Trotsky ad Alfonso Leonetti (15 marzo 1931)
15 marzo 1931
Caro compagno Torino,
vi ringrazio molto della vostra affettuosa lettera sulla nostra "catastrofe" filistea. La situazione è molto seccante, ma nel giro di qualche mese si potrà risolvere. Lo spero -salvo alcuni guasti irreparabili.
Anche la situazione nella Ligue -molto compromessa dalla politica del blocco Naville-Gourget- può essere risolta con un po' di buona volontà. Purtroppo Naville non fa che aggravarla. La sua ultima lettera dimostra che non ha capito niente. Al contrario, è più souvarinista, più antimarxista che mai. Per ora non ho intenzione di rispondergli per non dovergli dire delle verità troppo amare, perché malgrado tutto non voglio ancora perdere le speranze...
Nelle vostre ultime lettere attirate la mia attenzione sugli errori de La Verité. Alcuni sono veri, altri esagerati, altri ancora del tutto immaginari. Sono pronto ad analizzare con voi ogni errore de La Verité. Ma ciò che rende quest'analisi difficile è che essa potrebbe essere possibile solo su un comune terreno marxista.
Mi riferisco soprattutto alla questione sindacale. Ora, Gourget s'è rivelato un trade-unionista e un non-marxista, e Naville non è altro che il suo aiutante di campo dal punto di vista giornalistico. Ho letto i verbali della seduta del CE con Gourget e compagni; questa lettura sarebbe stata sufficiente anche se no fossi stato a conoscenza dei retroscena e non avessi cercato di conquistare Gourget e Naville al marxismo per oltre un anno. Tollerare il gorguetismo, vuol dire lasciare che la cancrena invada tutta la Ligue. Credete forse che si possa rompere con Tomsky per poi fraternizzare con i trade-unionisti francesi? Ah, no!
Il dovere elementare dei marxisti nella Ligue e nell'opposizione internazionale è quello di dire a Gourget che la sua teoria e la sua pratica equivalgono al tradimento del marxismo e che un abisso lo separa da noi. Forse questo è l'ultimo mezzo per salvare Gourget stesso e il suo gruppo. Ma questo è un problema secondario. In primo luogo si tratta di preservare la nostra politica dalla degenerazione, la cui forma più pericolosa in Francia è rappresentata dalla "bonarietà" sindacalizzante. Il Segretariato Internazionale dovrebbe pronunciarsi unanimemente in proposito. Tutti quelli che voi m'indicate come gli errori de La Verité sono incomparabilmente inferiori al crimine di Gourget e agli errori di Naville.
Del resto, informerò Molinier -dovrà arrivare tra uno o due giorni- di tutte le questioni sollevate nelle vostre ultime lettere.
Non mi soffermo sulla questione tedesca, che non è meno importante. Anche in questo caso, l'atteggiamento di Naville è equivoco. È ormai chiaro che dietro le quinte se la intende con Landau, ma non osa pronunciarsi apertamente a favore del suo alleato. Questo è forse un atteggiamento rivoluzionario?
Non c'è alcun dubbio che all'ultimo momento, quando la vuota e confusa politica di Landau sarà a tutti chiara, Naville voterà per l'ordine del giorno definitivo. Simili atteggiamenti non testimoniano ceto di un carattere rivoluzionario.
I miei ringraziamenti e i miei saluti più sinceri. Vostro
Trotsky
Note
1) "Torino" era uno degli pseudonimi che lo stesso Trotsky aveva dato a Leonetti. Questo in particolare doveva riferirsi probabilmente all'esperienza torinese dell'Ordine Nuovo compita dal dirigente italiano.
2) La "catastrofe" di cui si parla era un incendio scoppiato improvvisamente nello studio di Trotsky a Büyükada che aveva danneggiato gran parte della biblioteca. Trotsky e i suoi familiari si trasferirono per circa un anno a Kadikoy, una località vicino a Costantinopoli, in attesa che la casa venisse riparata.
3) Tomsky, dirigente sindacale russo e bolscevico della vecchia guardia, si era schierato contro l'Opposizione nel '28. Lavorò alla formazione dell'Opposizione di destra e quando questa fu sconfitta capitolò a Stalin. Fu presidente dei sindacati sovietici fino al 1930.
4) Anche la sezione tedesca dell'OSI era travagliata da crisi interne. Nel periodo in cui Trotsky scrive si sta consumando la rottura con il gruppo Landau, che si verifica nel maggio 1931. Landau cercherà di aggregare attorno a sé altri gruppi nazionali in disaccordo con l'OSI, nella prospettiva di costruzione di un raggruppamento internazionale alternativo.