Newsletter numero 221, 18 marzo 2017
È online il nuovo sito di n+1
I lettori avranno notato che il nostro sito principale su Internet non era aggiornato da tempo. La causa di questo disguido era dovuta al fatto che il provider al quale ci appoggiamo per il servizio di hosting aveva deciso di interrompere la gestione del software con cui il sito era realizzato. Siccome avevamo in programma di sostituire comunque il vecchio sito (peraltro ancora perfettamente funzionante dopo quasi vent'anni), abbiamo approfittato dell'occasione per farlo. La struttura interna risponde ai criteri attuali, ma abbiamo mantenuto invariata il più possibile l'interfaccia con l'utente. In tempi brevi saranno pubblicati nuovi materiali. Invitiamo tutti a comunicarci eventuali errori o disfunzioni.
Centosessantasette paesi in guerra
Dodici soldati dell'esercito regolare ukraino sono stati uccisi recentemente in uno scontro con le milizie separatiste filorusse. Non si sa quanti morti abbiano avuto queste ultime. Sono notizie che non fanno storia perché sporadiche e poco appariscenti per organi d'informazione assuefatti a ben altre cifre. Ma l'Ukraina è fra i primi dieci paesi più disastrati al mondo, dove lo stato è al collasso e non riesce a controllare il territorio nazionale. In tale condizione è al fianco di paesi come la Siria, la Somalia, la Libia o il Sud Sudan. Secondo il Global Peace Index sono 167 i paesi che in un modo o nell'altro sono in guerra o coinvolti in guerre. Difficile sostenere che esistono ancora periodi di pace fra due guerre.
2003:
Teoria e prassi della nuova politiguerra americana
2012:
Lo Stato nell'era della globalizzazione
Realtà incrementata
Perché acquistare costosi aggeggi elettronici che ci proiettano in una realtà virtuale? Per ottenere lo stesso risultato è sufficiente lasciarci comodamente trasportare dalla corrente dopo aver assunto minime quantità di droga omologante. Vedremmo allora fenomeni, perfettamente comprensibili tramite osservazioni "normali", assumere significati del tutto fantastici. Sta cambiando il clima perché si è mineralizzato il mondo eliminando ogni anno miliardi di tonnellate di biomassa, ma si attribuisce la colpa ai soliti amerikani che modificherebbero il clima dei paesi nemici con macchine diaboliche. Si riempiono le fabbriche di robot o le si chiudono proprio per questo, ma si attribuisce la mancanza di lavoro ad esseri alieni che ci invadono. Siamo giunti alla post-globalizzazione, che comporta materialmente il rientro di molte produzioni un tempo delocalizzate, l'abbassamento dei salari nei paesi sviluppati e un enorme flusso migratorio, ma si dà idealmente la colpa ai governi quando non addirittura a singoli personaggi. C'è un'evidenza schiacciante che il modo di produzione attuale porta diritto alla catastrofe, ma invece di vedere all'orizzonte rivoluzione si va a cercare ulteriore omologazione.
2000:
Potenza dell'omologazione
2013: Realtà e percezione
Carestia?
Secondo l'ONU, entro sei mesi 20 milioni di persone moriranno di fame in Somalia, Sud Sudan, Nigeria e Yemen se non arriveranno immediatamente aiuti per almeno 4,5 miliardi di dollari. Come sempre i bambini sono quelli più a rischio: 1,4 milioni sono già al limite della sopravvivenza. Una particolare annata secca ha portato a una terribile carestia, ma la causa maggiore è l'uomo: tutti e quattro i paesi sono fra quelli in cui lo stato è praticamente scomparso e da anni imperversa la guerra civile. Il pericolo imminente è che si inneschi un effetto a catena, per cui le risorse per sfamare le popolazioni vengano non aumentate ma spostate da una zona di crisi a un'altra ritenuta in pericolo maggiore. E le zone candidate alla sottrazione di aiuti sono tutte colpite dalla guerra civile.
1953:
Mai la merce sfamerà l'uomo
2011:
Marasma sociale e guerra
Otto o sessantadue, cambia poco
Secondo il Rapporto Oxfam, otto miliardari hanno un reddito pari alla metà più povera della popolazione mondiale. L'anno scorso era stata data la notizia che 62 miliardari possedevano una ricchezza pari a quella dei 5 miliardi di persone più povere del Pianeta. Bisognerebbe che qualcuno lo dicesse a Draghi: è da qualche anno che il capo della Banca Centrale Europea tenta di far partire l'inflazione, come se il fatto di riuscirci stimolasse di per sé l'economia. Ma con l'inflazione i redditi bassi sarebbero penalizzati e tutto il reddito cancellato non andrebbe ai consumi, quindi non andrebbe a quel rilancio della produzione dal quale ci si aspetta l'inflazione. In compenso gli otto miliardari potrebbero scendere a quattro e possedere ancora di più. Con buona pace di coloro che sfornano statistiche su cui indignarsi contro l'ingiustizia.
