è stata costantemente estranea, mal­grado le tesi di Piatakov scritte contro di essa nel 1927.

Quando al trionfo della destra ha fatto posto, nel seno dell'Internazionale, il trionfo del cen­trismo, obbligato ad inquadrare tutta la sua attività nella direzione di una lotta accanita e sangui­nosa contro la sinistra; quando è stato instaurato il corso di zig-zag dell'utopismo anticomunista, allora le frazioni si sono viste nella necessità di stabilire una serie di posizioni politiche autonome per intervenire non obbligatoriamente in tutte le manifestazioni della politica centrista, ma per intervenire in modo diretto nel processo della lotta di classe, senza passare attraverso le rotaie dell'attività dei partiti comunisti ufficiali.

Altrimenti le frazioni sarebbero state sommerse dal flusso delle catastrofi dell'utopismo centri­sta, e le masse avrebbero confuso la politica del centrismo con la politica del comunismo, devian­do per conseguenza verso l'anarchismo o la socialdemocrazia.

Nella fase attuale che contrassegna il rassodarsi della controffensiva del capitalismo, l'estremo acutizzarsi della crisi dei partiti comunisti, l'evoluzione criminale della politica centrista, il problema essenziale per le frazioni comuniste appare questo:

DELINEARE UNA PROPRIA ATTIVITÀ. CIRCOSCRIVERE LE PROPRIE POSIZIONI POLITICHE. APPELLARSI IN MODO DIRETTO AL PROLETARIATO. PROIETTARE I BINARI DELLA FRAZIONE COME I SOLI CHE POTRANNO INCANALARE LA SOLUZIONE COMUNISTA DEL­LA CRISI.

3. È di una evidenza incontestabile che una tale funzione può essere assolta solo come il risulta­to di un coordinamento delle frazioni su scala internazionale. Quanto è detto al punto 2 si riferi­sce alla indicazione delle condizioni obiettive favorevoli alla costituzione di un Segretariato Internazionale delle Opposizioni.

Resta da Stabilire come, con quali compiti, su quale base programmàtica, con quali sistemi or­ganizzativi un tale ufficio deve lavorare per giungere all'unificazione delle opposizioni nello stato attuale dei gruppi nei diversi paesi.

In questo campo, come negli altri, l'esperienza ha un valore altissimo di insegnamento.

Il fattore più suggestivo in questo campo appare quello dell'esame dell'azione della Sinistra nel seno dei vecchi partiti socialisti e nel seno della Seconda Internazionale.

A questo proposito, quanto occorre sottolineare con la massima evidenza è il fatto che il tradi­mento del 1914 aveva posto in modo brutale e diretto le condizioni obiettive per la costruzione della Terza Internazionale. Il fatto che Lenin abbia atteso degli anni per dare la parola della co­struzione dei partiti comunisti, va spiegato unicamente in considerazione dei rapporti fra le classi durante la guerra. Ma per quanto concerne i rapporti fra le reazioni proletarie dei diversi paesi al tradimento del 1914, questa esperienza deve essere considerata tenendo bene presente che l'at­to conclusivo della morte della Seconda Internazionale era stato già scritto.

II fatto che i bolscevichi erano a Zimmervald ed a Kienthal a lato di opportunisti della peggiore risma, ed il fatto che questo non abbia avuto conseguenze gravi per gli stessi bolscevichi (e Lenin aveva preso delle precauzioni organizzative e politiche di primo ordine) si spiegano con la conside­razione già fatta che la Seconda Internazionale era crollata, che il movimento proletario – per quanto si riferisce a organizzazione – era raso al suolo, che si trattava di ricostruire non immediatamente la nuova internazionale, ma di appoggiare l'azione internazionalista contro la guerra imperialista.

La situazione attuale è invece caratterizzata dal fatto che la Terza Internazionale non è crollata, che il movimento comunista non è raso al suolo. Naturalmente tutte queste situazioni devono essere seriamente considerate come prospettive delle situazioni del domani, e le frazioni devono prepararvisi. Oggi si tratta di evitare queste catastrofi, e soprattutto di rotolare anche noi – fra­zioni di sinistra – in queste catastrofi. Ora si può rotolare sia per una erronea concezione della politica fallimentare del centrismo, sia impostando in modo falso i problemi nazionali ed interna­zionali delle frazioni di sinistra.

In effetti nulla esclude, anzi tutto fa prevedere che i movimenti delle masse riprenderanno mal­grado il dilagare dell'opportunismo centrista (ed in grande misura per l'azione delle frazioni), e che quindi prima della catastrofe, le frazioni di sinistra potranno rimettersi alla direzione dei movi­menti proletari. Un passo falso nella direzione internazionale, minaccia di annullare la possibilità, per le frazioni, di rimettersi alla testa dei movimenti.

4. I compiti di una avanguardia proletaria, nei quadri di ogni paese, e sulla scala internazionale, si concepiscono come un'applicazione della politica internazionale del proletariato alla situazione politica del paese dove si agisce. La cognizione di questa politica internazionale viene acquistata dalla avanguardia di ogni paese come il risultato di una viva esperienza della lotta di classe, di un'assimilazione di questa esperienza, di un assieme di regole politiche generali stabilite, applicate con il sistema marxista di indagine dei fenomeni sociali ed economici. È spiegabilissimo che i gruppi di avanguardia che vivono ed agiscono nell'ambiente sociale ove i contrasti di classe sono più acu­ti, forniscano agli altri gruppi la più alta partecipazione al lavoro di inquadramento teorico pro­grammatico. Quello che è inconcepibile è la sostituzione dell'indagine delle condizioni politiche del gruppo agente nell'ambiente sociale più arroventato dai contrasti di classe, è la sostituzione all'indispensabile sforzo di assimilazione delle esperienze di classe vissute e delle esperienze di classe subite dal proletariato di un paese determinato.

