L'urlo del Bonobo
Le cronache continuano a parlarci di donne violentate, uccise, bruciate con l'acido, supersfruttate. Non è una novità, ma tutto ciò avviene in un clima di ipocrisia nauseante. Ad ogni notizia di cronaca non si fa altro che aspettare la prossima. Del resto, che può fare un individuo? Occorre che cambi la società, d'accordo, ma, tanto per capire, che cos'è che origina questa violenza contro le donne?
E se fosse il rapporto esclusivo di coppia? Un rapporto esclusivo fa pensare a un diritto esclusivo su di una proprietà privata. Da: escludere, privare. Engels, nell' Origine della famiglia della proprietà e dello stato, scrive: "Ora, poiché l'amore sessuale è per sua natura esclusivo, il matrimonio fondato sull'amore sessuale è per sua natura matrimonio monogamico". Engels è dunque per il matrimonio, anche se non è così categorico, dato che aggiunge dei correttivi. Ad esempio: monogamico ma libero di sciogliersi; divorzio, ma senza "il sudiciume del processo"; esclusivo, ma non coatto; famiglia, ma basata sull'amore e non sull'interesse o la paura. È quando abbiamo riletto quest'ultima proposizione che ci è saltata una pulce nell'orecchio. Avremo ancora la famiglia nella società futura?
Sappiamo che è difficile affrontare il tema famiglia dall'interno di una società pervasiva come l'attuale. Ma la nostra corrente, riprendendo il lavoro che Marx, Engels e Lenin ci hanno lasciato, è riuscita a vedere uno sprazzo di rivoluzione. Ed è stata molto più drastica sull'argomento spinoso della famiglia, che è poi uno degli aspetti di quell'altro argomento spinoso che è il sesso. Engels scrive che dal punto di vista evolutivo c'è una relazione fra lo sviluppo del cervello, quello della mano e quello del linguaggio. E usa, nello sviluppare l'argomento, il termine "scimmia" per definire un membro della nostra specie nel passaggio da uno stadio all'altro nella scala evolutiva. Sappiamo adesso che ci sono stati diversi rami ciechi, che noi discendiamo da uno di quelli sopravvissuti. Se infatti si risale abbastanza nel tempo, troviamo degli umanoidi che avevano gli stessi caratteri delle scimmie. Questo per dire che, geneticamente parlando, noi siamo assai vicini agli altri primati. Precisamente condividiamo il 98,5% del patrimonio genetico con i Bonobo, una varietà di scimpanzé. E i Bonobo non sono affatto monogami, neanche un po'.
Engels ha ragione su tutta la linea, dalla emergenza del patriarcato all'avvento dello stato, dalla nascita della proprietà privata alla schiavizzazione della donna; ma a proposito dell'amore monogamico di coppia è bene aggiungere qualche riflessione. Forse siamo ancora troppo vicini nel tempo a leggi come quella per la quale una donna poteva essere processata e condannata per un rapporto extraconiugale (Italia, 1968): o a leggi più o meno scritte per le quali rischia di essere lapidata (oggi). Ed è difficile comprendere, nella storia della società, certe efferatezze senza apparente utilità pratica per chi le commissionava, come il rogo, la decapitazione, la tortura. O l'essere murate vive in un convento. Meglio le scimmie, allora, che, non ancora umanizzate, facevano l'amore allegramente in promiscuità, senza se e senza ma, come i Bonobo. Lucy, un'australopiteca di tre milioni di anni fa, aveva già, a parte il cranio, un corpo come il nostro, segno di abitudini non troppo diverse. Contemporanei di Lucy, tre individui, un maschio, una femmina e un ragazzo hanno lasciato delle impronte poi fossilizzate a Laetoli in Tanzania. Che cosa hanno subito detto gli archeologi? È una famigliola a spasso. Ah, ecco: fotografata nel momento dell'amore monogamico di coppia. Senonché anni dopo hanno trovato altre impronte nello stesso sito: da dimensioni e posizione se ne è dedotto che i nostri lontani antenati erano poligami.
