Circolare del CE per una presa di posizione contro le tendenze "trotzkiste"

A tutti i Comitati Federali

Cari compagni,

Dal comunicato del CE apparso sull'Unità del 7 giugno e dai documenti annessi avete preso conoscenza del deplorevole tentativo di un gruppo di compagni, sedicenti appartenenti ad un'ala sinistra del Partito e mirante ad organizzare nel seno di questo una frazione, germe di disgregazione delle nostre file. La tradizione di ferrea disciplina e di devozione assoluta all'unità del Partito che hanno sempre caratterizzato la condotta dei nostri militanti, ci danno la sicurezza che la grande massa dei compagni si schiera oggi a fianco della Centrale nella esplicita e risoluta condanna delle manovre frazionistiche denunciate e nel proposito di combatterle con la massima energia; primi fra gli altri quelli che vedono dall'insano disegno svalutata ed umiliata la loro concezione tattica che si volle assumere come copertura e camuffamento suo. I compagni dell'opposizione infatti non hanno smarrita la coscienza delle norme elementari che reggono la nostra organizzazione e non dimenticheranno mai di essere in primo luogo militanti del partito e dell'Internazionale comunista.

Voi conoscete le misure colle quali il CE ha prontamente reagito contro l’ardito attentato alla disciplina ed all'unità. Così facendo, esso ha certamente interpretato il pensiero e la volontà di tutto il Partito. Ma occorre che tutte le organizzazioni locali, federali e sezionali, diano alla massa dei compagni la dimostrazione ed il segno della loro condanna senza riserve del tentativo anticomunista scoperto nelle nostre file, della loro solidarietà all'opera di difesa organizzata dalla Centrale, dell'ordine che esse danno in questo momento particolarmente critico ai dirigenti del Partito, di essere inflessibilmente contro i colpevoli. Non si tratta di voti di fiducia o di mozioni di plauso. Si tratta di affermare di fronte ai disgregatori all'interno ed agli avversari dell'esterno, la coesione del Partito, il suo definitivo distacco dal malcostume della socialdemocrazia, al suo rifiuto netto e sdegnato di ascoltare voci ed incitamenti a deviazioni e compromessi.

Quanto più pronta e più larga sarà una tale reazione e tanto più rapidamente sarà superato questo doloroso episodio; e tanto minori saranno le ripercussioni dannose in seno al Partito stesso e fra la massa che lo segue.

Così si disilluderanno i pochi compagni responsabili dello scandalo, di poter trovare un seguito sufficiente a dare una continuità alla loro azione frazionistica e forse verranno indotti a riconoscere il contenuto delittuoso della loro colpa, ed a ravvedersi. Così si spezzeranno senz'altro le già iniziate speculazioni degli avversari che sperano di poter sfruttare questo episodio per poter presentare il nostro Partito come un qualunque infradicito raggruppamento social-massimalista. La manifestazione cui vi invitiamo dirà ai lavoratori d'Italia e del mondo che il PCI è sempre compatto e fedele sotto le bandiere dell'Internazionale Comunista, sotto le bandiere del leninismo.

Non possiamo non additare a voi ed ai compagni tutti l'esempio del Partito che fu creato, portato alla lotta e reso vittorioso dal grande maestro e compagno Lenin: il Partito bolscevico di Russia. Tutto unito, senza esitazione, durante la campagna condotta dalla sua Centrale contro le deviazioni ideologiche del compagno Trotzky, esso l'ha appoggiata, sostenuta, sostanziata, voluta. E non si trattò allora della difesa dei principii essenziali di costituzione e di vita del Partito come per noi oggi; ché se una certa divergenza si sarebbe potuta colà comprendere e scusare - come ogni volta che la discussione verte su problemi ideologici - nessuna riserva, nessun dubbio, nessun silenzio potrebbe oggi sopportarsi ed ammettersi: poiché non della ideologia del nostro Partito si tratta, ma della sua esistenza stessa.

Invitiamo quindi i Comitati direttivi federali e dei centri più importanti a riunirsi sollecitamente e prendere posizione contro i fatti denunziati in mozioni che ci dovranno rapidamente pervenire; ed a dare disposizione a tutti gli organi di base per una campagna di riconferma del valore indefettibile della nostra ferrea disciplina rivoluzionaria.

Saluti fraterni

Da L'Unità del 12 luglio 1925

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