Rivoluzione e sindacati (1985)

96 pagine

Il testo ricorda la necessità di lavorare contro le correnti disfattiste che dimenticano la fessificazione dell'umanità in generale e del proletariato in particolare tuffandosi nel sostegno di un impossibile "benessere" fatto di consumi imbecilli, di produttività e di tempo lavorativo degno di schiavi.

Questo lavoro, che è lunga opera di ricostruzione delle direttrici rivoluzionarie autenticamente marxiste, deve mettersi al passo con l'avanzare di una crisi della forma di produzione capitalistica specie nell'Occidente e in particolar modo negli Stati Uniti, crisi cui sono legate tutte le condizioni oggettive e determinanti che nessun diversivo di politica economica o militare, nazionale o mondiale, potrà scongiurare.

"Il Partito comunista difende la situazione futura di un ridotto tempo di lavoro a fini utili alla vita, e lavora in funzione di quel risultato dell'avvenire, facendo leva su tutti gli sviluppi reali. Quella conquista, che sembra miseramente espressa in ore e ridotta a un conteggio materiale, rappresenta una gigantesca vittoria, la massima possibile, rispetto alla necessità che tutti ci schiavizza e trascina".

Le due questioni, riduzione del tempo di lavoro e garanzia del salario anche in caso di mancanza di lavoro, sono importanti anche dal punto di vista della prospettiva rivoluzionaria.

Indice del volume:

  • La lotta non è un diritto
  • Tra conservazione, velleitarismo e autentica lotta di classe
  • Teoria e azione
  • La teoria è una guida per l'azione?
  • La riduzione del tempo di lavoro
  • Il salario
  • Il fronte unico
  • Ogni lotta di classe è lotta politica
  • Lotta magnifica ma obiettivo sbagliato
  • Le lotte dei raggruppamenti interclassisti
  • La prospettiva rivoluzionaria.

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