Togliatti a Bordiga

Senza data (febbraio 1924)

Caro Amadeo,

la presente ha carattere di comunicazione personale. E' stata esaminata in seno al C.E. del partito la questione della tua candidatura nella prossima lotta elettorale. Ti scrivo pure a nome del compagno Negri, per comunicarti quali sono le impressioni che hanno fatto a noi le ragioni che tu hai esposte a Valle.

Siamo d'accordo nel ritenere assurdo pensare alla possibilità di risolvere per via disciplinare la questione che sarebbe posta da un tuo rifiuto. In questo sono d'accordo i compagni della minoranza, che però non hanno mancato di ricordare che dal passato C. E. del partito la questione della accettazione o meno delle candidature era stata invece considerata come una semplice questione di disciplina.

Riteniamo però, tanto Negri che io, che un tuo rifiuto, in questo momento e data la motivazione che tu daresti di esso, non potrebbe a meno di porre a noi stessi la questione "del Partito" con una crudezza e una evidenza alla quale non potremmo sfuggire.

Desideriamo che tu ti renda conto del nostro stato d'animo e della situazione in cui metteresti noi e tutti i compagni che pure lavorando ora sopra direttive politiche che da te non sono pienamente approvate, sanno di avere da te appreso gli elementi fondamentali della loro coscienza di militanti del Partito Comunista, e prima di tutti quello del preponderante valore del Partito stesso al di sopra di ogni particolare dissenso di tendenza.

Avremo occasione ancora di parlarti, prima che a te giunga una proposta ufficiale degli organi dirigenti il P. Ad ogni modo, tieni conto, nelle tue valutazioni, anche di questo elemento.

Ti saluto fraternamente

In: A.P.C. 250/26

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