Bordiga alla delegazione di Mosca

Roma 6 agosto 1922

Cari compagni,

sempre più ci viene fatto di chiederci a quale scopo abbiamo a Mosca una nostra rappresentanza politica incaricata di mantenere le direttive del nostro partito e di illuminare la politica italiana del Comintern con i dati della situazione.

Abbiamo avuto copia del telegramma del Comintern a Lazzari, ed esso ci trova profondamente avversi. Voi non avete dunque fatto nulla per sostenere il nostro punto di vista? Non avete espresso un diverso parere? Dobbiamo pensarlo, se nulla avete trovato opportuno comunicarci.

Nel nostro rapporto sulla questione del partito socialista italiano, di cui vi abbiamo mandato copia, sperando che l'avreste letto... nei ritagli di tempo, esprimevamo il nostro punto di vista sull'argomento.

Il manifesto ai lavoratori italiani sul congresso socialista non era malvagio, ma questo telegramma a Lazzari (destinato alla pubblicazione?) è un vero colmo.

Noi constatiamo che l'intervento dell'Internazionale nelle cose italiane si fa solo quando occorre caricare il nostro partito di critiche assurde e da orecchianti, oppure in quanto riguarda gli affari del PSI. in modo da porgere a questo dell'ossigeno estremista nei momenti in cui sta per essere fregato. L'ultimo movimento ha moltiplicato la nostra importanza politica e ha [frase indecifrabile] i socialisti: sfatato il collaborazionismo non resta che dare gli ultimi colpi al serratismo, ed ecco che si viene a valorizzarlo con l'invito ai terzinternazionalisti a sostenerlo se romperà coi riformisti, cioè se compirà la più insidiosa e disfattista delle sue manovre.

Compagni che sono alla destra del partito dichiarano che una politica di avvicinamento e poi di fusione coi massimalisti provocherebbe un vero esodo dal nostro partito: se noi scriviamo queste cose sembreremo dei ricattatori, e poi ci pare che si circondi di sfibucia tutto quello che dicono e fanno i comunisti, mentre si sorride a tutti gli scalzacani della politica italiana - che poi ci fregano regolarmente, noi e l'Internazionale - da Lazzari a D'Annunzio.

Starebbe a voi reagire a questo modo di fare e informarci a tempo dell'indirizzo che costà si adotta. Ma voi tacete: e...fate quel che non diremo per non lasciare certe cose agli atti del partito.

Date urgenti spiegazioni su tutto questo, e comunicate se intendete occuparvi del vostro mandato e sostenere le direttive del vostro partito, oppure vi considerate in viaggio di piacere e siete indifferenti al crearsi di situazioni spiacevoli di contrasto tra noi e Mosca.

Se poi vi avessero persuasi a quelle verità tattiche che noi per nostra limitatezza non intendiamo e con cui non ci adattiamo, vogliate almeno con la vostra eloquenza epistolare farci parte di tali lumi, per non lasciarci nella oscurità e nell'errore. Ma in ogni caso, e qualunque opinione si abbia sul calcolo sublime della politica, occorre brandire una penna volgare e pestare su una macchina da scrivere, e dare segno di vita al partito che costà vi ha delegati.

Saluti comunisti, e scusate lo stile dovuto al fatto che in questi giorni abbiamo per le mani certi c... e probabilmente ben diversi da quelli di cui costà fassi larghissimo impiego.

p. il Comitato Esecutivo
A.Bordiga

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