Rapporto della Commissione italiana al V Esecutivo Allargato dell'Internazionale

La commissione italiana ha constatato che il Partito Comunista Italiano, ponendosi sul terreno del programma di azione adottato dal V Congresso, ha realizzato importanti progressi nel suo consolidamento interno e nel legame con le masse. Esso ha cercato di far partecipare la maggior parte dei compagni, anche dell'estrema sinistra, al lavoro pratico e nel corso di alcuni mesi, un gran numero di funzionari, compresa la gioventù, si sono impercettibilmente avvicinati alla tattica dell'Internazionale, abbandonando il loro vecchio punto di vista.

È parso necessario fare ora un passo in più verso la via della bolscevizzazione. Occorre che dopo la pratica, venga una chiarificazione ideologica e ciò tanto più che in queste ultime settimane Bordiga ha preso una posizione di lotta contro l'Internazionale solidarizzando completamente con Trotzky.

Noi speriamo che egli venga qui per spiegarsi, dato che è membro del Presidium, davanti al Plenum. Egli ha addotto pretestuosamente questioni di famiglia per non venire e il suo atteggiamento esige un serio lavoro di chiarificazione ideologica in vista del prossimo congresso del partito italiano.

Tengo a ricordare che il compagno Grieco, che finora era sempre solidale con la politica di Bordiga, ha dichiarato due volte che, dopo la pratica di questi ultimi mesi, gli sembrava necessario rivedere certe concezioni della vecchia estrema sinistra.

La commissione ha preparato un progetto di risoluzione che domanda al partito, in vista del prossimo congresso, di non contentarsi di porre la questione della linea politica del partito, sulla quale sembrerebbe già che la maggioranza sarà d'accordo con il Comitato Centrale, ma di porre nello stesso tempo la questione della chiarificazione della base ideologica del partito.

Il partito ha dovuto lottare contro una tendenza di destra, che è forse meno pericolosa di un tempo in un partito costituito su basi ristrette, raggruppante solo la sinistra del movimento socialista. In particolare, gli ultimi lavori del compagno Graziadei, tendenti a revisionare la base economica del marxismo, cosa che lo conducono a una linea politica di destra.

Ma per il partito italiano il pericolo principale è in quella che chiamiamo estrema sinistra, nell'atteggiamento tattico di Bordiga. Questa sinistra estrema, nella questione del trotzkismo e in altre ancora, diventa una destra. In questa lotta contro Bordiga, la risoluzione tratta tre punti essenziali.

Prima di tutto la questione dell'astensionismo di Bordiga, che si è manifestata qui al II Congresso, in tutta la politiche che Bordiga ha seguito al CC italiano all'indomani del III Congresso, nella questione della conquista delle masse, nella questione del ruolo del partito, in particolare nelle Tesi di Roma. Tutto l'atteggiamento di Bordiga riguardo del Partito Socialista Italiano è stata ispirata all'astensionismo.

Il secondo punto che abbiamo rilevato e sul quale il partito deve fare chiarezza, è la questione del ruolo del partito. Per Bordiga, il partito dev'essere essenzialmente un insieme di capi capaci di guidare la massa alla lotta rivoluzionaria. Egli non lo concepisce come un partito di massa. Come Trotzky, egli sopravvaluta il ruolo dei capi nel periodo rivoluzionario e sottovaluta quello del partito come organo della massa operaia.

Un terzo punto sul quale dobbiamo attirare l'attenzione del partito è la tattica di Bordiga. Egli vuole inserire la tattica del partito in tesi rigide, tacciando d'opportunismo ogni flessibilità, ogni adattamento alle circostanze economiche e politiche.

La risoluzione chiede al nostro partito, su questi diversi punti, di far chiarezza ideologica completa. Ecco il passo in avanti che il partito deve fare verso la bolscevizzazione.

Humbert-Droz

Da "Exécutif élargi de l'Internationale Communiste, Compte rendu analytique de la session du 21 mars au 6 avril 1925". Librairie de L'Humanité, 1925. Riproduciamo l'intervento di Humbert-Droz al posto della "Risoluzione sulla questione italiana" votata all'unanimità, in quanto la mancanza di linguaggio "ufficiale" la rende più sintetica e quindi più chiara, ma il contenuto è identico.

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