Lettera di Terracini al segretariato del Comintern su due episodi "frazionistici" a Milano e Foggia

7 aprile 1925 - RISERVATA

Al Segretariato del Comintern

Al compagno Morelli - MOSCA

Cari compagni,

si sono prodotti, in questa ultima settimana, all'interno del nostro Partito, alcuni episodi sui quali crediamo utile darvi qualche informazione speciale. Si tratta di alcuni tentativi da parte di qualche compagno della cosiddetta sinistra di rompere la disciplina di Partito e anche di ribellarsi contro le direttive della Centrale ostacolandone il lavoro.

Il primo e più caratteristico di questi fatti è accaduto a Milano. Il 22 marzo il compagno Bordiga ha tenuto una conferenza in questa città all'Università Proletaria. In questa occasione la federazione di Milano, diretta da un comitato composto da elementi di sinistra e di ex terzinternazionalisti organizzò una rumorosa manifestazione di simpatia all'oratore, manifestazione che si è svolta sul luogo della conferenza. Ma i compagni summenzionati non si accontentarono di questa iniziativa nella quale - trovandosi in rapporto con incidenti precedentemente prodottisi in seno a una cellula cittadina - si potevano già trovare la volontà di manifestare contro le direttive del Partito. La sera dello stesso giorno, tutte le sezioni milanesi furono mobilitate all'ordine del Comitato Federale composto unicamente da compagni della sinistra e d'ex terzinternazionalisti per mettere in scena una "parata" in onore del compagno Bordiga. La manifestazione, di chiaro stampo frazionista, fu tenuta segreta fino all'ultimo momento al nostro segretario regionale e ai tre membri del CC che risiedono abitualmente a Milano, mentre lo scopo della mobilitazione non fu comunicato alla maggior parte dei compagni milanesi che furono presi alla sprovvista dalla "parata". Il CC riunito il giorno precedente l'arresto del compagno Togliatti, decise di sciogliere immediatamente i due comitati milanesi, federale e di sezione, e di nominare un solo comitato incaricato di dirigere il movimento in tutta la provincia.

Il segretario di questo unico comitato è il nostro segretario regionale. La disposizione del CE fu comunicata da un nostro inviato ai compagni di Milano convocando una serie di riunioni. In queste, i membri dei comitati disciolti tentarono molto debolmente di contrastare l'interpretazione del CE sulla loro condotta; qualcuno di essi dichiarò in modo esplicito di identificare nel compagno Bordiga il partito italiano tutto. Il nuovo comitato, direttamente nominato da noi, ha steso un programma completo di lavoro che comprende tre punti essenziali: completamento dell'organizzazione delle cellule, convocazione della conferenza delle fabbriche, riunione sistematica di tutte le cellule e gruppi territoriali col fine di esporre ai compagni, direttamente, la tattica del Partito e le direttive dell'Internazionale, che finora non gli sono pervenute se non attraverso la deformazione metodica dei dirigenti destituiti. Speriamo che attraverso un simile lavoro, sarà possibile modificare in qualche mese la situazione interna della federazione di Milano, nello stesso modo in cui siamo riusciti a modificare la federazione di Napoli, dove, in una visita recente, avemmo la possibilità di constatare che essa per il momento è nelle mani di una maggioranza di compagni divisi da quelli del compagno Bordiga.

Nell'episodio di Milano, vi facciamo notare la particolarità dell'alleanza conclusa tra la tendenza di sinistra e i compagni provenienti dalla frazione terzinternazionalista. È su questo fatto che il nostro CE s'è particolarmente bloccato e il CC lo discuterà nella sua prima riunione.

Il secondo episodio frazionista è avvenuto nella federazione di Foggia, dove il segretario è il compagno Mangano. Dopo che un nostro inviato si è recato sul posto per farvi, come abbiamo già detto, le comunicazioni decise dal CC sulle posizioni prese dal Comitato Federale sulla questione Trotzky, credevamo opportuno e necessario prendere delle misure per la convocazione metodica e rapida di tutte le sezioni della Federazione. Alle riunioni doveva intervenire il segretario regionale per esporre la tattica del Partito e per parlare della questione Trotzky. Il Comitato Federale di Foggia ha risposto alla nostra decisione presentando le dimissioni. Abbiamo immediatamente risposto ordinando ai membri del CF di rimanere al loro posto e di eseguire le nostre disposizioni fornendo al segretario regionale le istruzioni che lo mettessero in grado di prepararsi per prendere lui stesso in mano le redini della federazione nel caso in cui il CF rifiutasse di tenersi a nostra disposizione. Non conosciamo ancora la conclusione di tale questione.

Questi due fatti ci preoccupano. In effetti la situazione generale del Partito è buona. Possiamo dire che la totalità dei compagni, direttamente interpellati e sottratti all'influenza personale di qualche compagno, accettano e approvano la tattica del Partito, la quale ci avvicina masse sempre più vaste di lavoratori.

La prova è fornita in modo lampante dal risultato delle elezioni che hanno avuto luogo tre giorni fa alla Fiat di Torino dove la nostra lista era in lizza contro la coalizione di tutti gli altri partiti, dai massimalisti ai fascisti, e dove, malgrado il sabotaggio contro la nostra azione, abbiamo raccolto 8.749 voti contro 8.731. L'annullamento di qualche scheda ha leggermente modificato il risultato di modo che al primo eletto della nostra lista furono attribuiti 8.722 voti contro 8.731 al primo eletto della lista massimalista-fascista. Ma il risultato di queste elezioni indicano nettamente (e i giornali borghesi se ne sono accorti) la forza che il nostro Partito raggiunge adesso tra le masse. Bisogna tener conto del fatto che la lista contro la quale abbiamo dovuto lottare aveva ottenuto l'appoggio ufficiale della Federazione Italiana degli operai metallurgici (FIOM) e della CGL.

Ancora alcune cose a proposito dell'episodio di Milano: noi non possiamo intervenire, né prendere misure contro il compagno Bordiga che si è prestato volentieri alla manifestazione frazionista deplorata. Egli è membro del CE dell'Internazionale. Rimettiamo a voi ogni decisione a questo riguardo esprimendovi semplicemente il parere che non crediamo opportuno in questo momento una denuncia. La questione interna del Partito dev'essere posta su un terreno politico e risolta su tale terreno, evitando di ostacolarne lo sviluppo rettilineo con misure di carattere disciplinare per quanto giustificate esse siano.

Fraterni saluti.

Urbani

Da APC, 313/61-64

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