Lettera di Amadeo Bordiga alla compagna di Serrati
Dicendovi come la notizia della fine di Menotti mi sia giunta assolutamente incredibile e imprevedibile, non vi dirò nulla di diverso da quanto hanno dovuto affermare quelli che conoscevano il suo temperamento di uomo vivente la vita con saldezza di convinzioni e forza poco comuni. Nè saprei cosa aggiungere che potesse recare alcun conforto in una circostanza simile. Ricordatemi anche a Libero e considerate me e la mia compagna come solidali con voi in questo grave momento.
Serrati era una figura che non si dimentica, e malgrado le critiche che non è il caso di dimenticare ipocriticamente dopo la sua morte - nulla provocherebbe di più un suo sorriso di scherno virile per una simile idea, se egli fosse ancora tra noi - io penso che nei suoi "errori" - la parola è da tempo alla moda - non tutto era fuori della buona strada e penso soprattutto che di uomini altrettanto "duri", qualità per noi prima tra le prime, ce ne restano in verità molto pochi.
Io serbo di lui, anche dei periodi delle più aspre polemiche, una memoria personale limpida, chiara, cordiale ed anche affettuosa, e so che voi lo sapevate.
Abbiatemi con simpatia
vostro
Amadeo Bordiga
"L'Unità" 20 maggio 1926
"Movimento operaio e socialista" n.4 1972