Il CE vieta a Ottorino Perrone di convocare l'incontro con i compagni della Sinistra

27 settembre 1925

Al compagno Ottorino Perrone

Caro compagno,

ti comunichiamo che il CE ha rifiutato la tua proposta circa la riunione della sinistra. Le ragioni sono così evidenti che se tu le avessi tenute presenti non avresti scritto la lettera inviataci, la quale, se accettata, costituirebbe una aperta violazione delle norme più elementari di vita di un Partito Comunista. Perciò riteniamo utile dirti le ragioni essenziali del nostro rifiuto:

  • 1) La nostra autorizzazione e partecipazione ad una riunione come quella che tu proponi significa sostanzialmente riconoscimento del regime dei gruppi e delle frazioni nel Partito: il che non è ammissibile.
  • 2) La tua proposta non è un attentato frazionista; essa invece presume una situazione frazionista ed è essa stessa una manifestazione di frazionismo in atto: perciò non può essere accettata.
  • 3) Ammesso che in via eccezionale, in considerazione della situazione eccezionale, ecc. ecc. si autorizzasse tale riunione, noi avremmo stabilito un precedente dannoso e pericolosissimo alla vita del Partito; a chiunque facesse analoga domanda, non potremmo opporre un rifiuto. Ed in avvenire vi saranno sempre delle condizioni eccezionali alle quali appellarsi per richiamarsi a questo precedente.

Te lo immagini che i terzini per conto loro, la destra idem (è vero che per voi, noi oggi esprimiamo in forma concentrata tutto ciò che vi era di condannabile in queste tendenze) si svegliassero come tendenze a sé e ci scrivessero una letterina come quella che tu ci mandi? E chi potrebbe negare domani il diritto a qualsiasi compagno di fare una convocazione particolare di compagni in vista del Congresso? Te lo immagini il CE affaccendato a convocare riunioni delle diverse frazioni, provvedere alle loro spese, ecc.? Il CE si ridurrebbe ad un organo di collegamento fra le varie tendenze.

Questa non è della fantasia, perché nelle condizioni attuali del Partito episodi di questo genere sono ancora possibili, anche se destinati a priori al più clamoroso fallimento. Se si vedesse il CE allentare i freni ed autorizzare riunioni del genere, se ne vedrebbero delle belle.

La partecipazione alla preparazione del Congresso si compie nelle sedi naturali: gli organi responsabili del Partito, le riunioni di Partito, e basta. Noi non possiamo riconoscerne altre. Diversamente noi ci renderemmo responsabili di aver inoculato nell'organismo del Partito il germe di una infezione frazionistica che se risponde ai vostri piani ed alle vostre prospettive contrasta però in pieno con gli interessi del Partito e dell'Internazionale.

4) L'accettazione della tua proposta significherebbe rinnegare la linea politica apertamente e nettamente antifrazionistica da noi seguita prima e dopo il V Congresso, ed ammettere e riconoscere la direttiva da voi opposta e seguita, alla quale pare non intendiate rinunciare. Ciò è inammissibile e contrario agli interessi del Partito.

Dall'atteggiamento da voi seguito in quel Congresso, la situazione poteva evolversi per due vie opposte: o l'avvicinamento progressivo attraverso la collaborazione e la comune attività nel lavoro di Partito, o la lotta di frazioni. Noi facemmo di tutto per avviare la soluzione verso la prima via; perciò denunciammo a tempo di fronte al Partito il contenuto sostanzialmente frazionista del vostro rifiuto a partecipare alla Centrale. Voi avete invece seguito la via del tutto opposta. Alla nostra richiesta di entrare a far parte della Centrale voi insorgeste, elevaste le vostre proteste contro le nostre pretese speculazioni polemiche, rifiutaste di accedere ad un tale criterio. La conseguenza logica di questo atteggiamento doveva essere il Comitato d'Intesa prima, la tua proposta oggi.

Poiché se l'estrema sinistra fosse presente nella Centrale, parteciperebbe alle Commissioni da questa nominate per la redazione delle tesi; in esse presenterebbe i suoi emendamenti e le sue controtesi. Queste sarebbero portate al Congresso in nome della maggioranza o della minoranza del C.C. e non di un gruppo estraneo agli organi responsabili del Partito, il che non è ammissibile in un Partito Comunista. Ed anche questa non è la normalità in un Partito Comunista il quale non può avere tendenze di destra, di estrema sinistra, ecc. Una tale situazione sarebbe consentita solo in via provvisoria come mezzo di superamento delle divergenze.

