Trotsky a Paolo Ravazzoli

Büyükada, 15 febbraio 1933

Caro compagno Santini,

mi scuso per il lungo ritardo con cui vi rispondo. La proposta che mi fate di scrivere una lettera agli operai italiani è interessante. Ma la difficoltà che mi ostacola e mi paralizza quasi sempre ogni volta che si tratta di scrivere qualcosa di concreto sull'Italia è la mia ignoranza su questo paese. Non solo non seguo che di tanto in tanto la stampa italiana, ma non ho mai avuto rapporti costanti con gli operai italiani in generale, e neppure con dei comunisti. Bisognerebbe che si verificasse qualche avvenimento importante che mi possa servire da punto di partenza. Ecco la difficoltà!

Ciò non vuol dire che rispondo negativamente alla vostra proposta. Tenterò. Non vi prometto nulla di preciso, perché, già altre volte, non ho ottemperato ai miei impegni con i miei amici italiani. E in generale non sono troppo impreciso. La cosa si spiega nel modo che vi ho già detto: è molto difficile gettarsi nell'ignoto.

Attualmente sono completamente preso dalle questioni dell'economia russa. La situazione è veramente tragica. La relazione di Stalin è in stridente contrasto con la realtà. Credo che i prossimi mesi saranno decisivi.

Sarei molto lieto di avere giudizi e impressioni da parte dei compagni italiani che hanno partecipato alla preconferenza o che vi hanno assistito.

I miei migliori saluti comunisti

L. Trotsky

Note:

1) Santini era lo pseudonimo di Paolo Ravazzoli nato nel 1894 presso Pavia da una famiglia operaia. Aderisce al PSI e nel '19 è al fianco di Bordiga nella sua battaglia contro il riformismo. Partecipa alla fondazione del PCd'I a Livorno impegnandosi nel lavoro sindacale. Nel '23 è a Mosca e poi a Parigi. Staccatosi nel '25 dalle sue originarie posizioni bordighiane, è nominato membro del CC e dell'esecutivo. Nel '27 è eletto segretario generale della GCdL clandestina ed è delegato al Congresso del Profintern; nel '29 interviene al Congresso internazionale antifascista di Berlino. Oppositore della "svolta" viene espulso nel '30. Fonda la NOI e lavora al Bollettino dell'Opposizione Italiana, aderendo all'OSI. Nel '34 se ne allontana e l'anno dopo si iscrive al PSI. Muore nel '40 per una setticemia contratta in fabbrica.

2) Non si ha notizia dell'attuazione di questa proposta. Tuttavia il progetto della lettera potrebbe essersi successivamente trasformato nella stesura del saluto a La Verità, organo di stampa della Lega Comunista Internazionalista (italiana) ex-NOI, che uscì per soli due numeri nel 1934.

3) Pochi giorni prima della data di questa lettera si era tenuta a Parigi, il 6 febbraio, la Preconferenza dell'OSI, in preparazione di un'assise più ampia, prevista per il luglio successivo e che non ebbe mai luogo.

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