2006: La legge della miseria crescente
Prima t'ammazzo, poi ti riabilito
Il governo inglese ha riabilitato migliaia di persone accusate e condannate per il loro comportamento omosessuale prima che fosse soppressa la legge che lo condannava (1967). Ipocrisia suprema, il provvedimento legislativo per la riabilitazione è stato intitolato al matematico Alan Turing il quale, in seguito a quell'accusa e alla condanna alla castrazione chimica, si era tolto la vita con una mela al cianuro (sembra che il logo Apple ricordi questo fatto). Ormai solo gli animali hanno un comportamento sessuale in funzione riproduttiva. Per l'uomo la storia del sesso è un progressivo affrancamento da tale funzione.
1953:
I fattori di razza e nazione nella teoria marxista
2000:
Il cervello sociale
Centralizzazione spinta
Un buon esempio della differenza fra concentrazione e centralizzazione del capitale ci viene dall'accordo raggiunto fra Gruppo PSA e General Motors, con cui la prima azienda assume il controllo di Opel e Vauxhall, diventando il secondo produttore in Europa dopo Volkswagen. PSA è già da tempo il risultato di una centralizzazione spinta, mentre GM in Europa ha accumulato debiti rimanendo legata alla sola casa madre americana. Oltre al controllo su Peugeot e Citroen, nella sua storia PSA ha concluso accordi e intrecciato partecipazioni con Fiat, Chrysler, Simca, Toyota, Talbot, BMW, ecc. diventando un elemento coordinatore di componenti comuni a molti modelli di marche diverse. Mentre la concentrazione è tipica del capitalismo rampante in cui le fabbriche hanno un "padrone" e crescono con una struttura verticale, la centralizzazione è tipica del capitalismo decadente, in cui il controllo è di tipo orizzontale e ogni espansione comporta la morte dei concorrenti.
2000: Massimo di centralizzazione
C'è un sacco di posto laggiù
Giunge dalla IBM la notizia che nei suoi laboratori si è riusciti ad attribuire un bit di informazione ad ogni singolo atomo. Fino a questo momento la densità massima raggiunta con i supporti tradizionali era di un bit ogni 100.000 atomi. Quindi, se davvero si passasse alla realizzazione del supporto IBM, avremmo un beneficio immediato in termini di informazione registrata sulla materia di 100.000 a uno, una densità che si avvicina a quella del cervello biologico. Nel 1959 il fisico Richard Feynman aveva scritto un articolo con lo stesso titolo che abbiamo dato a questo trafiletto. Era una curiosità teorica, una possibilità potenziale. Oggi, giunti al livello atomico, si passa dalla fisica classica a quella dei quanti. Le proprietà della materia cambiano e si presentano fenomeni che per il momento sfuggono alla nostra comprensione. La possibilità si trasforma in effettualità, il cervello biologico, già diventato sociale, adesso diventa un tutt'uno con quello tecnologico. Un passo enorme, nel momento in cui il capitalismo è in transizione di fase.
2001:
Manifestazioni del cervello sociale
2005:
Relatività, determinismo e concezione "monistica" del
mondo
Cinema: il capitalismo registra sé stesso
Il cinema è arte. Il cinema è industria. Il cinema è omologazione. Il cinema è rivoluzione. O non è niente di tutto ciò? Di fatto il cinema non può essere altro che lo specchio in cui si riflette la società. Da questo punto di vista è di grande interesse tenerlo d'occhio. La crisi che da quasi mezzo secolo inchioda il capitalismo a una crescita stentata ha prodotto merce cinematografica in abbondanza ed è possibile selezionare alcuni prodotti particolarmente significativi, reperibili in rete da chiunque. Uno dei primi fu Wall Street; seguirono, a ridosso della crisi cosiddetta dei subprime,Too Big to Fail, Margin Call,The Wolf of Wall Street, La grande scommessa.
2008:
Non è una crisi congiunturale
2015:
Appendice su arte, spettacolo, sport