Bordiga ai compagni (26 dicembre 1945)

Napoli, 26 dicembre 1945

Come la lettera del 13 giugno 1948, che abbiamo già inserito e che si riferiva al Congresso di Firenze del 1948 del Partito Comunista Internazionalista, così questa di fine dicembre 1945 (e di cui non conosciamo i destinatari) prende in considerazione la prima assise del Partito Comunista Internazionalista che si tenne a Torino dal 28 al 31 dicembre del 1945.

L'atteggiamento di Bordiga è coerente nelle due occasioni contro ogni pomposità ed autoglorificazione ed estremamente cauto, è il meno che si possa dire, di fronte alla nascita del Partito: "Qui si tratta di rimettere a posto tutti i termini della dottrina della lotta di classe quanto a cause determinanti, a fattori agenti e a rapporti di forze" scrive nel 1948 e nel 1945: "nella fase di gestazione attuale la costruzione positiva dell'indirizzo di lavoro è prematura".

Ambedue queste lettere ci riportano alla nascita ed ai primi momenti del partito comunista internazionalista di cui intendiamo ripercorrere i primi passi e la formazione (all'interno della seconda guerra mondiale). Una storia, oggi dimenticata e quasi sconosciuta, che va riportata alla luce nella riproposizione delle varie posizioni che si manifestarono. Bordiga cercò fin dal 1946 ("Tracciato d'impostazione" nel primo numero di Prometeo) di indicare la via da seguire fino alla nascita nel 1952 di "il programma comunista".

Questa lettera parla del Convegno come avvenuto mentre la data in cui viene scritta precede di un paio di giorni il Convegno stesso. L'incongruenza può essere spiegata con il fatto che i documenti presentati al Convegno erano già stati fatti circolare nella stampa del partito (ad esempio "Le tesi sulla politica sindacale del Partito" erano già apparse su "battaglia comunista" del 19.11.1945, mentre il rapporto su "il partito e i problemi internazionali" era apparso nel numero del 28.11 e quello sulle "tesi agrarie" nel numero del 24.12.

Napoli 26 dicembre 1945

Trovo che il convegno non doveva affrontare gli argomenti sindacale internazionale e simili con piglio deliberativo. Tutta la mia impostazione è stata o incompresa e compresa e respinta.

Non considero utile che alcun compagno parli e tanto meno si faccia interprete delle mie critiche sia alle tesi che al metodo seguito nell'organizzare il convegno.

Questo doveva essere occasione tecnica di incontro e collegamento ed affermazione del rigetto dei metodi dei socialcomunisti in tutto il periodo finora attraversato, nonché riaffermazione delle tradizioni della sinistra. La costruzione positiva dell'indirizzo di lavoro è prematura nella fase di gestazione attuale e il senso di ufficialità funzionante di partito sa di freddo burocratismo e incapacità di valutare le proporzioni e i rapporti.

Dopo aver visto i materiali del convegno darò una precisazione conclusiva [parola non è facilmente interpretabile] ed il bilancio dell'esperimento fatto con la redazione della piattaforma, che non ha dato esito positivo, andrebbe rifatto su un altro testo organico. Intendo per esito non positivo quello che non si sono cristallizzate le condizioni per la costituzione fin da ora del partito. La mancata cristallizzazione può essere dovuta ad inadeguatezza della piattaforma. Comunque va ripetuto l'esperimento secondo gli stessi criteri dialettico marxisti che contrapposi ad analogo andazzo dei meridionali un anno fa, e solamente dopo si saprà se il partito nel senso storico e non puramente formalistico riesce a sorgere.

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