Bordiga a Scoccimarro

Castellonorato, 5 maggio 1924

Carissimo Negri,

scusami se alla tua rispondo tardi e schematicamente. Tu parlavi a nome del vecchio esecutivo e avresti dovuto esporre la sua concezione del governo operaio, che era contro ogni formula di transizione sul problema dello Stato e del potere, che non fosse una semplice parola d'agitazione con lo stesso significato intrinseco della dittatura, avendo anche per questo espediente scarsi entusiasmi. In ogni modo non sollevo tale questione, ma constatavo che tu avevi altra opinione sulla quistione: il che stabilisce una divergenza tra te e il vecchio gruppo, senza contestarti, evidentemente, il diritto di pensare a modo tuo.

Quanto alla faccenda italiana, l'errore di impostazione, di cui va ad Umberto la maggiore colpa, è stato di far centro sulla difesa dall'accusa di sabotaggio della diffusione, mentre la vecchia linea di cui gettai le basi al IV era: volete la fusione? Fatevela da voi, noi non ci opporremo. Ossia, come da deliberato del CE per cui votai anche io dal carcere, rifiuto a tenere la direzione del partito da parte nostra. Tale mandato non fu osservato. Del resto su questo polemizzai lungamente dal carcere con Umberto: credo che tu non eri in Italia.

Circa il centralismo e i norvegesi, sono d'accordo che si dovesse ben stabilire che la nostra opposizione era diametralmente opposta alla loro. Non è questa parte del discorso che mi ha colpito, sebbene tu sai come io ponga la quistione del raggiungimento del centralismo vero e proprio.

Più che altro mi spiace il "tono" di certi documenti, che si imbeve a tal punto del metodo un po' scettico e rilasciato e contingentista invalso nella Internazionale, e che attribuisco a una pigrizia politica figlia del funzionarismo sistematico, da togliere ogni speranza di successo ad una nostra polemica, più o meno di sinistra, colla tattica prevalente. Si cade così in una sfera di attrazione da cui non si potrà più uscire, e nel circolo di quelli che sembrano gli amanti a volta a volta conquistati dalla Maga e che non si libereranno più dal suo influsso, pigramente vivendo alla sua corte... Io spererei che malgrado il diverso punto su cui resta il vostro gruppo, esso non vada verso questo inevitabile assorbimento, a cui non potremo reagire che sottolineando il dissenso. Non puoi dire che io non abbia aspettato e pazientato per evitare questo, perché sai bene che ho subito gli indugi: forse questo ha contribuito a lasciarvi... involvere. Credo che vedrai se non l'hai già vista la mia mozione contrapposta a quella del C.E. D'altra parte essendo esclusa una nostra collaborazione nella dirigenza del partito, è forse più utile che ognuno svolga con piena libertà il suo pensiero.

Con carissimi saluti.

Amadeo

APC

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