Bordiga ai Negri (4 marzo 1965)
Napoli, 4 marzo 1965
Milano, Fierenze, Bologna, Roma, Cosenza, Messina, Torino.
Ieri Amadeo ha mandato a Bruno l'articolo spaziale di tre cartelle e mezza che spera sia utile in questo numero, che dovrebbe essere a sei pagine. In ogni modo nulla di male se va al successivo mentre certo Bruno avrà l'articolo di Ceglia oltre quello breve di Amadeo sui guerriglieri.
Presenti Livio, Gennaro ed Amadeo nonché Antonietta in convalescenza da lieve influenza. Si passa allo spoglio del voluminoso corriere. In grossi plichi Spegis ha mandato le fotocopie degli articoli di Ottorino cui Amadeo darà subito corso e Ceglia le copie del Programma sulla questione agraria in numero di 15 tra il 1953 e il 1954. Su questi si deve osservare che per incollarli sui soliti fogli per la revisione del testo, che infatti è interessantissimo, si dovrebbe disporre di una seconda copia di ogni pagina, cosa che se non la fa Torino può anche essere fatta a Napoli. Amadeo constata che questo testo è sufficiente senza aggiungervi quello della riunione di Asti salvo forse il richiamo di qualche brano.
Venne subito la lettera di Bruno del 27 febbraio ed Amadeo non attribuisce nessuna seria importanza al colpetto spregevole di aver rubacchiato alle librerie alcuni importi di copie della Storia e di avere millantato alle edicole che Programma comunista è stato sostituito da Rivoluzione comunista. Amadeo richiama il principio fondamentale che non bisogna mai lasciarsi provocare da questi sporcaccioncelli ai quali anzi sarebbe divertente fare sapere che fino alla loro morte non avranno mai la possibilità di leggere un nostro rigo che polemizzi con loro. Dobbiamo essere indifferenti ai colpi di spillo, e se occorre un culo pachidermico Amadeo è disposto a trasportare il suo a Milano certo che non vi si infliggeranno gli spilli se non vi sono riusciti quelli di pezzi un poco più grossi come Benito, Vladimiro, Gregorio, Giuseppe ecc. ecc.
Le ulteriori notizie di Bruno rassicurano che un giro delle librerie e delle edicole [ha mostrato che] si è già stagnata la piccola emorragia pecuniaria. Sarà bene avvertire i compagni con una circolare interna, ma assolutamente nulla sulla nostra stampa il che sarebbe un vero regalo per quegli affamati di réclame.
Lettera di Elio del 27 febbraio a Bruno: sta tutto bene e speriamo che Elio abbia abbastanza pazienza col vecchio e pignolo Zappia. Bene la circolare di Marsiglia del 25 febbraio, lettera di Giuliano di Firenze del 23 febbraio: anche a lui il monito di non eccitarsi per i furterelli in libreria e se va bene una circolare alle librerie stesse ed anche alle sezioni vi è invece esclusione totale di comunicati di partito da pubblicare. Questa è certamente una disposizione di tipo dittatoriale perché è tutta la nostra storia che ce la detta.
Benissimo per le notizie sindacali da Firenze e per le colluttazioni con il bonzume. Circa i contatti coi gruppi sindacali di Classe Operaia che si richiamano al PSIUP la nostra risposta è chiara. Il nostro comitato sindacale può prendere accordi con essi per un'azione di massa ma ciò non significa che il nostro partito come tale o la sua sezione di Firenze partecipino a comitati di altri partiti. Sono giuste le osservazioni di Bruno sul fatto che probabilmente questi specialisti di sinistra vantano un seguito che non hanno come esposto nella lettera di Milano del 1° marzo. Bene per le notizie della riunione piemontese. Quanto ai francesi dopo la nuova lettera di Jean Pierre che fa eco alla molto più lunga di Roger è giusto quanto Bruno chiede ossia che Amadeo scriva a proposito di questa questione. Tuttavia vi è un punto delicato del procedimento: ossia se convenga fare un testo che vada anche a Marsiglia ove evidentemente non si pensa di avere fatto nulla di male pubblicando il famoso articolo Partito e dittatura di classe malgrado qualche formula imperfetta. Amadeo pensa di scrivere più a lungo proprio a Roger il quale naturalmente comunicherà le osservazione agli altri di Parigi.
Lettera da Messina del 1° marzo. Sta bene tutto quanto dice Elio sul suo piano di lavoro e siamo certi che il materiale inviato a Milano sarà sufficiente per Bruno. Lettera di Bice del 2 marzo. Ha molto esitato nel far partire la lettera dettata da Amadeo per chiarire a Rinascita l'errore tipografico tra la lettera "e" e la lettera "a" nel manifesto 1921 firmata "una vecchia comunista". Ma si poteva firmarla in tanti altri modi: non certamente "un giovane comunista...". Necessario è che Bice impari che per i marxisti rivoluzionari non sono ammessi ripensamenti o casi di coscienza. Se occorre è un ordine superiore. Stamane viene la lettera di Romeo del 1° marzo. Molto bene per tutto e specie per il richiamo del resoconto Torino 1956 @ an numero 29: "Interna vita del partito di classe". Ne facciamo estratto per la pratica dei materiali per le tesi di organizzazione.
Circa il progetto del lavoro di Romeo a Roma Amadeo ha preso accordi con Bice, e la proposta è questa: con spesa lieve per il partito Bice troverà a Romeo una cameretta mentre lo avrà suo ospite per i pasti e per lavorare insieme quando occorre. Romeo resterà il tempo necessario a estrarre dal Comunista di Roma del 1921-1922 il materiale che ha molto bene selezionato dalla edizione di Milano. Nella prossima lettera manderemo l'elenco di tale materiale o per lo meno dei numeri della collezione incompleta, disponibile presso l'Istituto Gramsci a Milano, a Firenze ed anche a Torino per corrispondere alla richiesta giustamente fatta da Giuliano. Livio che ha già avuto l'originale provvederà prima di domenica alle copie. Si dovrà poi pensare alla ricerca di quei numeri del quotidiano di Roma che non sono compresi nell'elenco di Bice. Attendiamo risposta su quanto detto per la proposta Bice-Amadeo.
Aspettiamo notizie sulla preparazione del n. 5 del giornale. I pacchi del n. 4 non sono ancora giunti agli indirizzi napoletani, salvo quello di Gennaro, ma in settimana Livio si ripropone di recarsi a ritirare i pacchi direttamente se non perverranno per quella data.
Tutti salutano tutti.