Maruca Francesco (Ciccio, Martef)
Catanzaro, 16 luglio 1898 - Bologna, 26 novembre 1962-
Nel 1915 è nominato segretario del locale circolo giovanile socialista. Nel 1917 è chiamato alle armi. Nel 1921 è tra i fondatori del Partito Comunista d'Italia a Catanzaro ed è nominato segretario politico provinciale. Con lo pseudonimo Martef, diviene fiduciario dell’esecutivo nazionale del partito.
Il 23 dicembre 1923 è denunciato per l’affissione di un manifesto, stampato clandestinamente, che incita all’odio di classe. Il 4 febbraio 1924 è fermato per motivi di ordine pubblico. Due giorni dopo, in relazione all’arresto di Amadeo Bordiga e del Comitato Centrale del PCd’I, avvenuto a Roma, è tratto in arresto con l’accusa di associazione a delinquere. Viene liberato l’11 giugno.
Nel giugno 1924, partecipa al V Congresso dell'Internazionale Comunista. Al rientro in Italia, il 18 luglio, è fermato nei pressi di Luino e incarcerato a Catanzaro. Come altri sostenitori della Sinistra Comunista, nel 1925 è esonerato d'ufficio dalla carica di segretario provinciale. Nel 1932, è diffidato dalle autorità di polizia, perché trovato in possesso di libri aventi "contenuto sovversivo". Qualche anno dopo, è iscritto nell’elenco delle persone pericolose da arrestare in determinate circostanze.
Durante la guerra, è nuovamente arrestato per attività antifascista. La Prefettura di Cosenza lo propone per il campo di concentramento. Rilasciato il 17 agosto 1942, riprende l’attività politica. All'arrivo degli Alleati a Catanzaro (10 settembre 1943), costitusce la federazione provinciale del Partito Comunista Italiano, di cui è segretario, e fonda il periodico La Voce del Popolo.
Nel gennaio 1944, a capo della delegazione della sua città, partecipa al congresso dei partiti antifascisti, che si tiene a Bari. In più occasioni manifesta critiche e dissensi con l’indirizzo del PCI, soprattutto sulla questione istituzionale. Di conseguenza è accusato di "frazionismo" e di "estremismo" e, il 19 febbraio 1944, destituito dalla carica di segretario ed espulso (con lui sono espulsi altri militanti, tra i quali Carmine Pascuzzi e Sante Mino). Il provvedimento è accompagnato dalla solita sequela di calunnie.
Entra quindi in contatto con la Frazione di Sinistra dei Comunisti e dei Socialisti Italiani e vine nominato segretario della Federazione di Catanzaro, Reggio Calabria e Messina. Nel luglio del 1945, approva l’adesione della Frazione al Partito Comunista Internazionalista (PCInt.). Con Fortunato La Camera di Cosenza, svolge un'intensa attività e organizza sezioni di partito in numerose località della Calabria. A Catanzaro pubblica il settimanale L’Internazionale Comunista e poi, nel 1954, Favilla.
Alle elezioni amministrative del 7 aprile 1946 viene eletto consigliere comunale a Catanzaro (il PC Internazionalista ottiene 15.000 voti). Alla scissione del 1952, segue la linea di Onorato Damen (Battaglia Comunista).