Fuga nel submondo
La fisica dei quanti fa discutere a livello di teoria della conoscenza soprattutto perché mette in discussione il principio di realtà. In effetti si può dire che il mondo come lo vediamo non è il mondo reale. Crollano certezze millenarie senza che ne sorgano di nuove. È difficile ad esempio digerire il fatto che gli elementi costitutivi della materia non siano precisamente da nessuna parte, e non siano neppure onde o particelle bensì "sovrapposizioni di stati" finché non interviene una misura. D'altra parte queste stesse particelle/onda sono misteriosamente interconnesse, tanto che, se cambia lo stato di una, cambia istantaneamente lo stato di un'altra, indipendentemente dalla distanza che le separa.
I fisici hanno smesso da tempo di preoccuparsi delle innumerevoli contraddizioni che caratterizzano la fisica d'oggi: con alcuni espedienti sono riusciti a ottenere una grande precisione predittiva e le prove di laboratorio eseguite con giganteschi acceleratori hanno confermato la teoria. Non si sa quasi nulla della "realtà" quantistica, ma ciò che si sa funziona e permette di utilizzare conoscenze tecnologiche per la produzione di merci. Finora erano relativamente pochi i campi in cui l'applicazione intenzionale della teoria si traduceva in business, ma ora sembra che si stia aprendo un mondo in questo senso. In effetti, tutte le grandi teorie scientifiche sono state messe a punto per migliorare la conoscenza del mondo, specie nel campo delle macchine e dei processi produttivi, mentre la teoria dei quanti sembrava sfuggire a questa determinazione. Adesso incomincia, seppur tardi, a dare dei frutti promettenti a proposito di valorizzazione del capitale. Esistono in tutto il mondo pochi esemplari di computer quantistici, che stanno comunque lavorando; sono state registrate informazioni a livello di un singolo atomo; sono state realizzate reti criptate inattaccabili; hanno ripreso vigore le ricerche intorno alle nanotecnologie. IBM, Apple, Google hanno creato settori di ricerca in questo campo. C'è fermento, dato che i problemi da risolvere sono di tipo ingegneristico più che teorico. Alcuni scienziati sono scettici, altri ottimisti. Per adesso il giro d'affari è minimo, ma migliaia di possessori di milioni di miliardollari congelati in capitale fittizio sperano ardentemente che l'avvento del calcolo quantistico non sia un sogno.