Bordiga a Togliatti

7 luglio 1923

eel a Palmiro = sette luglio

Non ho avuto altre tue. = Letta risoluzione su questione italiana = Dichiaro questo: La formula "vi deve essere un centralismo che dia garanzia delle osservazioni delle direttive del Comintern" non è soddisfacente: avevamo da un anno e mezzo quante volte offerto e chiesto le dimissioni, che finora ci si sono impedite; e non aver l'aria di mandarci via. Questo andrebbe rilevato in una mozione.

La valutazione morale non importa tanto, quanto la evidente manovra: tenere alcuni di noi in minoranza in un comitato di pinguini, a tirare la carretta (non voglio alludere ai pericoli che terrorizzano i Tasca, i Graziadei e C.) = Per conseguenza propongo che nessuno di noi resti nel nuovo esecutivo. Si capisce che chi accettasse in tutto i tattici di Mosca può e deve restare: non chi si consideri legato alla nostra "diffamata" scuola.

Ameno io dichiaro che non sentirò nessuna solidarietà (nel senso di "tendenza" o impegno) verso chi si ponesse in tale situazione = Cosa vuolo dire il pasticcio di me e Umberto nel Presidium? Vada pure, purchè nessuno debba restare a Mosca. Insisto per la urgente riunione dell'Esecutivo; fatela magari in Svizzera con Bruno.

Indignato dal tenore delle dichiarazioni di Graziadei (relazione della commissione per la riforma elettorale) ne chiedo pubblica sconfessione, come per quella sui disertori.

APC 190/3 Cifrata.

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