La fine della carta stampata

Il Ministero dell'Istruzione ha stabilito che dall'anno scolastico 2014-15 gli studenti andranno a scuola senza libri cartacei. Porteranno con sé soltanto un lettore elettronico e i libri memorizzati. L'acquisto del lettore sarà a carico delle famiglie (in casi particolari la scuola sarà obbligata ad offrirlo in prestito), ma si calcola che il loro risparmio si aggirerà intorno ai 650 milioni di euro. La notizia è forse stata sottovalutata. Il mercato dei lettori elettronici è un po' in crisi a causa delle limitate prestazioni rispetto ai tablet e ai laptop, i libri digitali sono troppo cari e di conseguenza prolifera la circolazione di copie autoprodotte e scambiate.

La generalizzazione internazionale della "cartella scolastica elettronica" rappresenta di sicuro uno di quegli incentivi-droga per rivitalizzare un mercato quando di per sé non è in grado di farlo, ma l'implicazione importante è che, abituando milioni di bambini e ragazzi all'uso del lettore-computer, si rafforza enormemente la tendenza a superare le edizioni cartacee anche fuori dalla scuola. Tralasciando la lettura per piacere, chiunque abbia bisogno di documentarsi per lavoro o informazione è già passato all'uso dei formati elettronici, o è perlomeno in una fase ibrida in cui si affiancano ancora le due tipologie d'uso.

Un certo Ross Dawson ha pubblicato uno studio intitolato Newspaper Extinction Timeline. Il primo paese in cui scompariranno i giornali sono gli Stati Uniti (entro il 2017). Sarà poi la volta dell'Inghilterra (2019) e a seguire gli altri paesi fino al 2040, anno in cui in tutto il mondo non esisterà più quello che prima di allora intendevamo per "giornale". L'Italia nella successione è al 2027. Il modello servito per stilare la cronologia si basa su dati oggettivi che rendono economicamente impossibile la gestione della carta quotidiana: prezzo della materia prima, delle tariffe di vario genere, lo spostamento della pubblicità verso la Rete, la trasformazione della vendita dei giornali a "pezzi discreti" in un canone "continuo" di abbonamento, la diffusione dei tablet, il cambio generazionale, ecc.

Lo sviluppo di questa tendenza è in corso e non c'è dubbio che continuerà, coinvolgendo anche riviste e libri. La scomparsa di tanta carta stampata è inesorabile. Il nostro pianeta, già abbondantemente deforestato, ringrazia. E ringraziano anche gli utenti di merci smaterializzate e copiabili, soprattutto pensando che avanza in modo altrettanto inesorabile lo sberleffo alla proprietà privata.

Rivista n. 33