La teoria della funzione primaria del partito politico, sola custodia e salvezza della energia storica del proletariato. Riunione interfederale di Parma del 20-21 settembre. Prima seduta.
La scienza economica marxista
Il nostro studio che si riferisce alle riunioni di Cosenza, Ravenna e Piombino, e di cui è in corso di pubblicazione il resoconto diffuso, oltre alla descrizione dei fenomeni storici presentati dal capitalismo fino ad oggi, comprende la dimostrazione che la scienza economica del marxismo ortodosso ed originario ne resta confermata, e quindi la critica delle scuole economiche antimarxiste che nel lungo decorso sono andate pullulando. Perchè ben si intenda questa parte è indispensabile una chiara conoscenza dell'economia di Marx ed il superamento dei frequenti dubbi di interpretazione sollevati in materia anche nel campo proletario e anche da buoni militanti della nostra scuola.
Al fine di arrivare ad una presentazione unitaria delle teorie dell'economia di Marx fu pubblicata nella prima serie della nostra rivista Prometeo, numeri dal 5 del gennaio-febbraio 1947 al 14 del febbraio 1950, un lavoro dal titolo: Elementi dell'economia marxista, derivante da uno studio fatto nel 1928-29 da confinati a Ponza, e che si è limitato alla materia del I Libro del Capitale.
Di tale testo si è iniziata la pubblicazione in lingua francese nella rivista di Marsiglia, che e nota a vari compagni e gruppi in Italia.
Vi sono contenute le teorie quantitative che figurano nel I libro del Capitale, e con moderato impiego di formulette letterali ne è data la presentazione giusta l'algebra elementare.
La ripubblicazione di tale testo ha provocato il progetto di completarlo. Si tratta anzitutto di estenderlo al contenuto del II e del III Libro delCapitale utilizzando la molta materia del IV Libro sulla Storia delle Teorie economiche, ed ogni altro testo di Marx. Di più si è trovato necessario un riordinamento di tutta la terminologia delle grandezze usate da Marx, nella quale le varie traduzioni dal tedesco hanno arrecata non poca confusione, in modo che l'algoritmo simbolico non solo non collima con la matematica comune, ma neanche con un sistema originale e corrente adottato da Marx. Per dare un esempio in date edizioni italiane la quantità "plusvalore", si indica con le due lettere pl che in algebra esprimerebbero il prodotto di due grandezze p ed l. Inoltre le stesse notazioni simboliche scelte da Marx per indicare uguaglianze, equivalenze, passaggio da una grandezza ad un'altra, omogenea o meno con la prima, sodo spesso fatte con segni non solo che mutano nel corso dell'opera, ma che, nel puro senso simbolico e per un lettore che non sia in partenza padrone di tutti i concetti, assumono nel linguaggio matematico convenzionale senso contraddittorio.
Si vuole quindi, senza assolutamente nulla mutare alla sostanza delle dottrine, senza introdurre innovazione alcuna, e soltanto lavorando ad eliminare interpretazioni arbitrarie e pretese scoperte di contraddizioni del testo e dell'autore, riscrivere tutto adottando una simbolica uniforme e non equivoca.
Il lavoro prenderà la forma: a) di un dizionarietto terminologico in tedesco, francese ed inglese; b) di un elenco di simboli. talvolta di nuova adozione, ma tali sempre da essere compatibili col testo originale di Marx e colla notazione matematica generale; c) di un formulario che faccia da appendice al riassunto già pubblicato dell'economia del Libro primo, sostituendo le formulette in questo contenute; d) dagli elaborati di applicazione di un simile metodo alle materie contenute nel secondo e nel terzo Libro del Capitale.
Tale lavoro viene distribuito tra diversi collaboratori alla parte linguistica, matematica e critica, nessuno però dei quali deve presentare al posto del sistema organico di teorie, unitario e continuo, idee proprie non contenute nel pensiero dell'autore, dopo ampia esegesi che soppesi i testi usciti in forma definitiva dalla sua penna, e quelli editi dopo la sua morte utilizzando il materiale da lui steso ma non elaborato in forma definitiva. Non può escludersi che convenga mutare in qualche parte l'ordine dei temi degli scritti postumi anche rispetto a quello studiato così profondamente ad opera di Engels, e sulla traccia di quanto lo stesso ha riferito in prefazioni e lettere disponibili.
