Scoccimarro al segretariato dell'IC sull'opera di recupero della Centrale

[Senza data ma posteriore al 28 giugno 1925]

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Situazione interna del Partito

Ancora una volta dobbiamo riaffermare ciò che abbiamo scritto nel nostro ultimo rapporto: il Partito è in maggioranza assoluta e pressoché unanime contro ogni frazionismo. Su questo punto non possono esistere ormai dubbi. La grande totalità si è dichiarata d'accordo con la Centrale su tale questione: notare che certe Federazioni come quella di Bergamo, hanno apertamente riaffermato di sostenere ancora il punto di vista politico di Bordiga ma di essere contro di lui sulla questione del frazionismo.

In generale, occorre dividere il Partito in tre parti: la grande maggioranza è d'accordo completamente con la Centrale; un'altra nicchia mista di elementi che avanzano riserve sul tono, sulla forza della campagna e sono ottimisti sull'esito della situazione attuale del Partito; infine piccoli gruppi presenti solo in località come Napoli, Milano e altre località ed elementi isolati che si dichiarano per Bordiga affermando il diritto delle tendenze ad esistere nel Partito e a prendere tute le misure necessarie per sviluppare il loro lavoro, che negano al Comitato d'Intesa un carattere frazionista ecc.

Siamo convinti che la discussione che si aprirà nel Partito convincerà anche altri compagni portandoli sul terreno della Centrale. Ma bisogna tener presente che l'unanimità o quasi che il CC ha tra essi sulla questione del frazionismo, si ridurrà. Nello stesso tempo, con la discussione, siamo sicuri che anche sul terreno politico e ideologico faremo dei passi in avanti.

Avete visto la lettera di Bordiga e i nostri commenti. La situazione non è per nulla cambiata. Insistiamo che il Comitato d'Intesa sia dissolto, e che sia cessata ogni attività frazionista; gli altri non hanno ancora risposto, ma si sa che cercano di mascherarsi negando di avere l'intenzione di fare un lavoro di frazione (nonostante i documenti), di voler prepararsi al congresso. La situazione diverrà grave se l'estrema sinistra non vorrà sottomettersi alle decisioni dell'Esecutivo del Partito. Nello stesso tempo siamo contrari a un'espulsione generale dato che siamo troppo interessati alla discussione che sarebbe compromessa da una misura del genere. D'altronde non si potrebbe lasciar passare un atto d'indisciplina così grave senza prendere delle sanzioni: ciò sarebbe un gravissimo errore che comprometterebbe l'autorità del CE.

In ogni caso, poiché non si può pensare di battere gli altri elementi senza sconfiggere Bordiga, e poiché egli è membro del CE del Comintern, noi faremo appello all'Internazionale prendendo misure di carattere transitorio, non definitive. La posizione di Bordiga è di opposizione a tutta l'attività del Partito e del Comintern: contro la politica dell'unità sindacale, contro la politica dei partiti tedesco e francese, contro le cellule ecc...

Siamo molto pessimisti sull'esito della situazione. Per ciò che riguarda Bordiga e il suo piccolo gruppo, non per ciò che riguarda il Partito. Crediamo che Bordiga abbia l'intenzione di uscire dal Partito; il suo atteggiamento non può essere spiegato altrimenti. Ma siamo sicuri che in questo caso, la grande maggioranza del Partito e anche molti elementi che oggi sono con lui, non lo seguirebbero. L'esperienza di questa prima campagna ci mostra che il momento è arrivato di porre la questione Bordiga in modo assai netto.

Saluti comunisti.

Morelli

Da APC, 313/116-118. Estratto

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