Certamente chiunque nel Partito può presentare delle tesi proprie ma non in nome di gruppi o frazioni, come avviene nel caso vostro. E chi decide in prima istanza sulla loro sorte è la Centrale. (È sintomatico il fatto che, prima ancora della pubblicazione delle tesi della Centrale, voi vi accingiate a preparare le tesi di opposizione).

La collaborazione del Partito nella redazione delle tesi avviene nelle commissioni nominate al Congresso, nelle quali, sulla base dei progetti presentati, si formula il testo definitivo. Chiunque abbia opinioni proprie da far presente, pur non essendo membro della Centrale in queste Commissioni ha tutte le possibilità che desidera.

Ma voi invece vi mettete di vostra volontà al di fuori degli organi naturali del Partito, vi proponete di svolgere una attività a parte di preparazione congressuale, ecc. La proposta che tu fai è la continuazione logica del rifiuto ad entrare nella Centrale prima, del tentativo del Comitato d'Intesa poi. Essa è un altro punto di sviluppo della stessa linea. La sua ammissione trae seco inevitabilmente altre conseguenze che può darsi tu non pensi nemmeno, ma alle quali domani non ti sarebbe possibile sfuggire. Essa significherebbe riconoscere ed autorizzare la linea da voi seguita, il che è assurdo: l'abbiamo combattuta fino ad oggi e continueremo a combatterla in avvenire con non minore decisione.

Si può muovere un'obbiezione: comunque sia, la situazione oggi è quella che è, e bisogna ben uscirne. Per noi la direttiva da seguire è quella per cui i contrasti interni debbano essere superati al di fuori di una lotta di frazione; non è necessario spiegare cosa significhi ciò ideologicamente e politicamente. Credere possibile il contrario è grave errore che porterebbe inevitabilmente a conclusioni facilmente prevedibili.

Volendo avviare la soluzione della crisi interna del Partito verso altra via, è naturale che non possiamo autorizzare e riconoscere riunioni che assumono il carattere di frazioni costituite e che in ogni caso divengono il presupposto di atti successivi di preciso carattere frazionistico. Voi dovete presentare le vostre tesi: dato il carattere dei nostri dissensi e le condizioni speciali in cui si trova il partito, è naturale e necessario che ciò avvenga. Ma se si vuole contenere più che è possibile il pericolo secessionista, insito nella presentazione di tesi opposte sulle questioni essenziali e di principio (fatto straordinario in un Partito Comunista, e che non potrebbe ripetersi) bisogna escludere anche solo dal punto di vista formale ogni apparenza frazionistica. Ciò sarebbe impossibile se la tua proposta venisse da noi accettata. Bisogna che tali tesi vengano presentate come proposte sulle quali, una volta rifiutate, (nell'Internazionale lo sono già, nel nostro Partito questo deve ancora avvenire) non si ritorna più e non come l'espressione di un raggruppamento di elementi del Partito che a priori si proponga di persistere anche dopo il Congresso, su quella posizione e di continuare in quella lotta. In tal caso la rottura sul terreno organizzativo diviene inevitabile. Questa è la sola conseguenza di una impostazione frazionistica del vostro atteggiamento, ciò che noi cerchiamo di evitare. Per questo si impone il rifiuto della tua proposta.

Evidentemente per l'opera di redazione voi potete incontrarvi fra di voi, rimanere in corrispondenza, ecc. Questo è quanto può essere consentito in via straordinaria, data la situazione straordinaria del Partito.

Ma dagli stessi nomi dei compagni che tu comunichi appare chiaro che tale riunione assume un carattere che va al di là di semplici intese di compagni incaricati della redazione delle tesi. Ciò è evidente.

Abbiamo voluto essere espliciti affinché non siano possibili equivoci od interpretazioni.

Saluti comunisti

PS - Per corrispondere con altri compagni per il lavoro delle tesi potete servirvi dell'organizzazione del Partito, dell'Unità e degli altri mezzi a disposizione della nostra organizzazione.

Da APC, fascicolo 306, fogli 6-8

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