De Caro Carmine
Fascicolo: Processo ai confinati politici di Ponza: carte Carmine De Caro
Busta 2, Fasc. 25
Corrispondenza tra Carmine De Caro confinato polico a Ponza e Mario Palermo; documenti sul procedimento penale contro Carmine De Caro tra cui: nomina di Mario Palermo come avvocato difensore in Cassazione, motivi del ricorso, copia del ricorso in Cassazione; motivi del ricorso per Alessandro Pozzi; verbale di interrogatorio di Giovanni Del Monte. . Opuscolo sull'udienza del 29/11/1935. cc. 30
Date: 05/10/1931 - 27/11/1936;
Nota bibliografica: Giovanni Napolitano,Ricorsi Mancini, Monti, Guastalli, Argentesi, Ristori, Colombo, Segre e altri contro sentenze 16, 17, 18, 19 e 20 luglio 1935 della Corte d'Appello di Napoli, Napoli, tip. Panaro, 1935
Tre anni di bando nell’isola di Tremiti vennero inflitti a Giuseppe Colasanto per la ricostituzione del P.C. ad Angri e Pagani; con la stessa motivazione a Lipari espiò interamente la pena di un quinquennio Antonio Ferrara da Scafati dove era stato segretario della Camera del Lavoro. Ad Eboli, grosso comune agricolo, un operaio fiorentino, Mario Garuglieri, che nel carcere di Turi aveva conosciuto Antonio Gramsci, organizzò un nucleo antifascista e comunista di giovani intellettuali. Un laureato in scienze commerciali, Armando Monasterio da Mercato S. Severino, svolse una tenace attività a Latiano (Br), stringendo rapporti politici con gli esponenti del partito in altre regioni fino a quando non gli fu imposta la segregazione a Fuscaldo; dopo un anno dovette essere liberato per le sue gravi condizioni di salute.
A Castel S. Giorgio, il geometra Carmine de Caro, due volte in carcere e al confino, scontò complessivamente sei anni e mezzo, colpevole di essere stato antimilitarista e promotore di riunioni clandestine con diversi sovversivi della zona.
L’attività comunista apparve incisiva in gran parte del territorio provinciale caratterizzandosi in molteplici fatti che andarono dalla raccolta di fondi pro Soccorso Rosso, stampa e diffusione di opuscoli e di volantini, affissione di manifestini antifascisti, riunioni e così via. La Commissione Provinciale emise nei loro confronti sentenze per 114 anni dei quali un’ottantina effettivamente scontati.
Il giovane Gennaro si trova così a far parte del filone di emigrazione antifascista che in quel periodo interessò anche Castel San Giorgio. All’epoca in paese viveva Carmine De Caro, figura di spicco del neonato partito comunista, amico e stretto collaboratore di Amadeo Bordiga. Dopo l’assassinio di Matteotti, si crearono due filoni di emigrazione politica, quello amendoliano, composto dai seguaci di Giovanni Amendola, che veniva eletto nel collegio Sarno-Castel San Giorgio, e quello comunista. In particolare il filone degli amendoliani, si diresse verso Marsiglia.
Carmine De Caro partecipò alla fondazione della Frazione bordighista a Pantin, nel '28. Rientrato in Italia nel '30, venne arrestato e confinato fino al '32. Confinato di nuovo nel '33, fu perseguitato dai fascisti fino alla morte, che lo colse a poco più di 40 anni.
La I serie "Guerra e fascismo" divisa in due sottoserie consta di 2 buste e di 25 fascicoli che testimoniano l'esperienza di Palermo come Presidente dell'Associazione nazionale mutilati ed invalidi di guerra e come difensore dei confinati di Ponza. La prima sottoserie contiene, oltre ad un diario redatto durante la I guerra mondiale, una significativa corrispondenza, alcuni opuscoli e le relazioni morali e finanziarie per gli anni 1925 e 1928 dell'Anmig. Inoltre possiamo trovare gli incartamenti relativi ai confinati di Ponza di alcuni dei quali fu difensore Mario Palermo: Francesco Stoka, Domenico Marchioro, Ferdinando Marenga, Leopoldo Lanfranco, Giovanni Bertino, Lucia Bianciotto, Carmine De Caro. Inoltre appunti, nomine e notifiche, l'elenco dei confinati, le copie delle sentenze del Tribunale e della Corte di Appello di Napoli e le copie delle dichiarazioni di alcuni confinati politici.