Nella prima seduta della riunione a Parma fu dato un ampio saggio di tale lavoro, svolgendo tutte le formule che esprimono le dottrine fondamentali del Primo Libro, e invitando i presenti che si sono impegnati a contribuire al lavoro, a trascrivere termini (in varie lingue), simboli, segni, lettere e relazioni matematiche, e nel tempo stesso ricordando a tutto l'uditorio il contenuto anche sociale, storico e politico delle dottrine trattate.
Fatto tutto questo per la materia del Primo Libro, ossia per quella già sviluppata negli "elementi" pubblicati in italiano e francese, si esposero anche i primi capitoli del Secondo Libro, ove meglio si dimostra che la simbolica delle prime stesure di Marx, originale e potente, per essere resa comprensibile e "intercambiabile" con le altre parti e capitoli dell'opera, deve essere uniformata in una lettura unica (non useremo la parolaccia di standardizzata) il che vale presumere che l'autore se un giorno avesse potuto avere sott'occhio tutta la stesura avrebbe fatta la trasformazione, di sola forma e non di sostanza o di fondo. Ma già la somma dei compiti di allora era troppo per il tempo di una sola generazione, e per il tempo che concessero a Carlo Marx gli sforzi erculei del cervello e la mai smentita posizione di separazione e di odio contro tutto l'ambiente sociale, propria la prima forse del grande scienziato, ma la seconda anche dell'irriducibile guerriero.
La stesura di quanto venne presentato dal relatore dopo il lavoro di elaborazione che abbiamo tracciato e per cui si presero gli accordi, apparirà dapprima in lingua francese nel "Programme Communiste" di Marsiglia, e sarà diffuso in forma e tempo opportuno fra i compagni italiani.
In questo primo resoconto dunque non crediamo sia il caso di pubblicare il materiale relativo, raccomandando ai convenuti che vogliamo riferire ai gruppi, anche senza il completo tecnicismo che si tratta di perfezionare e rifinire, di avvalersi di tutte le indicate puntate di Prometeo.
Nella veloce ma non breve scorsa della prima seduta furono richiamate nei grandi tratti le teorie sul valore di uso e di scambio, sulla merce e la moneta, sulla produzione capitalistica, il capitale fisso, il capitale costante, il salario o capitale variabile, il plusvalore, il sopralavoro e il lavoro necessario, riportando le luminose contrapposizioni di Marx alle dottrine borghesi. Fu chiarita la differenza tra plusvalore e profitto nelle due accezioni, tra saggio del plusvalore e del profitto, e i criteri di produttività del lavoro e composizione organica del capitale.
Abbordando poi la materia del Secondo Libro, si impostò la teoria della circolazione del capitale produttivo, nelle tre forme che muovono dai tre stadi: forma denaro, forma merce e forma processo di produzione, innestando strettamente le formule con quelle relative al primo Libro e al singolo Capitale Aziendale, passando anche ad un cenno del quadro di Marx della riproduzione del Capitale, dapprima in forma non allargata. Riesponendo completato un nostro prospetto della riunione di Asti, che contempla la rendita fondiaria, e che collima con quello pubblicato nell'edizione tedesca e tratta da una lettera ad Engels, fu richiamato il cardine maestro della contesa tra le due opposte scuole di classe: noi partiamo dalla dinamica del rapporto di produzione per spiegare il folle campo della ripartizione di mercato e del consumo; quei signori partono dal consumo di merci e dallo scambio monetario per spandere cortine di gas fumogeni che dissimulino la condanna ad una produzione inutile e che l'avvenire smantellerà per almeno quattro quinti, dietro le ombre della domanda di beni e della keinesiana propensione al Consumo; fallacie che erano già state teorizzate prima di Marx e che questi disperse, per sempre chiudendo loro la via ad ogni ritorno.
Da "Il programma comunista" n. 18, 22 ott. - 3 nov. 1958.