Bordiga ai compagni della Centrale

Napoli, 5 luglio 1926

Cari compagni della Centrale,

non vedo la necessità di stendere, giusta vostro invito, una mia relazione contrapposta a quella del compagno Grieco, che naturalmente non posso condividere, sull'Esecutivo Allargato ultimo dell'IC. Ed infatti una relazione polemica non può essere che la ripetizione, talvolta infelice, del dibattito stesso svolto nella riunione, e quindi il miglior modo di dare un'idea della polemica è di riprodurre i documenti essenziali: vi pregherei dunque per questa parte di pubblicare il testo del mio discorso nella discussione generale politica, e della susseguente replica ai contraddittori.

Nuovi argomenti nella relazione suddetta non ne scorgo, e nemmeno mi pare il caso di opporle un controtesto per la parte che costituisce, diremo, impressioni di viaggio. Non mi resta che soffermarmi su quanto vi è in essa di cronaca, che pur sarebbe augurabile che potesse sempre restare materia pacifica. Così non è questa volta neppure, e tralasciando le cose di minor conto mi fermo su un punto solo: sulla famosa ultima seduta in cui si discusse la relazione della commissione tedesca. Dopo aver accennato ad un mutamento di posizione di alcuni elementi i quali, dopo aver votato le tesi politiche generali, si schieravano contro la risoluzione tedesca ravvisandovi il pericolo di destra, il vostro relatore afferma: "Il mistero di queste mutazioni è stato svelato dall'intervento di Bordiga. Bordiga affermò (af-fer-mò) che il colpo di scena provocato, cioè la situazione che si veniva a creare con il delinearsi di una opposizione Fischer-Scholem-Hansen-Bordiga dipendeva dal fatto che l'Allargato non aveva posto in discussione la quistione russa". Ora mi duole dichiarare che chi afferma che io abbia affermato questo, o ha orecchie e memoria rese inservibili, o è un mentitore.

Io invece -e ne fanno testimonianza gli stenogrammi- parlai dopo che l'intervento di Hansen ebbe provocato una levata di scudi della maggioranza, e dichiarai: che il pericolo di destra nella Internazionale esiste, ed è provato tra l'altro dal fatto che la Internazionale non aveva discusso la quistione russa, perché NON LE ERA POSSIBILE FARLO, fatto che io constato (e perciò io non reclamai in modo formale la discussione) ma di cui ho il diritto di LASCIARE LA PESANTE RESPONSABILITA' AL METODO ERRONEO CHE HO SEMPRE COMBATTUTO, metodo appunto inficiato da deviazioni di destra. Che era metodo pessimo di condurre la lotta contro questo pericolo, quello di votare le risoluzioni politiche generali e poi passare alla opposizione solo quando non si ottenevano certe concessioni come persone e gruppi aspiranti alla dirigenza nel proprio partito, e che da simili elementi dissolidarizzavo apertamente, e con ciò mi riferivo ben chiaramente a Fischer e compagni. Aggiungevo subito poi che con questa sconfessione non intendevo associarmi nemmeno indirettamente alla maggioranza in quanto i lati negativi e perniciosi del metodo di cui ha dato esempio la Fischer sono gli stessissimi di quelli del procedimento invalso come consueto e normale tra noi per il nostro lavoro interno, e per la scelta dei quadri dei nostri partiti, sicché la eresia della Fischer si pone sullo stesso piano delle convinzioni di molti ex-oppositori divenuti ortodossi.

Colla stessa logica con cui avevo combattuto colla sinistra italiana la formola del quinto congresso: tutta la colpa è di Brandler; così ho combattuto la non meno infelice formola odierna: tutta la colpa è di Fischer. Questa non è certo protezione concessa a Brandler e a Fischer, da cui ho sempre conservata la stessa distanza costante come sanno i seguaci di certe ridicole incanate. Restando nel campo di una smentita e falsa cronaca, affermo che nessuna intesa è mai corsa tra i suddetti oppositori dell'ultima ora e me, e che ignoravo che cosa avrebbe dichiarato Hansen quando salì sulla tribuna; sapevo che Fischer e Scholem avrebbero dichiarato di votare contro, perché lo avevano detto nella commissione tedesca, ove avevo loro rinfacciato la contraddizione del voto favorevole alla tesi politica. Ed in ogni modo non si tratta nemmeno di illazioni su ciò che si sarebbe detto nei corridoi, parte purtroppo precipua del nostro sistema di lavorare di cui abbiamo tante volte criticata la "parlamentarizzazione" - si tratta di avere addirittura riferito falsamente quanto io affermai alla tribuna, e contro ciò che non potevo non protestare.

Ed ancora: tutta la spiegazione del "mutamento di posizione" è sballata, in quanto io non le ho mutate per nulla, e Fischer, Scholem e C. non è vero che le abbiano mutate per non essersi discussa la quistione russa, cosa già assodata nel momento in cui votavano a favore delle tesi politiche, ma per altri motivi, già indicati nel fatto del cattivo trattamento loro usato nel liquidare le quistioni del loro paese, ed è in ciò quanto può essere rimproverato a loro, e non certamente a me.

Quanto alla mia attitudine sulla quiestione russa ho già accennato come sta la quistione delle "responsabilità". Io riconobbi che l'Allargato non era in grado di discutere la quistione russa, e quindi non avanzai richiesta formale di aprirla, ma dissi chiaramente fin dal primo discorso che occorreva porre l'Internazionale in grado di intervenire direttamente nelle quistioni della politica russa, se si voleva rimediare alle gravi deficienze ed errori da me denunciati attraverso le ben note posizioni critiche della sinistra italiana. Ciò non mi toglieva il diritto di dedurre dal fatto della impossibilità e incapacità a discutere, tutte le conseguenze, tra cui quella che l'Internazionale è minacciata dal pericolo di destra. Del resto la mia posizione era tanto sicura, che non ho che da riferirmi al resoconto dell'ultima seduta, dal quale nel testo dell' Imprekorr, si è creduto di togliere quanto è stato detto sulla quistione russa, da me prima, e da Lominadze e Bucharin in risposta a me, dagli autori cioè degli argomenti famosi della mancanza di senso di responsabilità, da parte di Bordiga. E non credo che la soppressione sia stata fatta per non far fare una brutta figura di più allo stesso Bordiga!

Io non ho "insinuato che vi fosse qualcuno che avesse impedito una discussione della quistione russa". Assicuro che non me lo sarei lasciato impedire da nessuno. Ma io ho solo rilevato che tutti erano concordi nel constatare una situazione di fatto, per cui il supremo organo della Internazionale non poteva abbordare senza gravi inconvenienti il dibattito sui problemi della sezione russa. Ora constatare questo è un primo punto, il secondo è sostenere che una simile situazione non può essere regolare né tollerabile, che ad essa si poteva arrivare solo attraverso gravi errori, e che si deve cambiare strada per correggerli. La situazione per cui gli organi internazionali fossero all'altezza di quel compito, ma un impedimento meccanico ve li trattenesse, checché potesse parerne alla imbecillità pettegola dei borghesi, sarebbe per i comunisti serii meno spiacevole di quella effettiva in cui ci troviamo.

Quanto alla discussione o anche esposizione della quistione russa, le si dà nella relazione in parola una certa parte. Non siamo, evidentemente, in tema di relazione sull'Allargato. Ma su tale argomento sono pronto ad esporre le mie vedute nella sede che si riterrà appropriata, augurandomi che possa essere la stampa di partito.

Con saluti comunisti

Amadeo Bordiga

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