Bordiga al Comitato Esecutivo del PCd'I

Mosca 11 dicembre 1922

Carissimi

vi riferisco sulla quistione Ambrogi. Tutta la quistione è stata trattata per via ufficiosa e confidenziale. Alla vigilia del Congresso, e in modo affatto indipendente dalla Commissione di organizzazione del Comintern, di cui Ambrogi stesso era membro, si preparava un piano di "epurazione" del Lux, tendente ad allontanare ogni possibilità che vi accedessero persone poco sicure. Siccome si era constatato che molte volte elementi femminili equivoci erano ricevuti dai delegati in generale (ad esempio Manservigi e Civalleri ebbero contatti con donne che frequentavano legazioni estere) si portò l'attenzione su quelli più noti per la facilità di avere a fare con donne. Tra questi era Ambrogi, come indiscutibilmente risulta da tutte le notizie che anche io ho raccolte. Mi risulta anche che oltre ad avere continuamente donne nella sua stanza, egli era indotto da queste sue abitudini private a trascurare il lavoro politico, od almeno a non dedicarvi tutto quello slancio che la particolare situazione del partito rendeva necessario. Dato il suo carattere insofferente di osservazioni, ed essendo al corrente di critiche politiche al suo atteggiamento di dissenso dal Comintern in molte quistioni, egli reagiva a queste critiche ingiuste in un modo a sua volta ingiusto: ostentando la sua strafottenza dinanzi agli inviti a riunioni politiche, e lasciando vedere a tutti che a dette riunioni preferiva alcuna volta i convegni femminili. Tutto questo creò attorno a lui una atmosfera intollerabile. D'altra parte, avendo io stesso costatato in quali condizioni materiali fosse l'ufficio e l'archivio della delegazione permanente, e le pratiche la cui trattazione era a questa affidata, mi sono fatta la convinzione, condivisa anche da sinceri amici di Ambrogi, che la sua condotta personale usciva dai limiti di quanto può essere tollerato dal partito in una persona che ha precisi doveri di lavoro e di contegno.

Quando spiegai a Berlino ad Ambrogi la ragione del nostro provvedimento di farlo ritornare a Berlino, che aveva lo scopo di evitare uno scandalo dannoso al partito, egli accolse serenamente e con spirito di disciplina tale comunicazione, ma tenne a discolparsi di una precisa responsabilità. Mi dichiarò infatti che la donna che lo frequentava negli ultimi tempi, e con la quale aveva stretto un legame meno effimero, benché non potesse dichiararsi per speciali motivi una comunista, lo era però effettivamente. Tale affermazione di Ambrogi controllata, risponde alla esatta verità. Tuttavia coloro che preparavano l'allontanamento di Ambrogi non si basavano su sospetti sulla donna in quistione, anzi sapevano che era una compagna, e furono spinti alla nota decisione dalla condotta generale di Ambrogi. Ho dovuto con dolore convenire che gli apprezzamenti su questa erano esatti, e dichiarare che il nostro partito è concorde nel non ammettere che chi ha mandati politici da adempiere tenga una condotta privata che crea attorno a lui una atmosfera di scandalo. Devo aggiungere che è anche possibile che il provvedimento non avrebbe avuto corso, poiché quella trasformazione del Lux non è stata poi attuata (si voleva riservarlo ai compagni illegali e ai capi dei partiti).

Ho dichiarato in ogni momento di questa pratica che tutto si svolge a titolo ufficioso e che il partito non ha alcun procedimento disciplinare in corso verso Ambrogi, e lo ha mandato a Berlino perchè aveva bisogno che riprendesse il suo incarico normale.

Credo che la comunicazione della presente ad Ambrogi rappresenti il fornirgli tutte le spiegazioni cui ha diritto, salvo ad udire ancora le sue contro osservazioni.

La quistione di un ritorno qui di Ambrogi è superata dal fatto che non sono più i partiti a scegliere i componenti dell'Esecutivo, ma il congresso mondiale. Dichiaro che il mio parere personale sarebbe contro a dare ad Ambrogi un mandato a Mosca.

Il suo contegno politico è stato buono e consono alle direttive del partito, ma la sua condotta personale privata, ed anche la poca assiduità nel lavoro - che ha avuto gravi conseguenze dato che Gramsci poco poteva fare per ben note ragioni, e Stragiotti non era un aiuto serio, come vi ho comunicato a proposito dei provvedimenti verso di lui - hanno svalutato completamente il suo atteggiamento, e permesso che attraverso critiche purtroppo meritate al contegno di Ambrogi fossero diminuite le direttive di cui egli era il portavoce.

In linea generale una più severa disciplina deve essere applicata qui a tutti quelli che rappresentano il partito, e specie il nostro partito esposto a tutte le critiche e le calunnie.

Con saluti comunisti

A. Bordiga

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