Prime notizie della Riunione Interfederale di Firenze
La riunione interfederale di primavera si è svolta con soddisfazione di tutti i compagni a Firenze, il 19 e 20 scorso, in un'atmosfera insieme di entusiasmo e d'intensa applicazione. Sebbene motivi di lavoro e di salute avessero impedito a diversi delegati di intervenire, sia dall'interno che dall'estero, la sala di riunione era piena: dodici compagni dalla Toscana, otto dalla Emilia, diciassette dalla Lombardia, quattro dal Veneto, quattro dal Piemonte e dalla Liguria, due dal Lazio, quattro dalla Campania, uno dalla Puglia, uno dalla Calabria, uno dalla Sicilia, due dalla Francia. La organizzazione logistica curata con l'abituale serietà dai compagni fiorentini, è stata ottima; la partecipazione degli interventi intensa e vibrante di entusiasmo.
Come d'abitudine, la riunione era stata preceduta da una giornata di lavoro preparatorio svolto da un gruppo di compagni, gli ormai stabili "negri", che avevano provveduto a completare i quadri statistici, a coordinare gli apporti di diversa provenienza, e a predisporre tutto il materiale indispensabile al lo svolgimento dei temi in programma. Le nostre riunioni hanno sempre più il carattere, tipico di un, movimento rivoluzionario, del lavoro anonimo collettivo che si svolge in continuità non esaurendosi nel giro di periodici incontri, ma estendendosi lungo tutto l'arco dell'attività di partito, cosicché le riunioni interfederali rappresentano la messa a punto e il bilancio sommario dei risultati ai quali si è pervenuti attraverso un lavoro che non è accademico e da tavolino ma condotto innanzi fra le difficoltà della vita quotidiana e le vicissitudini della battaglia di classe: non sono l'occasione per fornire ai gruppi un "prodotto finito", ma per dare un nuovo colpo di scalpello collettivo a un prodotto necessariamente "grezzo".
La riunione ha poi avuto inizio il sabato mattina con brevi comunicazioni organizzative ed una commossa rievocazione della figura di militante generoso di Antonio Natangelo, animatore del gruppo fiorentino fin dagli anni della seconda guerra mondiale. I compagni milanesi avevano portato diverso materiale da distribuire ai gruppi: le ultime copie del II Abaco dell'economia marxista, che sarà presto ristampato insieme al I; i Testi della Sinistra; il Dialogato coi Morti; e hanno provveduto a fornirlo all'organizzazione perché lo faccia conoscere il più largamente possibile nella cerchia dei simpatizzanti e — soprattutto per quanto riguarda l'Abaco — ne faccia oggetto di studio e di commento nelle riunioni di gruppo a completamento (del resto non ancora finito) degli "Elementi dell'economia marxista" e a elucidazione dei più difficili testi marxisti. Sempre nella mattinata, è stato tracciato un quadro riassuntivo delle riunioni più direttamente collegate ai temi da svolgere e dei punti ai quali la riunione fiorentina era dedicata.
Nel pomeriggio, un compagno fiorentino, assistito da altri, ha illustrato i dati più recenti relativi sia all'economia americana e agli aspetti spesso contraddittori della "ripresa" succeduta negli USA al grande sciopero siderurgico, sia all'economia sovietica e agli ultimi provvedimenti che riflettono la marcia accelerata verso una "confessione" senza veli della natura capitalistica della società russa. Questi aggiornamenti sono stati eseguiti in base alle cifre e alle dichiarazioni ufficiali dei due blocchi, e un interesse particolare hanno avute gli accenni alla teorizzazioni che, dall'una e dall'altra parte, si danno dell'avvicinamento non soltanto formale fra l'Ovest e l'Est capitalistici. Il secondo tema della giornata quello delle "forme che precedono la produzione capitalistica" — sul quale un compagno francese aveva preparato un rapporto molto dettagliato e interessante, che verrà tradotto e distribuito nei prossimi mesi, — ha occupato il resto del pomeriggio: il vasto quadro del passaggio dalla, primitiva società comunista alle successive forme di "alienazione " dell'uomo dalla natura, dagli strumenti del suo lavoro, dai prodotti della sua fatica, dalle sue stesse condizioni di sviluppo biologico, fino al distacco completo e sempre più mortificante nella società capitalistica e, da questa — per la stessa determinazione necessaria operante nei trapassi della storia antecedente, — alla ripresa di possesso rivoluzionaria, su un piano superiore, nella società comunista, e i riflessi che questo studio ha sui problemi vitali della tattica e della strategia del partito di classe, sono stati sommariamente illustrati e completati dalla lettura di potenti e poco noti brani di Marx e di Engels.
La seconda giornata è stata dedicata alla trattazione dei temi di maggior impegno: da un lato, lo sviluppo dell'illustrazione dei punti più difficili e di più ardua interpretazione del II libro del "Capitale", che formerà oggetto di un terzo "Abaco dell'economia marxista", e da altro la questione (resa ancor più attuale dai recenti sviluppi della tecnica e, parallelamente, dall'assordante propaganda conformista internazionale) dell'atteggiamento del partito rivoluzionario marxista di fronte alla scienza e, più in generale, ai problemi della conoscenza, e la contrapposizione non accademica non scolastica e neppure "filosofica", ma di classe e di battaglia della visione del mondo inseparabile dalla dottrina comunista alla visione borghese, riflesso delle esigenze di disperata conservazione "dell'ordine della proprietà e del capitale". La pubblicazione in extenso dei diversi rapporti avrà inizio a partire dal prossimo numero: valgano intanto questi brevi cenni ad illustrare il contenuto della riunione fiorentina, che è stata nello stesso tempo un felice bilancio organizzativo in vista dell'attività futura del nostro movimento.
Da "Il programma comunista" n. 6, 28 marzo - 9 aprile 1960