Resoconto di una riunione tra il rappresentante dell'IC Humbert-Droz, il CE e alcuni esponenti del Comitato d'Intesa
3 luglio 1925
Il rappresentante dell'Internazionale pone nettamente il quesito: dopo le decisioni del CC e dell'Internazionale "intendete voi di fare una pubblica dichiarazione nella quale il Cd'I è sciolto, ponendo quindi la Centrale in condizione di reintegrarvi nei diritti di militanti?".
Il comp. Fortichiari dichiara di non poter rispondere giacché "qui non vi sono infatti che singoli componenti del Cd'I il quale non ha potuto convocarsi prima d'ora". Richiesto del suo pensiero personale Fortichiari dichiara: "Personalmente posso dire questo: che ciò che è stato deciso dal CE del Partito e ciò che ha comunicato l'Internazionale non può modificare in nulla l'atteggiamento del Cd'I. Certamente non modifica il mio personale atteggiamento nel Comitato. Se anche restassi solo proseguirei questa linea di condotta". Alla richiesta del rappresentante l'Internazionale se dopo la decisione del CC e del Presidium dell'IC il Comitato debba sciogliersi, Fortichiari aggiunge: "Penso che il Presidium dell'IC avrebbe dovuto comprendere che per risolvere la crisi in cui il Partito si trova da tanto tempo, si doveva permetterci di giungere al Congresso nell'attuale situazione. I gruppi esistono ed essi si sono costituiti non in dipendenza di un nostro atteggiamento personale, ma per le direttive della Centrale".
Il rappresentante dell'IC precisa ciò che è legittimo da parte di correnti nel periodo precongressuale e ciò che è considerato opera frazionistica.
Damen, in risposta, dichiara: "Io mi pongo sullo stesso terreno pregiudiziale di Fortichiari, che cioè, fino a quando esso non è sciolto, il Cd'I possa e debba esprimere il proprio pensiero rispondendo come tale ai comunicati del CC". Ed aggiunge: "Nella eventualità del Congresso del Partito a breve scadenza è sorta nei compagni della sinistra la necessità di collegarsi nazionalmente per una presa di posizione... Per ciò che si riferisce alla rappresentanza nel Partito della sinistra le nostre idee sono vecchie e note. Se noi saremo maggioranza al Congresso, se il programma della sinistra avrà la maggioranza al Congresso, la sinistra è anche disposta ad assumere la direzione del Partito" sempre che l'Internazionale permetta "che la sinistra assuma questa dirigenza e consenta lo sviluppo logico del suo programma. Nel caso contrario, se l'Internazionale non permetterà alla maggioranza del Partito di avere in tali forme i propri dirigenti, e quindi una corrente minoritaria assuma la direzione del movimento politico solo perché accetta di seguire in modo pedissequo l'indirizzo dell'Internazionale, la sinistra non intenderà di avallare con la propria partecipazione il lavoro di questa direzione... Possiamo infine affermare che lo stato di disagio del nostro Partito è contemporaneo ad un uguale stato di disagio che si riscontra in altre Sezioni e non delle minori dell'Internazionale. Non possiamo quindi sapere oggi quale sarà lo sviluppo di questa nostra attività".
Tra gli altri esponenti del Cd'I Venegoni è d'accordo con Fortichiari sul "diritto di prendere collegialmente le deliberazioni che il Comitato reputerà più opportune". Ed aggiunge: "Per me l'azione del Cd'I si ferma al Congresso. A tale momento ciascuno di noi rivedrà la propria posizione, ma noi non abbiamo preso alcun impegno per il dopo "...
Infine su richiesta di Fortichiari e di Damen i quali insistono perché il Cd'I si riunisca e deliberi, la riunione è rimandata.
APC, 389/45-50 (Sunto redatto da Gennari)
La Sinistra Comunista e il Comitato d'Intesa
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