Bordiga a Mosca (25 giugno 1964)
Napoli, 25 giugno 1964
Corso Garibaldi 412
Caro Mosca,
col tuo articolo hai sollevato un vespaio tra i pochi miei seguaci che si occupano della diffusione del volume e hanno gavazzato dello spunto pubblicitario. Quanto a me non credo che il partito debba andare aventi con risorse reclamistiche ma solo per la potenza della dottrina rivoluzionaria. Ma se anche i miei allievi non ci arrivano, tu meriti i loro e miei ringraziamenti.
Non teniamo riunioni a Roma da quella sola del 1960: come potrei invitarti, se non chiedi una tessera del partito internazionalista?
Che da par tuo utilizzi i materiali di Programma l'ho visto da tempo e te ne do atto. Se ti vuoi collegare ad una compagna di Roma, non in veste di catecumeno, te ne do l'indirizzo: Bice Durazzo Perrone, Lungo Tevere Flaminio 78. Ha telefono (Durazzo Ulderico). È a Roma fino all'8 luglio.
I tuoi pezzi giornalistici sono di prima forza. Ma non devi vere avuto per le meni il libro (esauritissimo) sul processo del 23. Lì ne pescheresti dell'anedottica su Bordiga, cui io ho fatto il catenaccio!!
Non ho mai avuto un assegno di Krassin. Avevo e tentai invano di porlo in salvo del numerario inglese: una banconota di mille sterline e una di 200. Dissi subito che erano soldi del partito e dell'Internazionale comunista (poi li resero) e di stare in gamba. Tremavano a toccarli! La mia tesi fu che il denaro non ha proprietario ma solo possessore; sapevano forse che era stato rubato a qualcuno? Cambiarono le sterline in vili lire e protestai per l'abuso: il corpo di reato, se vi era, doveva venire presentato tal quale al giudice. Come avrebbero cambiato l'assegno di Krassin se io non lo giravo? Volgare trucco poliziesco. Di fatto la banca d'Inghilterra, sola che a quel tempo emettesse un valore simile, teneva nota del primo versamento, e l'incaricato di Krassin se era più furbo doveva riscuotere allo sportello tagli minori. Ma ora tu non andarmela a raccontare. È meglio che smetta.
Cordialmente,
Amadeo Bordiga
Note:
1) Oreste Mosca nacque a Napoli il 4 febbraio 1892 e morì ad Avellino il 31 ottobre 1975, giornalista e scrittore napoletano, tra i numerosi incarichi di tipo giornalistico fu vicedirettore de Il Tempo di Renato Angiolillo. Coetaneo di Bordiga, ne divenne amico negli anni sessanta, nel 1969 andò a Formia a trovarlo. In seguito, dopo la morte di Bordiga, scrisse ad Antonietta De Meo.
2) Si riferisce all'uscita, nel marzo del 1964, del primo volume della Storia della sinistra comunista.
3) Si riferisce al suo arresto del 1923 quando gli furono trovate addosso le sterline con cui l'Internazionale Comunista aiutava il partito italiano.