All'ora attuale si concepisce un utile lavoro del Segretariato Internazionale nel senso in cui esso è il risultato di una confluenza in un cammino bene contraddistinto dal punto di vista programma­tico delle esperienze fatte da ciascuna avanguardia nel lavoro difficile di stabilire una linea politi­ca comunista contro il capitalismo e nel corso dell'imperversare dell'opportunismo centrista.

Non si concepisce affatto un utile lavoro se lo si considera come un prolungamento meccanico delle posizioni politiche dell'opposizione russa, patrocinato da elementi disparati che in preceden­za avevano navigato in diverse direzioni, e che si raggruppano con l'evidente intenzione di salvare il movimento comunista, e che non per queste buone intenzioni si preserveranno dall'inevitabile crisi successiva, dal successivo sperdimento.

Per ridurre al minimo, sin da oggi, i pericoli delle crisi di domani, o – quanto meno – per circoscrivere fin da oggi nei limiti di dissensi inevitabili di tattica, le crisi di domani, occorre sin da oggi precisare e stabilire dei limiti programmatici non accettati attraverso una insufficiente adesione di una o più persone, ma attraverso un riesame degli avvenimenti passati e soprattutto dei più recenti, per provare che la non adozione delle tesi dell'opposizione russa in ogni paese hanno portato alla crisi attuale. Questo si traduce nella richiesta di una piattaforma, unico mezzo che può inquadrare una organizzazione comunista. Questa piattaforma può fare difetto ed i movimenti possono esistere egualmente; ma allora questi movimenti sono destinati al logorio interno che de­lude i proletari che erano accorsi al grido di raccolta per lottare per la soluzione della crisi e che sono condotti a nuove delusioni, nelle quali la responsabilità della Frazione sarebbe nettamente grave. L'esperienza nel Belgio ed in Germania lo prova. Non prova il contrario invece il fatto che il gruppo del Contre le Courant, il quale formalmente si era impegnato nel lavoro della elabora­zione del movimento comunista in Francia. In effetti questo gruppo non aveva altra relazione con il movimento proletario che quella di un club la cui occupazione essenziale era di dare in lingua francese gli importanti documenti dell'opposizione russa. Nel senso della elaborazione di questi documenti deve essere – a nostro avviso – orientato il gruppo della Verìté, se non si vuole pre­giudicare delle preziose energie proletarie, e se non si vuole compromettere il lavoro della sinistra in Francia.

5. La situazione attuale può essere caratterizzata così: esistono le condizioni per un collegamento internazionale dell'opposizione; ma non esistono delle formazioni in ogni paese capaci di assicurare una azione efficace di un centro internazionale delle opposizioni internazionali.

Nella situazione attuale non resta che favorire, quindi, il lavoro preliminare per la formazione del centro internazionale, e questo lavoro preliminare consite nella formazione delle frazioni nei centri più importanti, in Europa, soprattutto, ma altresì nelle colonie ed in America. Questo lavo­ro preliminare deve svolgersi sul piano internazionale, nel senso che ogni gruppo deve potere tro­vare nel Segretariato Internazionale, un appoggio ed una sorgente di confronti e di esame di esperienza. Ma a questo fine occorre:

1) Stabilire un primo documento programmatico (la nostra frazione aveva espresso il deside­rio di conoscere il programma presentato dal compagno Trotskj al VI Congresso mondiale, che avrebbe potuto essere una base per l'inquadramento teorico dell'opposizione).

2) Cosituzione di un centro il quale dia la garanzia che tutti i problemi organizzativi saranno risoluti secondo i principii di una reale collaborazione delle formazioni responsabili dei gruppi fa­centi parte del segretariato, e giammai attraverso manovre fra elementi particolari, soprattutto se questi sono estranei alle formazioni responsabili dei gruppi.

3) Risoluto il problema programmatico e quello organizzativo in linea generale, occorrerà sta­bilire che l'adesione individuale sarà l'unica forma di adesione alle frazioni.

4) Attribuire al Segretario Internazionale, quale funzione essenziale quella di vegliare alla for­mazione di gruppi in ogni paese ed aiutare questi gruppi alla elaborazione di un sistema di norme politiche desunte dal riesame delle esperienze classiste vissute, alla luce delle norme fondamentali adottate nel documento teorico di guida del Segretariato Internazionale.

Queste sono le proposte che la Frazione di sinistra vi propone di difendere, nella situazione internazionale attuale. Per i dissensi che esse rivestono con l'indirizzo che prevale attualmente, ed in attesa della risposta degli organi eletti dalla conferenza preliminare, la Frazione manterrà la sua posizione organizzativa. Cioè di adesione al Segretariato perché ne riconosce la necessità, e quindi di partecipazione attraverso l'invio di documenti al Bollettino che sarà creato. Di non partecipare al lavoro direttivo del Segretariato per le ragioni del dissenso su esposto e spiegato.

Da "Prometeo" n. 31 del 1° giugno 1930

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