Il CE risponde a Bordiga a proposito della riorganizzazione della sezione napoletana

19 novembre 1925 - Al compagno Amadeo Bordiga

Caro compagno,

abbiamo ricevuto la tua lettera alla Commissione di riorganizzazione della sezione di Napoli. Le tue proposte concordano quasi integralmente con le direttive da noi date per la riorganizzazione della sezione.

Purtroppo dopo pochi giorni dal suo ritorno a Napoli il segretario interregionale è caduto nelle mani della polizia e non ha potuto più farvi ritorno. In conseguenza di ciò il Comitato Federale ha assunto su di sé l'incarico del lavoro.

Noi però abbiamo provveduto a mandare subito un deputato perché il lavoro si facesse secondo le disposizioni da noi date e non fosse lo stesso Comitato Federale o sezionale che si trasformasse in Commissione di riorganizzazione. contrariamente alle disposizioni da noi date.

È superfluo che ti diciamo che non abbiamo nessun recondito motivo politico che ci ha spinto allo scioglimento della sezione: unico nostro scopo è quello di avere anche a Napoli una sezione comunista e non un agglomerato di elementi solo formalmente collegati al partito. Per fare ciò è assolutamente necessario, a nostro modo di vedere, portare il centro della nostra organizzazione tra la massa operaia di officina che a Napoli non manca ed instaurare un regime di estrema severità verso tutti quegli elementi di professione indistinta e verso i professionisti che costituiscono nella sezione di Napoli un elemento di conservazione di alcune delle non buone abitudini del movimento napoletano. Noi crediamo che tu sarai d'accordo con noi che è preferibile avere a Napoli un gruppo ristretto, che magari inizialmente non possa fare null'altro che della semplice propaganda. piuttosto che una sezione di 400 inscritti sulla quale non si sa mai fino a qual punto di può fare assegnamento per un sistematico lavoro di partito. Il problema dell'organizzazione per il nostro movimento a Napoli non è nuovo: tu stesso hai avuto in passato da occupartene. Ora, noi intendiamo assolutamente spezzare parecchie delle vecchie abitudini che si sono incancrenite nell'organizzazione e impediscono a questa di svolgere quella attività che la situazione locale richiederebbe.

La riorganizzazione deve significare anche revisione degli inscritti e noi pensiamo che non sarebbe un male che la sezione venisse anche dimezzata come numero di inscritti. Per la esperienza che abbiamo già fatto altrove facciamo molto affidamento nella riorganizzazione della sezione sulla sua trasformazione per cellule, specialmente se questo lavoro viene accentuato nelle officine. Siamo sicuri che questa sarà una delle vie attraverso le quali [alcune parole illeggibili] il problema della nostra azione organizzata.

Saluti comunisti.

Da APC, 341/57

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