La dimora dell'uomo (domani)

Con 1.200 sterline al mese si può avere un monolocale con servizi a Londra, circa la metà del prezzo corrente. In un edificio modernissimo. Si chiama Collective Old Oaks e vi si può sperimentare il co-living. In italiano non rende bene: convivenza. Si tratta di una community allargata (siamo sempre lì, comunità) dove lo spazio individuale consente una rigorosa privacy e lo spazio comune mette a disposizione tutto ciò che serve nella vita: pulizia domestica, Wi-Fi, lavanderia, cucina, sala da pranzo, spazi per il lavoro, giardino sul tetto, palestra, sauna, ristorante, bar, cinema, biblioteca, sala giochi, spazio-eventi e persino una zona bricolage, dove sono disponibili attrezzi di ogni tipo.

Al Collettivo Vecchia Quercia ci sono 550 monocamere con servizi. Secondo The Economist è l'investimento immobiliare del futuro. È finita l'epoca degli alloggi in condominio, dove si poteva passare una vita intera senza conoscere il vicino di pianerottolo? È finita l'epoca dell'acquisto di tutto ciò che serve nel suddetto alloggio moltiplicato per il numero degli alloggi, moltiplicato per il numero di persone che ci vivono? Il capitalismo d'oggi crede di aver risolto il problema: una camera, un bagno, tutto il resto in comune. Per l'investitore è una pacchia, a cominciare dal risparmio sul capitale costante: 550 alloggi di 12 metri quadrati l'uno e il resto spazi condivisi, con alcuni servizi a pagamento. Un utilizzo ottimale della metratura: un solo ristorante per 550 persone. Ma anche una sola lavanderia, sauna, cucina, giardino, ecc.

Sarebbe questo il futuro immobiliare perché garantito da solide ragioni economiche: nessun giovane ha più un lavoro decente che gli permetta di "mettere su famiglia e casa". Allora va a vivere in residence, ma non come una volta, bensì come… prima ancora. La costruzione di edifici "da reddito" in fondo ha meno di due secoli. Collective Old Oaks non è un condominio, non è un residence e non è una comunità. Assomiglia di più a un convento o a una caserma. Le stesse ragioni addotte da The Economist per definirlo "business del futuro" permettono a noi di fare alcune considerazioni sulla "dimora dell'uomo", in linea con quanto già detto sul n. 9 di questa rivista: l'abitare collettivo è un prodotto della transizione a una società nuova. Oggi presentato con le forme perverse e il linguaggio del capitalismo, ma segno visibile di come la società futura lavori già in quella presente. Togliete al Collettive Old Oak la speculazione ben confezionata e avrete una struttura di quelle già sperimentate dall'umanità protostorica urbana nella fase ultima del comunismo originario (come è ormai accertato e accettato da alcuni archeologi per le società "egualitarie" pre-scrittura e pre-stato).

Rivista n. 42