Tasca a Bordiga (28 agosto 1951)

Parigi, 28 agosto 1951

7, rue César-Franck, XV.e

Caro Bordiga,

mi scuso di aver tardato tanto a scriverti. Son così massacrato dal lavoro, che non riesco a curare, come vorrei e dovrei, la mia corrispondenza, dato anche che son costretto a sbrigare tutto da solo.

Posseggo una collezione completa della serie francese della Correspondance Internationale, dove si trovano i resoconti dei Congressi e degli Allargati dell'IC, dal 1921 1l 1939; il Bulletin che si pubblicò a Mosca durante il III Congresso (1921); il fascicoletto pubblicato dal PCI dopo il 6° Congresso di Lione. Non posso separarmi da questo materiale, perché preparo in proposito dei "Ricordi" sul periodo 1919-1929, e son costretto a verificare date e dati per riparare le lacune della mia memoria. Inoltre la perdita, anche accidentale, di un tale materiale sarebbe per me molto grave, e paralizzerebbe ogni iniziativa. Se tu avessi a Parigi o se potesse venire a Parigi un compagno serio, in grado di far lo spoglio che ti occorre, lo metterei volentieri a sua disposizione.

Quanto alla conferenza del 1924 in Italia, la sola fonte rimasta è la collezione dello Stato Operaio che si è pubblicato a Roma nel 1023-25; ho consultato questa collezione alla Biblioteca Nazionale di Firenze (la sola, a mia conoscenza) e ne ho anzi fatto fotografare i documenti principali. Tengo queste fotografie a tua disposizione, nelle stesse condizioni.

I trotskisti di qui hanno pubblicato prima della guerra un libro contenente le tesi e le risoluzioni dei primi quattro congressi dell'IC. Penso che lo possiedi; se no, te lo cercherò (non è più in libreria), ne troverò una copia e te la spedirò.

Non è escluso che l'anno prossimo io faccia una nuova scappata in Italia, spingendomi forse sino a Napoli. In questo caso ti vedrei molto volentieri. Seguo Prometeo ed ho visto qualche numero di settimanale: ho così constatato che tu difendi sempre le posizioni che erano le tue trent'anni fa; né io, per conto mio, ho gran che mutato, come avrai potuto vederlo, forse, dalla prefazione che ho scritto per l'edizione italiana del mio libro sul fascismo. Non è quindi la curiosità politica che mi spinge verso di te, ma il desiderio di precisare con te alcuni ricordi e di ristabilire, in tutta la misura del possibile, la verità oscenamente contraffatta.

Faccio tra qualche giorno una corsa in Italia. Puoi eventualmente scrivermi a Venezia fermo posta tra il 2 e il 9 settembre. Spero in ogni caso di trovare una tua rientrando a Parigi.

Cordialmente.

[Non firmata]

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