Cecchi Antonio 

Scafati, 23 aprile 1895 – Napoli, 1 ottobre 1969.

Si avvicina al socialismo intorno al 1910 tramite la Camera del Lavoro e il Circolo socialista che sono nello stesso edificio in cui abita. Qui conosce Amadeo Bordiga, del quale diventa amico oltre che compagno di partito.

Nel novembre del 1912 si trasferisce a Castellammare di Stabia, dove aderisce al Circolo Rivoluzionario Intransigente Carlo Marx, fondato dai giovani socialisti della sezione di Napoli guidati da Bordiga. Frequenta il gruppo de "La Voce", periodico della sinistra socialista a Stabia, legando, tra gli altri, con Oreste Lizzadri, Ruggero Grieco, i fratelli Oscar e Guido Gaeta, Catello Marano, Ignazio Esposito.

Partecipa con il gruppo alla conquista della Camera del Lavoro e della sezione socialista contribuendo a spostarle sulle posizioni intransigenti. In seguito alla sua ttività politica e sindacale, è ritenuto un pericoloso sovversivo dalla polizia politica e sottoposto a stretto controllo.

Con la guerra e l chiamata alle armi, nel 1915, deve sospendere l'attività con tutto il gruppo, ma nel marzo 1919 rientra a Castellamare e, con Pietro Carrese, rifonda la camera Confederale del Lavoro, della quale viene eletto Segretario Generale il 25 aprile dello stesso anno.

Nell'ottobre del 1919 partecipa al XVI Congresso del PSI, a Bologna, dove vota a favore della costituenda Frazione Comunista Astensionista.

Nell'aprile del 1920 è eletto segretario della Camera del Lavoro di Napoli. L'8 e 9 maggio partecipa al convegno della Frazione a Firenze, dove è eletto nel Comitato Centrale.

Nel marzo 1922 lascia la direzione della Camera del Lavoro di Napoli in seguito alle polemiche suscitate dal suo atteggiamento nei confronti dei socialisti, che secondo Ortensia de Meo e Guido Girone era troppo passivo.

Biografie