Solo il Gibbone, che nella scala evolutiva è più scimmia del Bonobo, è monogamo. Infatti, nel mondo animale la monogamia non è certo la regola. Infatti, c'è da chiedersi come mai le determinazioni sociali siano state così forti da averla vinta sulle determinazioni genetiche; come mai, da quando esiste produzione e divisione sociale del lavoro ci siamo fatti del male inventando relazioni che in natura non esistevano. La curiosità rimarrebbe insoddisfatta, anche perché, come ci narrano la storia e la letteratura mondiali, nei millenni è stato un continuo martirologio di personaggi che hanno sfidato la morte pur di amarsi, a costo di andare contro leggi, usanze, religioni. La monogamia era la regola, ma la controregola era una infrazione delittuosa seriale, universale, grandiosa, che non temeva torture, imprigionamenti e uccisioni: Paolo e Francesca, Abelardo ed Eloisa, Romeo e Giulietta.
Le prove contro l'esclusivo possesso sono schiaccianti, e proprio grazie alle tragedie, certamente più numerose rispetto alle storie con un lieto fine. È come se il sesso fosse un nemico del modo di produzione vigente, della classe dominante, della religione di stato, dello stato stesso. Un nemico così minaccioso e sovversivo che per secoli e secoli è stato represso, trattato come una malattia, frainteso dalla scienza, sfruttato economicamente da prostitute e strizzacervelli. C'è una prova del nove per misurare il grado di acquiescenza rispetto all'omologazione sessista o, viceversa il grado di ribellione. Chiedete a qualcuno: mentre la famiglia monogamica di coppia con incorporato amore benedetto dalle istituzioni va in frantumi, mentre per salvarla prolifera l'industria del sesso a pagamento, delle pratiche sadomaso, dei club di scambisti, dei preti, degli avvocati, dei maghi, delle agenzie d'incontri e ovviamente della Rete, che cosa pensi dell'amore di coppia monogam… pardon monosesso? Non avremo, temiamo, risposte coerenti. Un baluardo che poteva essere finalmente trasgressivo è stato invece ridotto alla trita scimmiottatura del matrimonio etero, con tanto di prole, a testimoniare che non si è capito gran che del sesso. Sesso che, nella sua corsa storica a sdoganarsi dalla riproduzione (andate e moltiplicatevi), stava finalmente per diventare semplice godimento, gioiosa fruizione di un regalo della natura anticamente escogitato per la riproduzione di specie e poi passato in secondo piano da almeno cinquemila anni.
Marx ed Engels avevano previsto l'omologazione indotta dalla società sul mondo omosessuale. È una lotta tremenda, per adesso senza fine, tra la natura bonobica del mammifero primate chiamato Uomo e la repressione da parte di forze aliene che tentano di soffocarla. Non ce ne intendiamo di questioni legali inerenti al sesso ma ci pare di capire che i legislatori abbiano proposto, in luogo dell'adozione normale da parte di coppie omosessuali del figlio di uno dei due, una formula che hanno chiamato "affidamento rinforzato", come la pizza per stomaci forti, gli scarponi antinfortunistici da muratore o la biancheria intima push-up.
Sembra che la femmina bonobo, nostra matriarca ascendente dal punto di vista genetico, quando è preda di orgasmi multipli, lanci nella savana urla tali da spaventare persino il leopardo, nemico numero uno dello scimpanzé. La storia ufficiale invece ci presenta fra le nostre antenate delle creature senza sesso: angeliche come Beatrice, androgine come Giovanna d'Arco, sante visionarie come Ildegarda, potentate come Matilde. Si salverebbe Teresa, se non fosse stata troppo santa in piena Riforma. Infatti, rischiò molto quando si insinuò che le sue estasi sessuali fossero opera del demonio.